Questa Domenica ci avviciniamo alla fine di questo anno liturgico segnato da tante “mancanze” a livello pastorale, ma ricco di eventi a livello spirituale; oggi ci viene proposta la parabola dei talenti; ci presenta un uomo che parte per un lungo viaggio e ci lascia tutti i suoi beni, è facile riconoscere in quest’uomo il Signore e il suo modo di agire, egli oggi dona a ciascuno di noi il mondo intero, pieno di ansie, paure, speranze, ce lo affida, ci chiede di custodirlo e di pregare per quanti in questo momento stanno lottando contro questa pandemia.
Ci vengono affidati dei talenti e ci viene chiesto di sfruttarli al meglio, mettere tutto noi stessi e il nostro impegno in ciò che facciamo, rimanendo fedeli! Giunto il momento del rendiconto chi consegna dieci talenti, non è ritenuto migliore di chi ne consegna soltanto quattro, Dio non misura secondo le quantità, ma secondo le qualità!
Quando si presenta colui che ha ricevuto un solo talento dirà di aver avuto paura e non aver fatto nulla, tante volte è segno del nostro atteggiamento che ci fa chiudere in noi stessi per paura, ha preferito nascondere il suo talento, a preferito nascondersi dietro le sue paure, non cercando di lottare.
L’invito che ci viene da questo Vangelo è proprio quello di combattere la paura che non ci permette di portare frutto, specie in questo tempo, la paura rischia di paralizzarci, i talenti li abbiamo, sono donati, sfruttiamoli, non dobbiamo aver paura di rischiare, mai!
Commento a cura di don Guido Santagata della Parrocchia Santa Maria Assunta-Duomo di Sant’Agata de’Goti (BN)