don Giuseppe Tomaselli – Il combattimento spirituale

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GIUSEPPE TOMASELLI

COMBATTIMENTO SPIRITUALE

(Tentazioni)

NIHIL OBSTAT QUOMINUS IMPRIMATURย  Messanae, 1-1-1967
Sac. Franciscus Sgalambro IMPRIMATUR
Messanae, 6-3-1967
Can. Pantaleon Minutoli Vic. Gen.

In ossequio ai decreti di Urbano VIII si dichiara che certi fatti qui esposti meritano solo la fede umana.

Introduzione.

Nel luglio del 1966 attraversai in macchiยญna la Pianura Padana e mi diressi alle alture del Monte Grappa. Da tempo nutrivo il desiderio di visitare quel luogo storico, teatro della prima guerra europea.

Bello il panorama che si presentava al mio sguardo!

Sul Grappa mi fermai ad osservare ed a far rivivere in me le scene di guerra: rocce sgretolate dall’azione dei cannoni; piccoli sentieri e fosse, ove si nascondevano i comยญbattenti per sfuggire allo sguardo nemico; trincee scoperte, scavate chi sa con quale trepidazione.

Entrai nelle trincee a cemento armato, disseminate nelle viscere del monte; vidi puยญre parecchi cannoni, ancora li piazzati come ricordo.

Sull’alto piazzale osservai la prima parte del grande cimitero di guerra, ove riposano le ossa degli Austriaci e degli Ungheresi. Piรน interessante e piรน imponente รจ il cimitero degli Italiani, disposto in geniale mausoleo.

Visitai anche la devota Cappella, ov’รจ la storica statua della Madonna del Grappa, e pregai per i seicento mila soldati morti, tra cui mio fratello.

Qualunque guerra comincia, dura piรน o meno a lungo e poi finisce.

Ma c’รจ una guerra che comincia e non fiยญnisce, o meglio, che ha inizio quando si enยญtra nell’uso di ragione e termina quando si chiude la vita. Nessuno puรฒ esserne esoneยญrato. รˆ la guerra spirituale, รจ la lotta contro il male, รจ un susseguirsi di assalti, i quali si chiamano ยซ tentazioni ยป.

Dice lo Spirito Santo: ยซ La vita dell’uomo sulla terra รจ un combattimento ยป (Giobbe, VII-1).

Con questo scritto s’intende chiarire il conยญcetto di tentazione e presentare i pericoli ed i vantaggi della lotta spirituale; s’intende altresรญ confortare tante anime tribolate a motivo delle tentazioni.

LE TENTAZIONI

La grande tribolazione.

San Giovanni Evangelista fu mandato in esilio nell’isola di Patmos. Qui ebbe molte visioni profetiche, che descrisse nel libro delยญl’Apocalisse. Eccone un brano.

ยซ Vidi una folla immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione e tribรน e popolo e linguaggio. Essi stavano davanti al trono di Dio e davanti all’Agnello Divino, in bianche vesti e con palme in mano; e griยญdavano a gran voce, dicendo: ยซ La salute al nostro Dio che siede sul trono ed all’Agnello!

ยซ E tutti gli Angeli, che stavano intorno al trono, si prostrarono bocconi ed adoraยญrono Dio, dicendo: ยซ Amen! Benedizione, gloria,ย ย ย ย ย ย ย ย  sapienza, ringraziamento, onore, potenza e forza al noยญstro Dio, nei secoli dei secoli! Amen!

ยซ E mi disse uno dei vegliardi: Costoro vestiti di bianco chi sono? E donde venneยญro? – Ed io gli risposi: Tu lo sai! – Ed egli mi soggiunse: ยซ Costoro sono quelli che vengono dalla grande tribolazione ed hanno lavate le loro vesti e le hanno fatte bianche nel Sangue delยญl’Agnello. Perciรฒ stanno dinnanzi al trono, di Dio e giorno e notte lo servono; e l’Assiso sul trono abiterร  sopra di essi ยป (Apocalisse, VII-9 … ).

San Giovanni vide il Paradiso ed i Beati in festa. Costoro perchรฉ meritarono la gloria eterna? Perchรฉ vennero dalla grande triboยญlazione.

La grande tribolazione, che fa meritare il Paradiso, รจ la vita terrena, cosparsa di spiยญne, intrecciata di lotte e di vittorie. Le spine piรน acute sono quelle dello spirito ed il tormento maggiore per chi vuole salvarsi รจ causato dalle tentazioni.

Si esce vittoriosi dalla grande tribolazioยญne della vita e si entra in Cielo per i meritiย  del Sangue dell’Agnello Immacolato, Gesรน Cristo. Questo Sangue Divino dร  forza nella lotta, risana le ferite ed รจ caparra di eterยญna felicitร .

Intratteniamoci pertanto sulle tribolazioยญni, cioรจ sulle tentazioni.

Prova d’amore.

Tentazione vuol dire prova o lotta, che Dio permette affinchรฉ le creature gli dimoยญstrino l’amore.

Furono messi in prova gli Angeli in Cieยญlo, prima di essere confermati in grazia. Una parte non superรฒ la prova ed allora questi Angeli divennero demoni.

Ebbero la prova i nostri progenitori, Adamo ed Eva, con la proibizione di manยญgiare il frutto dell’albero, ch’era nel centro del paradiso terrestre. Cedettero alle insiยญdie del serpente infernale e perdettero lo stato di grazia.

Noi, discendenti di Adamo e di Eva, abยญbiamo pure le nostre prove. Beato chi le supera, perchรฉ ne avrร  premio eterno!

Il Paradiso รจ premio e bisogna meritarยญselo con la lotta. San Paolo dice: ยซ Non sarร  coronato, se non chi avrร  strenuamente comยญbattuto ยป (II Timoteo, II – 5). Sembrerebbe strano, eppure รจ cosรฌ: piรน si รจ accetti a Dio e piรน aumentano le tentaยญzioni. I motivi potrebbero essere:

  1. – Il Signore vuol dare in Cielo una corona di gloria piรน preziosa a quelli che predilige, corona che si arricchisce con le ripetute vittorie.
  2. – Satana, geloso delle anime che Dio predilige, lancia contro di esse le frecce piรน velenose, nella speranza di vincerle.

Gli esempi della Sacra Scrittura ce ne danno conferma.

Fu necessario…

Tobia era un uomo giusto; camminava nella via del Signore. La sua caritร  toccรฒ l’eroiยญsmo quando con i suoi connazionali, gli Ebrei, si trovรฒ in esilio sotto il re della Siยญria. Era proibito, pena la morte, seppellire i cadaveri degli Ebrei; invece Tobia li sepยญpelliva per spirito di caritร .

Mentre una volta si riparava sotto un tetยญto, ritornando a casa dopo avere seppellito un morto, perdette la vista di ambedue gli occhi. Buono, pio, caritatevole, eppure doยญvette assoggettarsi alla cecitร . Non si ribelยญlรฒ alle disposizioni della Provvidenza e conยญtinuรฒ a vivere nella semplicitร  del cuore.

Narra la Bibbia che un giorno Tobia doยญveva mandare il figlio Tobiolo a Rages per riscuotere denaro. Un bel giovane si prestรฒ spontaneamente a far compagnia al figlio, per guidarlo nel lungo viaggio; per opera sua Tobiolo fu liberato dall’assalto di un grosso pesce; felicemente sbrigato l’affare, tornarono a casa.

Il bel giovane era un Arcangelo, che alla fine si manifestรฒ a Tobia dicendo:

ยซ Io sono Raffaele, uno dei sette che stiaยญmo davanti al Signore. Ora ti manifesto la veritร : Quando tu pregavi tra le lacrime e seppellivi i morti e, lasciato il pranzo, di giorno nascondevi i morti in casa tua, io presentai le tue preghiere al Signore. Ma siccome tu eri accetto a Dio, fu necessario che la tentazione ti provasse. Ed ora il Signore mi ha mandato per guarirti dalla ceยญcitร  ยป (Tobia, XII -11) .

Dalla dichiarazione di San Raffaele appare che chi รจ accetto a Dio, necessariamente deยญve subire delle prove o tentazioni.

Vaso di elezione.

San Paolo dapprima era persecutore dei Cristiani; sulla via di Damasco si convertรฌ e divenne vaso di elezione. Fu ripieno di Spirito Santo. Serviva a Dio con generositร , convertiva i peccatori, operava miracoli, lo stesso Gesรน gli appariva per guidarlo e conยญfortarlo; ancora vivo fu rapito in Paradiso, al terzo Cielo, e potรฉ contemplare la gloria dei Beati.

San Paolo era veramente accetto a Dio. Ma appunto perchรฉ tale, fu soggetto a gravi prove e fu assalito da violente tentazioni.

Le tentazioni piรน umilianti per tutti, ed in special modo per le persone pie, sono quelle del corpo, cioรจ gli assalti contro la purezza. San Paolo ebbe tante di queste tentazioni da esclamare: ” Chi mi libererร  da questo corpo di morte? ยป (Romani, VIIยญ24). E volendo istruire gli altri, scrisse ai Corinti: ยซ Affinchรฉ la grandezza delle rivelazioni non mi facesse insuperbire, mi รจ stato dato lo stimolo della carne, un angelo di Satana (un demonio), che mi schiaffeggi. Ripetutaยญmente ho pregato il Signore perchรฉ lo allonยญtanasse da me. Ed Egli mi ha detto: Ti baยญsta la mia grazia, perchรฉ la mia potenza si fa meglio sentire nella debolezza ยป (II Coยญrinti, XII – 7 … ) .

Dunque San Paolo, gran Santo, colonna della Chiesa Cattolica, dovette lottare conยญtro il demonio dell’impuritร , dimostrando cosรฌ a Gesรน il suo amore.

Dove eravate?

Una delle Sante piรน ammirevoli per semยญplicitร  e candore รจ Santa Caterina da Siena. Gesรน l’amava con amore di predilezione, tanto che le diede la scienza infusa ed il doยญno della profezia e dei miracoli; le appariva sovente e le parlava sino a dirle: Mi sei cosรฌ cara, che qualunque grazia mi si chieยญderร  in tuo nome, l’accorderรฒ.

Eppure Santa Caterina ebbe tentazioni straordinarie contro la purezza. La ribellione dei sensi e l’attrattiva al male erano in lei cosรฌ prepotenti, da farla dubitare di essere in grazia di Dio. I demoni le si presentaยญvano in forma di uomini e la spingevano al male.

Le tentazioni, sebbene fossero esteriori, pure penetravano attraverso i sensi nel cuoยญre della vergine senese, tanto che, confesยญsava lei stessa, il cuore ne era ripieno e non le rimaneva che la sola volontร  supeยญriore con cui resisteva.

Le tempeste impure si ripetevano, incalยญzando sempre piรน.

Un giorno, essendole apparso Gesรน, la Santa gli chiese: – Dove eravate, mio dolce Signore, quanยญdo il cuore mio era pieno di tante tenebre e di tanta sozzura?

  • Figlia mia, io ero nel tuo cuore.
  • E come mai abitavate nel mio cuore, in cui era tanto fango? Abitate dunque in simili luoghi?
  • Dimmi: Quei sozzi pensieri del tuo cuore ti davano piacere o afflizione? Amaยญrezza o diletto?
  • Somma amarezza ed afflizione.
  • E chi era che ti metteva in cuore tanยญta amarezza se non io, che stavo nascosto nel mezzo del tuo cuore? Credimi, o mia fiยญglia, che se io non fossi stato presente, quei pensieri che attorniavano la tua volontร  e potevano abbatterla, l’avrebbero certamente abbattuta e sarebbero entrati in essa. Il tuo libero arbitrio li avrebbe accolti con piaceยญre e perciรฒ avrebbero ucciso l’anima tua; ma poichรฉ io ero lร  dentro, mettevo nel tuo cuore quella ripugnanza e quella resistenza, con cui ti opponevi al male. Le tentazioni superate sono state per te di grande meยญrito, utili ad altre anime ed hanno aumenยญtato in te la virtรน e la fortezza -.

Bersaglio di satana.

Tra le Sante di questo secolo abbiamo la verginella di Lucca, Gemma Galgani. Conยญverrebbe leggere i due volumi ยซ Biografia ed Estasi ยป e ยซ Lettere di S. Gemma ยป, per conoscere le sue virtรน ed i carismi divini di cui fu arricchita.

Quest’anima, tanto santa, fu il bersaglio di Satana; le sue tentazioni erano contro tutte le virtรน come attesta il suo Direttore Spirituale. Ascoltiamo le stesse parole della Santa:

ยซ Ieri notte passai al solito una brutta nottata. Il demonio mi venne davanti come un uomo grosso e lungo; mi picchiรฒ tutta la notte e mi diceva: – Per te non c’รจ piรน speranza che ti possa salvare; sei nelle mie mai -.

ยซ Io risposi che Dio รจ misericordioso e perciรฒ non temevo nulla. Allora lui arrabยญbiato disse, dandomi un colpo forte sul caยญpo: Sei maledetta! – e disparve.

ยซ Andiai in camera per riposare un poco e lo trovai lรฌ; cominciรฒ di nuovo a picchiare con una fune, tutta nodi; mi picchiava perยญchรฉ voleva che io dessi retta a lui, che mi insegnava il male. Io dicevo di no e lui batteva piรน forte e mi faceva battere assai forte la testa per terra.

ยซ Ad un certo momento mi รจ venuto in mente d’invocare l’Eterno Padre, affinchรฉ per i meriti di Gesรน mi liberasse. Non so quello che sia accaduto. Quel cosaccio di diavolo mi diede una spinta cosรฌ forte, mi tirรฒ giรน dal letto, mi fece battere il capo con tanto impeto a terra, che ho sentito gran dolore, ho perduto i sensi e sono rimasta a terra, finchรฉ mi sono riavuta, il che avvenne dopo assai tempo. Sia ringraziato Gesรน ยป. Fin qui la Santa.

Se tante e sรฌ forte tentazioni sono riserยญvate ai Santi, perchรฉ i fedeli devono scoยญraggiarsi quando subiscono le ordinarie tenยญtazioni? Essere tentati non vuol dire essere lontani da Dio; da Dio allontana soltanto il cedere volontariamente alla tentazione.

Gesรน e satana.

Il Figlio di Dio, Gesรน Cristo, facendosi uomo, si assoggettรฒ a tutte le miserie umaยญne, tranne che al peccato. Perรฒ, siccome la tentazione di per sรฉ non รจ peccato, vi si assoggettรฒ, permettendo al demonio di tentarlo.

Gesรน subรฌ la tentazione per meritare ai suoi redenti la forza di resistere alle insidie diaboliche e per insegnare come comporยญtarsi nella lotta con Satana.

Nel Vangelo di San Matteo (IV – 1) si legge:

ยซ Allora Gesรน fu condotto dallo Spirito (Santo) nel deserto per essere tentato dal diavolo; e dopo avere digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.

Il tentatore, accostandosi, disse: Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane -.

Ma Gesรน rispose: Sta scritto: Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio -.

Allora il diavolo lo trasportรฒ nella cittร  santa e, avendolo posto sul pinnacolo del Tempio, gli disse: Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giรน, poichรฉ sta scritto che agli Angeli suoi ha commesso la cura di te e ti porteranno sulle mani, affinchรฉ non inciamยญpi il tuo piede in qualche pietra -.

E Gesรน a lui: Sta anche scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo! –

Di nuovo il diavolo lo condusse sopra un monte altissimo e, mostrandogli tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, gli disse: Tutto questo io ti darรฒ, se prostrandoti mi adorerai -.

Allora Gesรน rispose: Va’ via, Satana, perยญchรฉ sta scritto: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo! –

Subito il diavolo lo lasciรฒ; ed ecco poi gli Angeli vennero a servirlo ยป.

Satana non sapeva ancora che Gesรน di Nazareth fosse l’aspettato Messia; dicono gli esegeti che Dio gli abbia celata tale notizia.

Satana, sospettando che potesse essere Gesรน il Figlio di Dio, volle assicurarsene, presentandogli tre forti tentazioni.

I NEMICI

Forte… ma legato.

La tentazione รจ una lotta. Si sa che la lotta si svolge sempre con un avversario e talvolta con piรน di uno. Nella lotta spirituale gli avยญversari sono tre: il demonio, il corpo ed il mondo.

Occorre conoscere i nemici e le loro astuยญzie per lottare con buon esito. Intratteniaยญmoci pertanto a parlare del demonio, il quaยญle รจ chiamato il ยซ tentatore ยป per eccellenza.

Il demonio รจ un puro spirito; nemico giuยญrato di Dio, operatore d’iniquitร , padre delยญla menzogna. Non ha bisogno di riposo esยญessendo uno spirito e perciรฒ puรฒ lavorare notยญte e giorno senza stancarsi mai. Eโ€™ molto forte, perรฒ la sua forza รจ dominata dalla voยญlontร  di Dio e non puรฒ fare piรน di quanto Dio gli permette.

Il Signore, somma Sapienza, gli dร  una certa libertร  sulle sue creature affinchรฉ si attuino i suoi disegni provvidenziali. Dunque, come si รจ giร  detto, il demonio puรฒ tentare al male, ma entro certi limiti, senza violentare la libertร  umana. Si presenta un paragone.

Immaginiamo una tigre inferocita, legata con grossa catena ad un palo. Puรฒ muoversi tanto quanto รจ lunga la catena; puรฒ urlare, digrignare i denti, agitarsi, fare salti, ma non puรฒ fare nulla a chi le sta lontano. Puรฒ azยญzannare solo chi le si accosta troppo. Cosรฌ รจ il demonio: forte, terribile, ma legato.

L’astuto serpente.

รˆ difficile distinguere il solco tracciato nell’aria dall’aquila che vola. E’ pure difficile distinguere sulla ruvida roccia il posto ov’รจ passato il serpente. Ma รจ piรน difficile scoprire le astuzie di Satana, quando egli lavora atยญtorno ad un’anima.

Il tentatore รจ chiamato ยซ l’astuto serpenยญte ยป; le studia tutte, non ha premura, sa adatยญtarsi alle circostanze; pur di vincere รจ disposto a tutto, anche a camuffarsi da angelo di luce per trarre in inganno.

La Chiesa, sapendo ciรฒ, nelle Litanie dei Santi ha messo una invocazione particolare: ยซ Dalle insidie del diavolo, liberaci, o Siยญgnore! ยป.

Durante la seconda guerra mondiale, nel 1942, in Piazza Universitร  a Catania stava un lustrino.

Al mattino era lรฌ, presso la sua cassetta di lavoro; serviva con garbo i clienti. Sotto la sferza del sole o nel rigore dell’inverno non lasciava il suo posto. A sera si ritirava.

Contemporaneamente in un ristorante laยญvorava un commesso, piuttosto anziano. Serยญviva, accettava i richiami e non aveva tante pretese.

Intanto a Catania avvenivano le incursioยญni aeree. Sulle navi, sui padiglioni dell’aeroยญporto e sui centri militari piombavano le bombe.

Naturalmente si facevano i commenti: – Ma queste bombe, sganciate con preciยญsione e proprio ora che sono arrivate alcune navi? … Ma! -.

Il lustrino di Piazza Universitร  era un capitano inglese ed il commesso del ristoranยญte era un comandante delle truppe inglesi. Di giorno carpivano le notizie e di notte le trasmettevano per radio.

Appena cessato il mese di resistenza nelยญla Piana di Catania, i due ufficiali indossaยญrono la divisa e sfilarono con i soldati lungo la cittร .

Si diceva giustamente: Che furbizia! … Chi l’avrebbe mai immaginato?… – Ma tutto questo non deve fare meraviยญglia, perchรฉ si sa che durante la guerra lo spionaggio lavora con arte fine.

L’astuzia dell’uomo รจ nulla a confronto di quella di Satana. Nella guerra dello spiriยญto egli usa tanta astuzia da ingannare anche le persone piรน provette nella vita spirituale. Meno male che il Signore viene in aiuto alle anime tentate con grazie attuali, le quali danno luce e forza. Perรฒ bisogna stare all’erยญta per non lasciarsi prendere dal tentatore.

Iddio ci premunisce per mezzo di San Pietro: ยซ Siate sobri e vigilate, perchรฉ il vostro

nemico, il diavolo, come un leone ruggente va all’intorno, cercando qualcuno da divoยญrare. Fategli resistenza restando forti nella Fede! ยปย ย ย ย ย ย  (I Pietro, I – 5… ) .

Il corpo umano.

Il primo nemico dell’anima รจ Satana; peยญrรฒ รจ un nemico fuori di noi; gli si puรฒ chiudere la porta per non farlo entrare.

Ma c’รจ un nemico peggiore, che sta, per cosรฌ dire, a casa nostra, o meglio, vive con noi e non possiamo staccarcene. รˆ il nostro corpo.

Dopo la colpa originale รจ avvenuto nella creatura umana un grande dissesto. Come Adamo ed Eva si ribellarono a Dio, cosรฌ il corpo dei nostri progenitori si ribellรฒ al loro spirito; e ciรฒ che avvenne in essi si ripercuote in ogni loro discendente.

Nelle membra del corpo, dunque, c’รจ una legge che รจ in contrasto con la legge dello spirito. La mente vede il bene, lo apprezza, puรฒ tesserne le lodi … eppure in un certo momento si decide al male. E’ il corpo che con le sue cattive tendenze puรฒ ottenebrare la mente e trascinare all’iniquitร .

Il demonio, che conosce bene le tendenze umane, puรฒ sobillare il corpo per piegare la volontร  al male. L’anima รจ tenuta a reยญsistere per mezzo del suo libero arbitrio; finchรฉ รจ risoluta di non cedere alla tentaยญzione, qualunque cosa avvenga nel suo esยญsere, non ha colpa alcuna, anzi resta vittoยญriosa. Il Signore, invocato con fede, viene sempre in aiuto all’anima in pericolo.

Il salvataggio.

Sulla spiaggia stavano dei bagnanti; ad intervalli taluni si tuffavano nell’acqua.

Una signorina, poco pratica di nuoto, si azzardรฒ a scostarsi troppo dalla riva; all’imยญprovviso sparรฌ nell’acqua. In meno che si dica, non conoscendo le regole del nuoto, andรฒ a fondo.

Un altro bagnante, molto esperto, vista la scena, corse in aiuto. Si tuffรฒ a capofitto ed in fondo al mare trovรฒ la signorina, la quale si dibatteva. Per prima cosa l’afferrรฒ per la chioma e poi le battรจ la testa sul fondo del mare. In pochi secondi furono a galla tutti e due. Alla signorina si fece vomitare l’acqua inghiottita e le si apprestarono i rimedi del caso. Il suo primo lamento fu: Sento male alla testa! – Appena riavutasi discretamenยญte, chiese a chi l’aveva salvata: – Perchรฉ mi ha fatto battere 1a testa? – Eh, signorina, se non avessi fatto cosรฌ a quest’ora saremmo ambedue morti. Lei, per salvarsi, si sarebbe aggrappata a me istinยญtivamente, mi avrebbe stretto alle braccia, non avremmo potuto muoverci e saremmo rimasti a fondo tutti e due. Quel colpo alla testa l’ha stordita, io sono stato libero nei movimenti ed in un attimo l’ho portata a galla -.

Lodevole la tattica usata, ma piรน lodevole il pronto accorrere del giovane salvatore. Quando le passioni corporali insorgono e la malvagitร  diabolica le intensifica, essenยญdo grave il pericolo che sovrasta all’anima, il Signore comincia subito l’opera di salvataggio; suscita allora in mente dei buoni pensieri, quali: Dio vede tutto! … C’รจ l’inยญferno! … Si puรฒ morire! … Guai a chi abusa della Divina Misericordia!… E menยญtre dร  luce all’intelligenza, dร  forza alla voยญlontร .

L’anima, mentre รจ nel vortice della tentaยญzione, deve accettare il celeste salvataggio e cioรจ deve riflettere sul pericolo che corre, pregare ed assecondare meglio che puรฒ il laยญvorio della Grazia Divina. Se non fa queยญsto, resta presto vittima della tentazione.

La gru spirituale.

Si dice da taluni: รˆ impossibile resiยญstere a certe tentazioni, specialmente quanยญdo รจ interessato il cuore; l’amore, anche illecito, รจ irresistibile! … Certe tentazioni son piรน forti di noi! … Il corpo trascina irresistibilmente! –

Tali affermazioni sono false.

รˆ di fede che il buon Dio non permette la tentazione superiore alle forze di ognuno. Se ci si lascia vincere, รจ solo perchรฉ si vuole.

San Paolo diceva: ยซ Tutto io posso in Colui che mi dร  forza! ยป (Filippesi, IV-13). Con le semplici forze umane non รจ posยญsibile vincere le tentazioni; รจ necessaria la forza divina, la quale รจ data a chi prega e fa la parte sua nella lotta.

Non puรฒ un operaio, servendosi delle semplici sue braccia, sollevare da terra un macigno di tre o quattro quintali; ma se ha l’aiuto della gru, puรฒ sollevarlo subito ed a grande altezza.

La gru spirituale รจ la forza che viene da Dio, per la quale innumerevoli anime supeยญrano facilmente le tentazioni dei sensi e vivono nel mondo come Angeli, quasi non avessero il corpo.

Il grande alleato.

Il terzo nemico spirituale รจ il mondo, che suole essere chiamato l’alleato di Satana. Per mondo qui s’intende non il creato, ma la sterminata folla di coloro che pongoยญno il cuore, le speranze e la felicitร  sulla sola vita terrena, curandosi poco o niente della vita che ci attende dopo la morte.

Tutto il mondo รจ posto sotto il maligno; chi si lascia vincere, diviene schiavo.

La legge del mondo รจ il piacere presente, procurato con la triplice concupiscenza di cui parla San Giovanni Evangelista: quella del corpo, degli occhi e della superbia della vita.

Gesรน Cristo condanna il mondo e dice: Io non prego per il mondo! … Guai al monยญdo! … Io ho vinto il mondo! –

Il mondo infatti con le sue false dottrine e seduzioni รจ una continua e forte tentaยญzione. Beati coloro che ne vivono lontani, cioรจ nei deserti e nei conventi!

Ma non tutti possono fare questo. E’ posยญsibile perรฒ vivere staccati dal mondo, pur restando in esso; per riuscirvi occorre resiยญstere alle sue lusinghe e non lasciarsi conยญtaminare dal suo fango morale.

Addio, mondo!

Non era trascorsa una settimana, mentre scrivevo queste pagine, da che io avevo avuยญto un gradito incontro.

Vidi uno sui trent’anni, abbastanza sereno in volto. Mi piegai umilmente e gli baciai le palme delle mani. Egli lasciรฒ fare.

Era un novello Sacerdote, ordinato dal Vescovo pochi giorni prima.

Questi era vissuto nel mondo e aveva chiuยญso felicemente il corso universitario con la laurea in medicina. Si accorse che il mondo promette e non dร  e che presenta il calice del piacere, entro cui stanno assenzio e veleno. – Addio, mondo! – disse un giorno. – Io ti lascio e penso ad altro. Voglio essere Sacerdote! Tu, o mondo, ti ridi di me per la mia decisione ed io mi rido di te! โ€“

Il pugile.

Viaggiavo; davanti a me sedeva un siยญgnore; approfittai per dirgli una buona paยญrola: Non dimentichiamo nella vita che sopra di noi c’รจ un Dio, che รจ padre! … Proยญcuriamo di vivere da buoni cristiani!

Mi rispose: – Sono cattolico praticante e per questo ho lasciato il mondo, rinunzianยญdo alla mia lucrosa carriera.

– Si spieghi meglio!

– Sono un uomo di forza. Sono stato un pugile. Con un pugno nella lotta di pugilato potrei ammazzare un uomo. Per non avere il rimorso di aver tolto la vita ad un uomo per divertire gli spettatori, ho deciso di riยญnunziare al denaro ed alla gloria. Mi sono ritirato a vita privata -.

Detto questo, mi presentรฒ le foto in veยญste di pugile e poi, rimboccate le maniche, mi lasciรฒ vedere i poderosi muscoli degli avambracci.

Per il mondo conta solo il denaro, il piaยญcere e la gloria. I deboli si fanno trascinare da questi tre lacci e cosรฌ facilmente cadono e vivono in peccato.

Non sono troppi quelli che sanno resiยญstere alle lusinghe del mondo.

Piccolo mondo.

Quando mi avviene di scendere alla staยญzione di San Remo, i miei occhi vanno suยญbito ad un grandioso edificio, sito a pochi passi dalla stazione. Ha l’aspetto di un paยญlazzo reale, con imponenti gradinate e con aiuole ricche di verde e di fiori. A destra di chi guarda l’edificio sta una chiesa dei Francescani ed a sinistra un bel tempio degli Ortodossi, in stile bizantino.

Il palazzo di cui si parla รจ un piccolo monยญdo: รจ il celebre Casinรฒ di San Remo. Ho voยญluto entrarvi, in ore di quiete, per osservarlo.

Quanto il mondo suole presentare di atยญtraente alla moderna societร , puรฒ trovarsi nel Casinรฒ: giuochi d’azzardo con gli assetati di denaro; convegni di artiste cinematografiยญche; appuntamenti con donne internazionali; veglioni, danze, gare di canto per la Canzoยญnissima, trasmissioni televisive, ecc.

Il Casinรฒ presenta il calice del piacere. Ma in fondo al calice c’รจ l’amaro: rabbie, bestemmie, immoralitร , disillusioni, famiยญglie che vanno sul lastrico, lutti …

In questi giorni, mentre scrivo, i giornali pubblicano: ยซ Al Casinรฒ di San Remo il giovane … rimase deluso. Scoraggiato, ritornรฒ all’alberยญgo e si uccise ยป.

ยซ La giovane … italo-francese, stella delยญlo schermo televisivo, stanca ed abbattuta, uscita dal Casinรฒ, prese il veleno per tronยญcarsi la vita ยป.

E vale la pena seguire le massime del monยญdo, quando il sentiero dei falsi piaceri porta allo scontento ed all’abisso della disperazioยญne? Tutto questo si sa, eppure si seguono le correnti mondane.

Evviva il mondo!

Il mondo calpesta la legge morale e, per fare godere di piรน, invita al libero amore, diยญcendo: Si appaghi il cuore! … Si รจ liberi! … Via le pastoie che presenta la Religione!

Con questa teoria, spinta dalla tentaยญzione, una giovane s’innamora di un padre di famiglia. Saputo ciรฒ e viste le tristi conseguenze, il genitore della giovane uccide il padre di famiglia.

Un uomo inganna una ragazza e dopo si rifiuta di sposarla. La partita si chiude con alcuni colpi di pistola: uno muore e l’altra in galera.

Quell’altra donna ha ceduto ad una tenยญtazione. Disperata per le conseguenze e per il disonore, s’impicca al balcone.

Un padre di famiglia abbandona sposa e figli e va con un’altra donna. Il figlio magยญgiore richiama il padre; ma questi fa il sordo. Allora avviene un delitto: il figlio uccide il genitore.

Tempo fa una signorina venne a trovarยญmi in ufficio. Il suo aspetto e gli occhi sconยญvolti mi rivelavano il suo stato d’animo.

– Sono una universitaria; vengo da fuori Sicilia per gli esami. Prima di suicidarmi voยญglio parlare con lei.

– Si calmi e dica pure ciรฒ che vuole!

– Sulla nave-traghetto incontrai un uffiยญciale. Subito sorse in me una forte simpatia per lui ed altrettanta in lui per me … Non mi fossi mai incontrata! … Dopo quanto รจ avvenuto, penso: E mio padre? … E mia madre?… Ed il mio avvenire? … Non mi resta che togliermi la vita! –

Feci di tutto per farle cambiare idea, ma non ci riuscii. La giovane si allontanรฒ da me risoluta di farla finita.

Evviva il mondo! Val proprio la pena di seguimele teorie!

LA LOTTA

Tentazione involontaria.

Conosciuti i nemici spirituali, studiamo ora la tentazione, la quale puรฒ essere invoยญlontaria e volontaria.

La prima non รจ nรฉ cercata nรฉ voluta; la seconda invece รจ cercata e voluta.

Si chiariscono i due concetti.

Quando la tentazione non รจ cercata, nรฉ provocata, quando cioรจ l’anima fa di tutto per sfuggire al pericolo della lotta, se con tutto ciรฒ avvenisse l’assalto spirituale, l’aniยญma dovrebbe restare tranquilla, contentanยญdosi d’invocare l’aiuto divino. Senza dubbio il Signore l’assisterร  e facilmente ne uscirร  vittoriosa.

Un esempio.

Un incontro eventuale pericoloso … un cattivo suggerimento inaspettato …ย  uno sguardo immodesto per isbaglio… un brutto ricordo che all’improvviso si affaccia alla menยญte … un risveglio spontaneo di passione … queste sono tutte tentazioni involontarie, quindi non imputabili.

Perรฒ l’anima, avvertita la tentazione, รจ teยญnuta a superarla con la preghiera, con la diยญstrazione, con l’allontanarsi dal luogo pericoยญloso, ecc … Si deve stare sempre all’erta, coยญme il soldato sul campo di battaglia. Ma per quanto si stia vigilanti, non sempre si posยญsono prevedere tutti i pericoli di tentazione.

Penna a biro? …

Un ragazzo di nove anni scorazzava in campagna; non gli mancava nulla per diverยญtirsi: uccelli, fiori, pietre per la sassoiola …

Avvistรฒ un piccolo oggetto di metallo, lo prese, lo pulรฌ alla meglio, perchรฉ un po’ irยญrugginito, e si accorse ch’era una penna a biro. Trovato un pezzetto di carta, si provรฒ a scrivere. Appena premuto un poco, avvenne uno scoppio; gli saltรฒ la mano destra e parte dell’avambraccio, la sinistra fu ferita e la faccia bruciacchiata.

Quell’arnese sembrava una biro e non lo era. Circa venti anni prima, durante la guerยญra, dagli aerei nemici venivano lanciati siยญmili oggetti. Quanti incauti rimasero feriti o perdettero la vita!

Il ragazzo oggi รจ mutilato. Avvenuta la disgrazia, toccรฒ a me, scrivente, dire la paยญrola di conforto ai parenti.

Puรฒ dirsi colpevole questo ragazzo? Meriยญterebbe rimprovero? Di certo no! Eโ€™ stata coยญsa fortuita, imprevista; รจ stata una disgrazia.

Cosรฌ nel campo delle tentazioni. Ci sono oggi tanti di quei pericoli morali, per cui tutti non si possono prevedere nรฉ evitare; perciรฒ si deve stare vigilanti finchรฉ รจ posยญsibile.

Occasioni.

La tentazione, della quale si รจ responsaยญbili, รจ la volontaria, che per lo piรน รจ cerยญcata o provocata.

Chi volontariamente si mette nel pericolo di peccare, come puรฒ pretendere che Dio l’aiuti a non peccare? Come puรฒ la volontร  resistere al male, se liberamente va inconยญtro ad esso?

รˆ tentazione volontaria il mettersi in una cattiva occasione. Si danno ora i principii morali riguardanti l’argomento.

รˆ occasione di peccato tutto ciรฒ che spinยญge a peccare, sia persona, sia luogo e sia oggetto.

Le occasioni deboli, dette cosรฌ perchรฉ di per sรฉ non hanno la forza di spingere al peccato grave, si dicono remote. Quelle invece che sono forti, si dicono occasioni prossime.

Ognuno puรฒ conoscere per esperienza quaยญli siano le occasioni prossime individuali. Quando una persona, messa in una data occasione, sempre o quasi sempre o con una certa frequenza commette qualche grave colยญpa, รจ tenuta a fuggire tale occasione, anche con grande sacrificio.

Chi si mette volontariamente in un’occasione prossima di grave peccato, senza una vera e grave necessitร , รจ reo di peccato mortale volta per volta che si mette in quel pericolo, anche se eventualmente non cedesse alla tentazione, perchรฉ รจ peccato il mettersi nel grave pericolo di cadere.

รˆ cosรฌ importante questo punto di moยญrale, che la santa Chiesa lo ricorda espresยญsamente nell’Atto di Dolore, che si recita nella Confessione: ยซ … E propongo di fugยญgire le occasioni ยป.

Col fuoco non si scherza … perchรฉ il fuoยญco brucia. Con le forti tentazioni volute e cercate non si scherza! Dice lo Spirito Sanยญto: ยซ Chi ama il pericolo, in esso perirร  ยป (Ecclesiastico, III – 27).

Gioco … poco igienico.

Un ricordo giovanile.

Gli alunni delle scuole del mio Istituto furono invitati ad assistere allo spettacolo di un circo equestre. Fra i tanti numeri dello spettacolo ci fu quello del serpente.

Si trasse fuori dal giaciglio un pitone, rettile dell’Africa; era lungo circa due metri e grosso quanto un buon braccio di uomo.

Finchรฉ durรฒ quel numero, si guardava e quasi si tratteneva il respiro. Tutto era sugยญgestivo: la penombra, il suono del flauto per incantare il serpente, il silenzio profondo e lo svolgimento delle varie scene.

Lo scrivente, piรน che guardare il pitone, osservava il domatore, il quale si mostrava sicuro del fatto suo.

L’ultima scena colpรฌ assai. Il domatore afferrรฒ per il collo il serpente, che spalanยญcava la bocca minacciosa, e lo pose sulle sue spalle nude. Da lรฌ a poco il pitone si attorcigliรฒ al petto del domatore e cominciรฒ a stringere. Le spire di questo rettile sono cosรฌ potenti da stritolare anche il petto di un leone … ed immaginarsi di un uomo!

Per fortuna accorsero in aiuto due laยญvoratori del circo, nerboruti; con sforzi e dopo tanta resistenza riuscirono a snodare il serpente. Se il domatore fosse rimasto solo, sarebbe stato stritolato.

I giocolieri danno spettacoli per guadagnarsi il pane, perรฒ lo scherzare con un grosso serpente รจ sempre pericoloso. Satana, serpente infernale, รจ piรน forte di un pitone. Quando una persona si mette nell’occasione prossima di peccare, si mette nelle spire di Satana e facilmente muore alยญla grazia di Dio cadendo in peccato.

Perchรฉ essere tentati?

La tentazione involontaria รจ permessa da Dio per il bene delle anime; giova conoยญscerne i vantaggi.

Dice lo Spirito Santo: ยซ Beato l’uomo che soffre tentazioni, perยญchรฉ, quando sarร  provato, riceverร  la corona di vita, da Dio promessa a quelli che lo amaยญno. Nessuno, quando รจ tentato, dica di esยญsere tentato da Dio, perchรฉ Dio non puรฒ tenยญtare a fare il male ed Egli non tenta alcuno; ma ciascuno รจ tentato, attratto, adescato dalยญla propria concupiscenza, la quale poi genera il peccato; e il peccato, consumato che sia, genera la morte ยป (San Giacomo, I – 12).

Trasformazione.

A Torino visitai una vetreria; un addetยญto mi fece da guida.

In un magazzino stava un grande quanยญtitativo di sabbia. Domandai: – Eโ€™ sabbia di mare?

– Si, viene dai Paesi Nordici; รจ ricca di silice, molto adatta a fare il vetro -. Nel primo magazzino stava la sabbia e nell’ultimo stavano i vetri: coppe, bottiglie, vassoi e servizi eleganti, lampadari, ecc.

Dissi tra me: che trasformazione!

Ma per ottenere questo รจ necessaria una accurata lavorazione. Nei locali intermedi, fra il primo e l’ultimo magazzino, stanno i cosiddetti crogioli, che sono forni ad altisยญsima temperatura.

La sabbia, posta in particolare recipiente, sta dentro il crogiolo; il fuoco la cuoce a tal punto da renderla una pasta. L’operaio attraverso uno sportellino, servendosi di un lungo tubo d’acciaio, ne estrae una porยญzione, che dopo pone dentro una forma.

Basta un soffio nel tubo e la pasta prende la forma che si vuole.

Il nuovo recipiente รจ scottante e potrebยญbe frantumarsi passando subito a bassa temยญperatura. Per evitare ciรฒ, si mette in un seยญcondo crogiolo e poi in un terzo e in un quarto … finchรฉ gradatamente abbia ragยญgiunto la temperatura normale.

Due palette di sabbia possono trasformarยญsi in graziosi servizi da tavola, degni delle mense reali. Perรฒ, se la sabbia non passa per il fuoco del crogiolo, non puรฒ divenire vetro.

Cosรฌ capita nella vita spirituale: se l’aniยญma non passa per il crogiolo della tentazioยญne e della sofferenza, non puรฒ impreziosirsi.

Il fuoco delle passioni รจ piรน che il fuoco del forno della vetreria. L’anima deve lotยญtare e vincere le sue cattive tendenze, riยญfiutando le soddisfazioni illecite che presenยญtano i tre nemici spirituali; ma superata la tentazione, si arricchisce, si tempra e diยญviene piรน preziosa agli occhi di Dio.

รˆ vero che si deve fuggire la tentazione e pregare Dio che ce ne liberi, per il pericolo cui si espone la debolezza umana; ma quando Dio la permette, deve accettarsi con serenitร . รˆ di tanto conforto l’insegnamento dello Spirito Santo: ยซ Quando siete bersaglio di diverse tentazioni, rallegratevi, sapendo che la vostra Fede, messa alla prova delle tentaยญzioni, produce la pazienza, che porta alla perfezione ยป (San Giacomo,ย ย  I – 2 …) .

Scuola di umiltร .

La superbia รจ madre di ogni vizio, menยญtre l’umiltร  รจ madre, fondamento e custodia di ogni virtรน.

Vantaggio della tentazione รจ un aumento d’umiltร .

ย  Nel libro dell’Imitazione di Cristo รจ detยญto che le tentazioni sono profittevoli, anยญcorchรฉ siano gravi e moleste, perchรฉ cosรฌ l’anima resta umiliata, purificata ed erudita.

Quando non si hanno tentazioni e si goยญde delle gioie spirituali, รจ facile esser tenยญtati di superbia: Valgo qualche cosa!… Soยญno forte!… Non sono miserabile come tanยญte altre anime! …

Ma quando giunge l’assalto di una terriยญbile tentazione, allora si tocca con mano la propria debolezza, si sente il bisogno delยญl’aiuto divino, si vede l’abisso ove potrebbe cadersi ed in tal modo la virtรน dell’umiltร  mette piรน profonde le sue radici.

L’esperienza.

La tentazione รจ una scuola pratica, ove si impara a proprie spese. Il vantaggio di cui si parla รจ quello dell’esperienza.

Ero in Piazza Santa Maria di Gesรน a Catania; da lรฌ stava per partire un camion. Un operaio, giunto in ritardo, volendo apยญprofittare dell’occasione, si aggrappรฒ al paยญrapetto retrostante, nella speranza di spicยญcare un salto e montare sul camion.

L’autista non si accorse di nulla ed iniยญziรฒ la marcia, prima ancora che l’operaio facesse il salto. Si sa bene che non รจ posยญsibile prendere la spinta di un buon salto mentre la macchina รจ in moto. La corsa intanto accelerava.

L’operaio rimase aggrappato al parapetยญto, ma con i piedi a terra. Cosa fare? … Non servirsi piรน dei piedi e restare apยญpeso? A un certo punto le braccia sarebยญbero cedute e lui sarebbe piombato a terยญra sfracellato. Staccarsi dal parapetto? Pegยญgio ancora! Data la velocitร , si sarebbe di certo ammazzato.

Quelli che stavano dietro a guardare, un po’ lontani, seguivano trepidanti la scena e non potevano dare alcun aiuto. L’unica salยญvezza sarebbe stata il trovare chiuso il prosยญsimo semaforo. Non so come sia andata a finire; mi auguro in bene.

Un’applicazione!

Se quel povero operaio se la fosse scapยญpata, piรน o meno malconcio, avrebbe imยญparato a spese sue. Certamente in avvenire non si sarebbe piรน permesso di aggrapparsi ad un camion pronto a partire.

L’esperienza รจ maestra!

Una forte tentazione, causata dall’inconยญtro con persona pericolosa, o da uno svago incauto, o da una lettura cattiva … una tale tentazione potrebbe costituire un pericolo morale di vita … e di vita eterna … cadenยญdo in peccato mortale.

L’anima che si fosse trovata in simile pericolo e se la fosse scampata, piรน o meยญno malconcia, dovrebbe dire: Non sarร  mai piรน! Dopo la triste esperienza ho imparato come comportarmi!

Purtroppo, per i pericoli del corpo si sta attenti, per quelli dell’anima si suole esยญsere trascurati!

TENTAZIONI VARIE

Principii di morale.

Si viene a trattare di certe tentazioni in particolare, incominciando con l’esporre i principii di morale.

Ora s’intende parlare di peccato mortale, o grave colpa, che toglie l’amicizia di Dio. Perchรฉ si possa commettere un peccato mortale occorrono tre condizioni essenziali: materia grave, piena conoscenza e piena voยญlontร . Se manca una sola di queste condiยญzioni, non c’รจ il peccato mortale.

Materia.

Nei comandamenti di Dio c’รจ la materia grave e quella leggera. Rubare cento lire, รจ mancare al settimo comandamento; perรฒ la materia รจ leggera. Rubare una buona somยญma o recare un danno relativamente grave alla roba altrui, costituisce materia grave. Quasi in tutti i comandamenti c’รจ la diยญstinzione di materia. Si รจ detto ยซ quasi in tutti ยป, perchรฉ nel secondo comandamento ยซ Non bestemmiare ยป, nel sesto ยซ Non comยญmettere atti impuri ยป e nel nono ยซ Non deยญsiderare la persona d’altri ยป non c’รจ materia leggera, ma tutto รจ grave.

Memoria.

Tante colpe, che a prima vista potrebbero sembrare gravi, non lo sono, perchรฉ, quanยญdo la conoscenza dal male non รจ piena, non puรฒ esserci la colpa grave.

Chi ha poca istruzione, non sa distinยญguere le facoltร  dello spirito umano e facilยญmente potrebbe credere che sia colpa ogni cosa poco buona che passi per la mente. Su ciรฒ si dร  un’istruzione.

L’anima nostra ha tre facoltร : la memoยญria, l’intelligenza e la volontร . Queste faยญcoltร  agiscono nella mente.

La memoria fa ricordare il passato: persoยญne viste, parole udite, azioni compiute, scene buone o cattive. Per mezzo della memoยญria le immagini passate diventano presenti. Quando il sistema nervoso รจ eccitato, o per malattia, o per stanchezza snervante causata dagli scrupoli, o per una forte imยญpressione, o anche per una semplice cattiva digestione, allora i ricordi del passato posยญsono acquistare nella mente tanta vivezza da fare meraviglia. In questo stato la mente potrebbe paraยญgonarsi al televisore, ove le immagini si susseguono tempestivamente.

La memoria e la fantasia non possono fare mai il minimo peccato, perchรฉ il pecยญcato puรฒ farlo soltanto la volontร .

Intelligenza.

Una facoltร  piรน nobile della memoria รจ l’intelligenza; per mezzo di questa si conoยญsce il bene ed il male.

L’intelligenza รจ fatta per la veritร ; dร  la luce per conoscere la moralitร  degli atti che si hanno da compiere; perรฒ non รจ capace di peccare, avendo, come si รจ detto sopra, solยญtanto la volontร  la capacitร  di peccare. La condizione perchรฉ si possa commetยญtere un grave peccato รจ questa: l’intelligenza deve conoscere il gran male che sta per fare e deve conoscerlo pienamente.

Perciรฒ non รจ peccato mortale:

  1. – Il male che si fa per ignoranza. Soยญno incapaci di peccare i piccoli, prima delยญl’uso di ragione; i pazzi; i veri deficienti. In costoro manca la conoscenza del male che fanno e quindi sono esenti da colpa.
  2. – Il male che si fa con poca riflesยญsione, quasi distrattamente o istintivamente, o per dir meglio con sorpresa. In simili casi, tutto al piรน, si potrebbe essere colpevoli di peccato leggero.
  3. – Il male che si fa quando l’intelliยญgenza รจ offuscata. Questo, ad esempio, puรฒ avvenire nel dormi-veglia, perchรฉ in quel tempo si รจ intontiti e la conoscenza del male non puรฒ essere piena. Nel dormi-veglia la colpa non puรฒ superare il limite del peccato veniale o leggero.

La piena conoscenza deve esserci prima di fare il male; se si ha dopo, manca la colpa. Per chiarificazione si porta un esempio. Un tale ascolta una predica ed apprende che una certa mancanza รจ peccato mortale. Costui deve cure a se stesso: Sinora non l’ho saputo e quindi sinora non ho peccato. Da oggi in poi, essendone ormai a conoscenยญza, peccherรฒ gravemente se ricadrรฒ in quelยญla mancanza.

Data l’importanza del principio di conoยญscenza del male, non รจ lecito concludere: Meglio non istruirsi e cosรฌ non si รจ responยญsabili del male che si commette! – La raยญgione รจ che si ha il dovere di istruirsi, perยญchรฉ l’ignoranza colpevole delle veritร  della Fede e della legge morale รจ un peccato conยญtro il primo comandamento.

Gesรน disse agli Apostoli: ยซ Andate ed istruite tutte le genti, battezzandole nel noยญme del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, dicendo loro di osservare ciรฒ che ho comandato a voi ยป (Matteo, XXVII-19).

Se il Papa, i Vescovi ed i Sacerdoti hanยญno il dovere d’insegnare, i fedeli hanno il dovere d’istruirsi.

Volontร .

La volontร  รจ la facoltร  ยซ regina ยป della nostra anima; รจ proprio essa che ci decide a fare il bene o il male.

Quando si pecca non sono le mani a pecยญcare, o gli occhi, o la memoria, o l’intelliยญgenza, ma รจ sempre e soltanto la volontร .

Finchรฉ la volontร  non si decide, non c’รจ peccato; inoltre, perchรฉ si possa peccare, si richiede che la volontร  sia pienamente risoยญluta di trasgredire un comandamento di Dio.

Appena la volontร  si decide al male, il peccato รจ giร  commesso, ancorchรฉ esternaยญmente il male non si sia ancora operato. Un esempio.

Una persona, ricevuta una grave offesa, dice in cuor suo: Voglio uccidere quel tale. So di commettere un delitto e di mancare al quinto comandamento di Dio; tuttavia voยญglio vendicarmi!

Presa la deliberazione, il peccato mortale รจ giร  fatto, quantunque il delitto si consumi dopo giorni o mesi, oppure non si consumi per timore del carcere.

In questo esempio citato c’รจ: la materia grave, la piena conoscenza del male e la piena volontร  di farlo.

Quando si resta in dubbio se la conoยญscenza o la volontร  siano state piene o no, essendoci il dubbio, non si รจ responsabili della colpa grave; per conseguenza non si รจ tenuti ad accusarsene in Confessione. Tutยญtavia, chi volesse confessarsene dovrebbe dire: Sono in dubbio se io abbia peccato.

Esistente il dubbio, di cui ora si parla, ci si puรฒ accostare anche alla santa Comuยญnione. รˆ consigliabile far precedere un atto di dolore, dicendo ad esempio: Gesรน mio, chi sa ti abbia io offeso in qualche modo, perdonami! Non voglio offenderti mai piรน!

Cosa fare?

Passata che sia la tentazione, ci sono tre casi: o si resta dubbiosi, o vincitori, o vinti. Cosa fare?

Nel caso del dubbio si รจ spiegato or ora come comportarsi.

Quando si รจ vinta la tentazione, si rinยญgrazii il Signore, dando a Lui l’onore e la gloria, perchรฉ รจ per l’assistenza divina che si esce vincitori da una lotta spirituale e non per valentia personale o per forza umana.

Quando disgraziatamente si cede alla tenยญtazione, non bisogna abbattersi. Chi cade, si rialzi e subito!

Occorre allora umiliarsi davanti a Dio, riconoscendo la propria miseria e debolezza. Si chieda perdono al Signore, con tutto il cuore, promettendo di confessarsi al piรน presto; l’atto di dolore sia fatto con piรน perfezione possibile, cioรจ, piรน per il dispiaยญcere di avere offeso Dio, che per il timore dei suoi castighi.

รˆ molto fruttuoso il fare una buona peยญnitenza volontaria dopo aver ceduto a qualยญche grave tentazione.

Contro la fede.

Una tentazione veramente molesta รจ quella contro la Fede. Possono venire in mente questi o simili pensieri: Ma Dio realmente c’รจ? … Gesรน รจ proprio il Figlio di Dio, fatto uomo? … L’Ostia conยญsacrata รจ davvero Gesรน vivente? … Il Paยญradiso e l’inferno sono realtร  o supposizioยญni? … Eโ€™ da credere che l’inferno non finirร  mai? Com’รจ possibile che Dio, da buon Padre, punisca cosรฌ uno suo figlio? … I morti un giorno risorgeranno? … Gli articoli del Credo, insegnati dalla Chiesa Cattoliยญca, sono proprio veritร  indiscusse?

Molti fedeli, che credono con semplicitร , come i bambini, neppure pensano che posยญsano esserci simili tentazioni. Eppure ci soยญno e sono forti e potrebbero formare il tormento di un’intera vita.

Come regolarsi?

Il volere ragionare troppo, il volere adยญdentrarsi piรน del necessario nelle veritร  della Fede, il volere penetrare a fondo ogni singola sublime veritร  rivelata da Dio รจ grande fatica e spesso sprecata. Le veritร  divine superano la capacitร  delยญla mente umana; bisogna accettarle con semยญplicitร . Si capisce ciรฒ che รจ possibile capire, perchรฉ l’intelligenza umana davanti ad una veritร  divina รจ come un piccolo recipiente davanti al mare. Il bicchiere prende dal maยญre soltanto quel poco di acqua, che รจ capace di contenere.

I Dottori della Chiesa e i grandi Teologi, che devono insegnare ai fedeli con gli scritti e con la predicazione, giungono solo lร , ov’รจ possibile giungere, contentandosi d’illustrare le veritร  rivelate, e concludono come concluยญse San Tommaso d’Aquino nell’inno eucaยญristico del Pange lingua: ยซ Praestet fides supplementum sensuum defectui ยป e cioรจ: Supplisca la Fede al difetto dei sensi.

Bisogna conoscere, ma con sobrietร .

Santa Teresina.

Quando si รจ assaliti da tentazioni contro la Fede, si dica: Signore, io credo quanto Voi avete riveยญlato e lo credo perchรฉ l’avete rivelato Voi, che siete Veritร  infallibile! … Signore, acยญcrescete in me la Fede!

Non sono le anime, per cosรฌ dire, piccine che possono avere le tentazioni, ma anche certe anime grandi, quale Santa Teresina del Bambino Gesรน.

A questa Santa il demonio suggeriva: Cosa hai guadagnato a lasciare le comoยญditร  e le gioie della tua famiglia, per vivere incompresa in un convento?

Le tue sofferenze sono sprecate! … Non c’รจ nรฉ Dio nรฉ un’altra vita!

Perchรฉ perdi il tempo a seguire quel Tale, che รจ morto in croce da malfattore? –

La Santa, anima delicatissima, si affligยญgeva, resisteva e con tutto ciรฒ la tentazione si intensificava.

Un giorno ebbe un’idea luminosa, che attuรฒ. Si praticรฒ una piccola ferita e poi con il suo stesso sangue scrisse la formula del Credo; teneva sul petto la preziosa cartina e quando il demonio la tentava, portava la mano al petto dicendo in cuor suo: Io creยญdo tutto ciรฒ che ho scritto col mio sangue!

Scrisse la Santa nella sua Autobiografia: – Ho fatto piรน atti di fede da qualche anno in qua, anzichรฉ in tutto il resto delยญla mia vita. –

Quanti meriti, dunque, acquistรฒ la Sanยญta, a motivo di quella tentazione, meriti che non avrebbe acquistati se Dio non avesse permesso quella tentazione.

Ad imitazione di Santa Teresina, chi ha tentazioni contro la Fede non si scoraggi e non sprechi il tempo a pensare; piuttosto faccia degli atti di fede con semplicitร  e serenitร .

La bestemmia.

Piรน di una persona, specialmente del sesยญso femminile, si รจ presentata allo scrivente in uno stato da fare pena.

– Reverendo, soffro assai! Ho la testa piena di bestemmie. Sento nella mente paยญrole contro Dio e contro i Santi. Talvolta mi sembra di pronunciarle anche con la bocยญca. Prego, sรญ! Ma che valore hanno le mie preghiere, dato che con la mente bestemยญmio? Vorrei comunicarmi tutti i giorni, staยญre sempre vicino a Gesรน e dargli piacere; ma sento di essere un’anima indegna e spesยญso tralascio la Comunione. Il Confessore mi dice: Lei non pecca; puรฒ comunicarsi semยญpre! Ma io non so piรน cosa fare! –

Per buona sorte sono poche le persone soggette a questa tentazione.

Nel caso ora esposto si tratta di un semยญplice lavorio mentale. Per effetto dell’esauยญrimento nervoso la mente puรฒ fissarsi sulla bestemmia; perรฒ non si commette peccato, neppure leggero, perchรฉ non c’รจ nulla di volontario. Infatti, se si chiedesse a chi ha questa tentazione: – Lei vorrebbe bestemยญmiare apposta, con la bocca, per offendere Dio e sfogare la sua collera contro Gesรน? – la risposta sarebbe: – Ma io non vorrei offendere Gesรน, anzi vorrei amarlo! –

Eโ€™ questo il modo di comportarsi: Convincersi che non si pecca. Distrarsi e non far caso di quanto passa nella mente. Non stancarsi a fare esami di coscienza, perยญchรฉ l’esaminarsi รจ tempo sprecato. Di tanto in tanto dire: Benedetto Dio nei suoi Anยญgeli e nei suoi Santi! –

Piรน di tutto si curi l’esaurimento nervoso.

Contro la caritร .

Una tentazione forte e non rara รจ quella contro la caritร , che dalla semplice antipatia puรฒ passare all’avversione ed all’odio.

Quando si riceve un rifiuto, un’umiliaยญzione, una grave offesa, resta ferito il naยญturale amor proprio, o superbia. Sorge suยญbito nella mente un cumulo di pensieri tenยญdenti all’avversione e, se non si sta vigiยญlanti, si progettano disegni di vendetta.

Finchรฉ nel primo momento tutto si svolยญge nella mente, senza il controllo dell’inยญtelligenza e senza l’accettazione della voยญlontร , manca il peccato, perchรฉ si tratta solo di atti istintivi. Ma appena si rientra in se stessi, bisogna reagire alla tentazione per non soccombere. Il demonio approfitta del momento propizio per soffiare sul fuoco e fare sviluppare un grande incendio da una piccola favilla.

Si suggerisce cosa fare:

  1. – Appena ci si accorge dell’assalto diabolico contro la caritร , subito chiudere la porta della volontร , dicendo: – Signore, non intendo acconsentire ai pensieri ed ai sentimenti, che possono offendere la caยญritร ! –

Compiendo quest’atto di protesta, si resti tranquilli.

  1. – Se in seguito si affacceranno alla mente i torti ricevuti, le parole offensive udite ed i mali trattamenti, non si stia a ragionare, perchรฉ piรน si vuol ragionare e piรน l’amor proprio ferito, sobillato dal deยญmonio, reclama i suoi diritti. Guai a seconยญdare la superbia ferita!

Rimedio efficace assai รจ il dire: Gesรน, come Tu perdoni a me i peccati, cosรฌ io perdono, agli altri i torti che mi fanno! – Ovvero dire: Gesรน, ti offro la mia pena a penitenza dei miei peccati! –

Ed รจ ancor meglio dire: Gesรน, benedici chi mi ha offeso! Ricambia con gioia e beยญnedizione chi mi ha dato tanta amarezza! –

Quando saltuariamente si presentasse alยญla mente l’immagine di chi abbia mancato verso di noi, si approfitti per dire un’Ave Maria per l’anima sua.

Chi si comporta cosรฌ, ottiene vittoria, acยญquista fortezza, mette in fuga il demonio e si unisce di piรน a Gesรน.ย 

Quando si riceve la Comunione o si recita il Rosario, la prima persona per cui pregare sia quella verso la quale si sente avversione.

Se Dio presenta l’opportunitร  di essere utile a chi abbia mancato nei nostri riguardi, non si lasci sfuggire l’occasione.

Oggi non sono disposta!

Una famiglia numerosa era a tavola. Esยญsendo giorno festivo, alla fine del pranzo fu dato il dolce.

Si sa che tanto i piccoli quanto i grandi non rinunziano facilmente ad un dolce. Epยญpure la figlia maggiore quel giorno vi riยญnunziรฒ; con un sorriso lo porse alla mamยญma, dicendo: Mangialo tu! Oggi non sono disposta! –

La mamma non trovava la ragione di quella privazione e per il momento non chiese nulla. ยญ

Ma nel pomeriggioย  chiese: Sarei curiosa di sapere perchรฉ ti sei privata del dolce!

– Non vorrei dirtelo; ma poichรฉ poยญtrebbe essere di giovamento anche a te, lo dico, a patto che non ne parli con altri. Una amica mi ha oggi offesa; mi son sentita bolยญlire il sangue; mi sono frenata per amore di Gesรน ed รจ ritornata in me la calma. Quanยญdo a tavola mi son trovata davanti al dolce, mi รจ venuta in mente l’amica. Ho avuto una ispirazione ed ho detto nel mio cuore: Gesรน, rinuncio al dolce per tuo amore; il mio saยญcrificio accettalo a bene dell’anima, anzi graยญdiscilo come se te l’offrisse l’amica e non io. Intanto, o Gesรน, benedici lei e me! –

Ansietร  di spirito.

Una tentazione pesante รจ questa: Ho peccato nella mia vita. Ma Dio mi ha perยญdonato? … Ho fatto tante Confessioni. Ma ho accusato bene i miei peccati? …

Questo timore e questo dubbio, alimentati spesso dall’opera diabolica, tarpano le ali della vita spirituale e rendono l’anima triste e oppressa.

Come superare tale tentazione?

  1. – Pensando che Gesรน รจ buono, che in un attimo cancellรฒ una vita di scandali a Maria Maddalena e che dietro poche paยญrole di pentimento promise subito il Paraยญdiso al buon ladrone.

Si bacino spesso le sante Piaghe di Gesรน, dicendo col cuore: Qui metto tutte le miยญserie della mia vita! O buon Gesรน, pietร  di me!

Come puรฒ Gesรน, che รจ tutto bontร  e miยญsericordia, non perdonare ad un’amica conยญtrita ed umiliata?

  1. – Riflettendo sulle Confessioni passaยญte, se ci fossero dei forti e veri timori, si manifestino al Confessore e poi si stia nella serenitร  dello spirito, senza preoccuparsi piรน del passato.

Il cuore turbato รจ il campo ove il demoยญnio guadagna sempre qualche cosa.

Tentazione allarmante.

Di buon mattino mi ero messo in viagยญgio; stavo sul direttissimo. Mentre il conยญtrollore vistava i biglietti del mio comparยญtimento ed io gli scambiavo qualche parola, il treno improvvisamente si fermรฒ, pur esยญsendo in aperta campagna.

Il controllore si allontanรฒ pochi minuti e poi, ritornato, disse: Un uomo รจ morto sotto il treno!

Da Sacerdote, nella speranza di essere ancora in tempo a dare l’Assoluzione saยญcramentale, scesi dal treno per andare e vedere. Nulla da fare! Il corpo era presso le rotaie e la testa dell’infelice stava a due metri, in una scarpata.

Era un uomo sugli ottant’anni. Forse solo, privo di affetto e di tutto, stanco delยญla vita, in un momento di abbattimento decise di troncarsi la vita.

Si compatisce un vecchio, forse poco conยญsapevole dell’atto inumano per effetto delยญla arterio-sclerosi.

Ciรฒ che oggi รจ allarmante รจ la tentazione del suicidio, tentazione terribile, che giorยญnalmente ha le sue vittime, come appare dagli articoli dei giornali.

E non sono tanto i vecchi, quanto i gioยญvani ad essere tentati.

Tra le lettere che ho sul tavolo, c’รจ quelยญla di una giovane, che per due volte ha tentato di avvelenarsi.

Una madre, venuta a trovarmi con la fiยญglia, mi diceva qualche tempo fa:

– Questa figlia si รจ gettata dal balcone e non รจ morta. Ancora un paio di volte ha tentato di uccidersi. Non so piรน cosa fare!

Mi sforzai di convincere la giovane a non fare simili pazzie e mi rispose:

– Ciรฒ che lei dice รจ giusto. Ma io soยญla so che cosa provo dentro di me; nessuno puรฒ averne un’idea! –

Un’altra madre, vestita a lutto, mi diceยญva: Stavo nella mia cameretta, quando entrรฒ la figlia di ventiseรญ anni. Mi abbracciรฒ e disse: Mamma, ti saluto per sempre! Ho preso or ora il veleno! … E cosรฌ ho perยญduto la figlia! –

In vista di tanti attentati di suicidio, un tedesco, vero filantropo, da alcuni anni ha attuato una buona iniziativa. Ha comunicato per radio il numero del suo telefono, dicenยญdo: Chiunque avrร  deciso di togliersi la viยญta, prima di suicidarsi mi chiami a telefono.

Altre buone persone, anche in Italia, giร  ne seguono l’esempio, pubblicando il loro numero di telefono. L’iniziativa ha preso il nome di ยซ Telefono Amico ยป.

Si spera che mettendosi qualcuno a colยญloquio con questi disperati, si possa riuscire a calmare i loro nervi, incoraggiandoli a suยญperare le difficoltร  della vita.

Motivi.

Come spiegare tanti tentativi di suicidio? La vita irreligiosa moderna influisce asยญsai. Si รจ falsato da molti il fine della vita, cioรจ si vuole vivere soltanto per godere. Quando ci si trova davanti ad una forte sofferenza, si conclude: Non ne posso piรน! รˆ meglio farla finita!

Siccome si vuol trascorrere la vita pasยญsando da piacere a piacere, non essendo alยญlenati al dolore, ci si abbatte per poco; talvolta per arrivare al suicidio basta una bocยญciatura agli esami, un affare mal riuscito, una disillusione d’amore, un rifiuto reciso avuto dai genitori e spesso il sentire il vuoto nel cuore. Puรฒ spingere al suicidio la vanitร  di far parlare di sรฉ i giornali.

Il demonio potrebbe tentare anche perยญsone timorate di Dio, in certe ore nere delยญla vita. Bisogna allora pregare, domandare la forza a Dio e respingere subito e con energia l’insinuazione diabolica.

Poichรฉ queste pagine sono dirette alle aniยญme pie, si raccomanda loro di non dimenticaยญre nella preghiera quotidiana le persone diยญsperate, che sono in procinto di suicidarsi, affinchรฉ il Signore ne abbia misericordia.

Contro la purezza.

Le tentazioni specifiche, di cui si รจ parยญlato, riguardano certe categorie di anime; inยญfatti non tutte le persone sono tentate conยญtro la Fede, o di bestemmia, o di suicidio.

Ma c’รจ una tentazione che riguarda tutti ed รจ quella contro la virtรน della purezza.

Poichรฉ da tutti si รจ tentati e con veemenยญza e di giorno e di notte e si รจ tentati in mille modi, in vista di ciรฒ รจ bene trattare l’argomento un po’ diffusamente.

Iddio ha creato l’uomo e la donna per attuare i suoi disegni nel mondo. Ciรฒ che il Creatore ha stabilito รจ santo.

E’ prescritta la purezza e del corpo e delยญlo spirito. A tale scopo Dio ha dato due comandamenti: il ยซ sesto ยป che riguarda gli atti, ed il ยซ nono ยป che riguarda i pensieri e i desideri.

Mancare volontariamente a questi ordini divini รจ peccato mortale.

Chi ha buona volontร , con la grazia di Dio, puรฒ mantenersi puro.

C’รจ la purezza coniugale, prescritta a coยญloro che sono legati dal vincolo del matriยญmonio, e c’รจ la purezza verginale, prescritta a chi non ha il vincolo matrimoniale, cioรจ ai celibi, alle nubili, ai vedovi e alle vedove.

A chi volesse ulteriori istruzioni in propoยญsito si consiglia il libretto ยซ Perla e fango ยป (Libreria Sacro Cuore – Via Lenzi – Messina).

Il divorzio.

La corrente dell’immoralitร  vuol travolยญgere tutto; vuole abbattere anche la santitร  del matrimonio.

Pure nelle nazioni cattoliche, quale รจ l’Iยญtalia, si รจ fatto di tutto per avere la legge del divorzio. Essendo il problema del divorzio di capitale importanza, si d’anno delle deluยญcidazioni.

Il matrimonio รจ il Sacramento che dร  all’uomo e alla donna la grazia di convivere santamente e di educare cristianamente i figliuoli.

Questo Sacramento lega gli sposi con vinยญcolo indissolubile. Nessuna autoritร  umana, neppure il Capo Supremo della Chiesa Catยญtolica, ha il diritto di scioglierlo, finchรฉ gli sposi sono in vita. Soltanto la morte di uno dei coniugi spezza tale vincolo.

L’indissolubilitร  รจ legge divina; infatti Gesรน Cristo ha detto: ยซ L’uomo non separi ciรฒ che Dio ha congiunto ยป (San Matteo, XIX-6).

Essendo il divorzio proibito da Dio, pecca gravemente l’uomo che lascia la propria moยญglie per convivere con un’altra donna, come pecca la donna che abbandona il proprio marito per convivere con un altro uomo.

Ancorchรฉ in una nazione ci sia la legge del divorzio, chi si serve di essa per divorยญziare, commette peccato mortale, anzi si lega ad una terribile catena di peccati morยญtali quotidiani.

I divorziati sono pubblici peccatori ed i loro figli sono figli del peccato.

Per conseguenza i divorziati non possono nรฉ confessarsi, nรฉ comunicarsi, nรฉ ricevere alcun altro Sacramento; non sono ammessi a fare da padrini al Battesimo ed alla Creยญsima; i loro cadaveri non possono portarsi in chiesa per i funerali e la loro tomba non riceve la Benedizione.

Queste sono le pene ecclesiastiche riserยญvate a chi divorzia.

Nei rapporti con Dio i divorziati sono molto da compiangersi; vivendo essi nello stato abituale di peccato, sono sotto la spaยญda della Divina Giustizia. Guai a morire in tale stato! Li attende l’inferno, ove sconteranno in eterno i pochi anni di vita di piaยญcere. Il Creatore, che ha dato una legge, esยญsendo infinitamente giusto, non puรฒ non puยญnire chi la calpesta.

Riflettere bene!

Il male non si deve fare, nรฉ consigliare, nรฉ approvare, nรฉ desiderare e nรฉ vi si deve cooยญperare in qualsiasi modo. Pecca perciรฒ chi fa un omicidio, che lo consiglia, chi l’approva e chi vi coopera in qualche modo. Questo prinยญcipio di morale รจ per tutte le violazioni della legge di Dio e quindi anche per il divorzio.

Pecca, dunque, gravemente chi fa il diยญvorzio, chi lo suggerisce, chi lo desidera, chi l’approva e chi vi coopera.

Davanti a Dio sono rei di grave colpa i Deputati al Parlamento che votano per la legge del divorzio, coloro che hanno eletto tali Deputati sapendo che un giorno avrebยญbero votato per questa legge immorale; soยญno pure colpevoli i pubblicisti, che con libri o con giornali propugnano il divorzio.

I peccati d’immoralitร  che si commettono in una nazione, forse per secoli, a motivo della legge del divorzio, sono imputabili non soltanto ai divorziati, ma pure a coloro che hanno cooperato per averne la legge, essenยญdone responsabili in causa.

Quale tremenda responsabilitร  apporta la legge del divorzio!

Gli uomini e le donne immorali avranno da fare un giorno i conti con Dio, col quale c’รจ poco da scherzare! …

Sul matrimonio ed in particolare sul diยญvorzio ci sarebbe molto da dire. Si rimanda il lettore ad altri scritti, di cui sono fornite le Librerie cattoliche.

Gl’incendi.

Una sera d’estate, ad ora avanzata, stavo in terrazza e contemplavo un grande incenยญdio, che si svolgeva sui Monti Peloritani, poco distanti da Messina. In seguito, passando in macchina per quei pressi, vidi il danno cauยญsato dall’incendio.

Un’altra sera, pure d’estate, volgendo lo sguardo al di lร  dello Stretto, vidi sulle alture di Aspromonte, in Calabria, non un inยญcendio, ma parecchi incendi, distanti tra loro. รˆ da pensare: si mettono iscrizioni e tarยญghe lungo gli stradali ยซ Pericolo d’incendio ยป e gl’incendi avvengono ugualmente!

Quale causa potrebbe produrli in un boยญsco? … Forse una vendetta privata, oppure una cicca di sigaretta, ancora accesa, gettata distrattamente da un fumatore, oppure qualยญche cosa di simile.

Ma c’รจ un’altra causa ed รจ l’autocombuยญstione, cioรจ l’incendio che si sviluppa da se stesso. La reazione chimica, dovuta alla ferยญmentazione di certi elementi in decomposiยญzione, produce calore ed essendo i cespugli ed il fogliame abbastanza caldi per l’azione del sole, avviene l’incendio.

Ciรฒ che si verifica nel mondo vegetale, sotto altro aspetto si verifica pure in quello animale; e poichรฉ il corpo umano รจ soggetto alle leggi del mondo animale, si deve vigilare sull’autocombustione.

Nel corpo umano possono svilupparsi imยญprovvisamente degli incendi passionali, anche senza una causa esterna determinante. Non bisogna nรฉ meravigliarsi nรฉ tanto meno scoยญraggiarsi; si faccia perรฒ di tutto per non aliยญmentare l’incendio, anzi per spegnerlo.

L’incendio corporale si doma col conserยญvare la calma dello spirito, convinti che ciรฒ che non รจ volontario non puรฒ essere peccato.

Il pensiero agisce potentemente sul corยญpo; perciรฒ l’autocombustione si supera d’orยญdinario col volgere la mente ad altro, col cambiare posizione, passeggiando, applicanยญdosi a qualche lavoro, cercando onesta comยญpagnia ed anche … cantando o zufolanยญdo… come diceva un oratore ad un gruppo di giovanotti universitari.

Piรน che tutto giova il pensare serenaยญmente a Dio, alla morte, al Paradiso ed il recitare qualche preghiera.

Una visione.

San Smeraldo Abate, a proposito di tenยญtazioni, racconta un fatto. Dice che un sanยญto monaco vide una volta due demoni, che stavano ragionando tra loro.

Uno domandรฒ: – Come te la passi col tuo monaco?

– Molto bene, perchรฉ gli presento alla mente un cattivo pensiero ed egli si ferma a rimirarlo. Dopo torna a fare riflessione: coยญme andรฒ quel pensiero, se vi si trattenne, se vi ebbe qualche colpa, se gli fece resiยญstenza, donde ebbe origine, se vi diede occaยญsione, se fece tutto ciรฒ che poteva per resisteยญre. In tal modo gli faccio sprecare il tempo. Rispose l’altro demonio:

– A me non succede cosรฌ! Il mio moยญnaco รจ furbo. Appena gli presento un catยญtivo pensiero, rivolge subito la mente ad alยญtro, ovvero si leva da sedere e dร  mano a qualche occupazione. Per quanto io faccia, non riesco a vincerlo -.

Il Signore avrร  permesso questa visione affinchรฉ serva d’insegnamento alle anime tentate, specialmente contro la purezza.

Tempo pericoloso.

L’autocombustione nei magazzini di fieno puรฒ avvenire anche in periodo invernale; ma nei boschi si verifica sempre in estate, tempo di forte calore.

Anche per il corpo umano ci sono i peยญriodi piรน pericolosi.

E’ un periodo particolare l’etร , dai dodici anni circa ai cinquanta o ai sessanta.

รˆ un pericolo la stagione dell’anno; cioรจ il principio della primavera e tutta l’estate. Eโ€™ pure un gran pericolo l’ora del giorno, cioรจ l’ora in cui comincia il riposo notturno e quella del primo mattino.

Sono ore di autocombustione quelle che seguono il pranzo.

Chi vuole, con l’aiuto di Dio non si brucia, come non si bruciavano tra le fiamยญme materiali Sant’Agata, Santa Lucia e Sant’Agnese.

La purezza del corpo giova alla salute, conserva la pace del cuore, attira le beneยญdizioni di Dio e rende simili agli Angeli, in compagnia dei quali un giorno i puri godranno in Cielo.

Il toro inferocito.

Nel 1932 dimoravo a Trapani. Avvenne allora un fatto curioso. La cittร  รจ una lunยญga lingua di terra che s’interna nel mare, dando a chi la guarda dal vicino Monte Erice l’aspetto di una falce.

Un giorno alla banchina del porto si metยญtevano giรน dalla nave molti capi di bestiaยญme. Chi sa come, un toro riuscรฌ a scappare. รˆ da immaginarsi il panico!

La bestia inferociva sempre piรน, e per l’inseguimento e per le grida d’allarme.

In meno che si dica le vie si spopolarono; chi correva e chi si rifugiava in qualche enยญtrata. Il momento fu tragico quando il toro imboccรฒ il Corso Vittorio Emanuele, ove hanno sede parecchie scuole statali.

Si salvi chi puรฒ!

Guardie e poliziotti con la pistola in mano seguivano il toro, finchรฉ questo entrรฒ in un portone. Seguรญ allora una scarica di pallotยญtole e la povera bestia si abbattรฉ.

Un toro inferocito, che corre pazzamente lungo le vie di una cittร , puรฒ fare delle vittime.

Lucifero, o Satana, che รจ il principe delle potenze infernali, intelligente oltre ogni dire, sa bene che il peccato proprio dell’uomo e della donna รจ quello contro la purezza; sa pure che chiunque si abbandona a questo peccato, poco per volta perde anche la Feยญde e facilmente puรฒ andare all’inferno.

Lucifero, per permissione di Dio, ha il poยญtere di mandare in giro per il mondo i suoi satelliti, cioรจ i demoni, affinchรฉ tentino al male, senza perรฒ violentare la libertร  umana.

Non sappiamo in che quantitativo i deยญmoni vaghino per il mondo, perรฒ sappiamo che per lo piรน tentano contro la purezza, non dando tregua ad alcuno. Se รจ terribile un toro inferocito, e guai a chi gli si accosta incautamente, piรน temiยญbili sono i demoni dell’impuritร , arrabbiati per aver perduto il Paradiso e gelosi che vi vadano le creature umane.

I demoni, essendo puri spiriti, non si veยญdono, tranne quando Dio permette che prenยญdano temporaneamente sembianza umana, come, secondo che narra la sacra storia, รจ avvenuto di vedere a certi Santi.

Dunque, questi tori infernali seminano la strage nel mondo, suscitando pensieri e desideri impuri, ispirando ed appoggiando le iniziative del male, quale sarebbe oggi la moda scandalosa, togliendo dal cuore umano la speranza della vita di oltretomba, mettenยญdo il dubbio sull’esistenza di Dio, annullanยญdo il timore dell’inferno e presentando la vita presente come una partita di piacere.

I demoni della fornicazione, conoscendo la tendenza dell’uomo e della donna verso l’immoralitร , per spingere al peccato si serยญvono di tutto: di persone, di oggetti, di luoghi, di spassi, ecc.

Fluido magnetico.

Avevo tenuto una conferenza a Torino; alla fine un Sacerdote mi presentรฒ un gioยญvane, sui venticinque anni, dicendo: – Costui ha il fluido magnetico. Vorยญrebbe intrattenersi un po’ con lei -.

Tra me ed il giovane si svolse un colยญloquio interessante: – Ha qualche titolo di studio?

– Sono ragioniere. Vorrei divenire Saยญcerdote. Ho chiesto consiglio anche a Paยญdre Pio da Pietrelcina.

– Faccia di tutto per rispondere alla chiamata del Signore. Passando ad altro, dica un po’: Come utilizza lei il suo fluido magnetico?

– Curo le malattie.

– Quando e come si รจ accorto di queยญsto dono di Dio?

– Da ragazzo avvertivo niente; crescenยญdo negli anni, qualche volta avvertivo un po’ di malessere e stavo a disagio. Mi acยญcorsi che mettendo le mani sopra qualcuno, stavo meglio, poichรฉ il fluido del mio corpo si scaricava in parte su colui che toccavo. Cosรฌ poco per volta compresi sempre meยญglio che il mio corpo รจ un campo magnetico speciale. Per mia iniziativa e per suggeriยญmento di altri, provai ad imporre le mani sui sofferenti ed essi o miglioravano o guaยญrivano. Consapevole di ciรฒ, cerco di fare del bene. Se qualcuno, per esempio, ha mal di testa, basta che per alcuni minuti io vi ponga le mani sopra e cessa il dolore. Al mio contatto il fluido si scarica sulla parยญte ammalata, agisce in bene e l’organismo si rimette. Ormai con la pratica, ancorchรฉ gli ammalati non mi dicano nulla del loro male, imponendo le mani indovino la malattia. Difatti, dopo che mi presentano le lastre della radiografia, tutto risulta come io ho di giร  constatato.

– Che cosa avverte per individuare un male

– Quando la mia mano รจ a contatto delยญla parte ammalata, il fluido si scarica in abยญbondanza in quel posto e sento un formiยญcolio particolare alla mano. Per certi diยญsturbi bastano dieci minuti circa d’imposiยญzione delle mani; per altri mali รจ necessario ripetere l’imposizione a distanza di giorni. Se lei ha qualche male, le do una prova.

– Ho un piccolo disturbo al petto; sarร  un trauma per sforzi fatti.

– Ed allora, permetta! Non occorre scoยญprirsi; impongo le mani sull’abito -. Prima ancora che il giovane mi toccasse, giร  ad un palmo di distanza, avvertii nell’orยญganismo ciรฒ che si avverte appena penetra nel corpo il liquido di una iniezione endoยญvenosa. Procurai di non suggestionarmi. Il contatto delle mani produceva abbonยญdante calore. Presto il giovane individuรฒ il punto preciso del mio disturbo.

Influsso malefico.

Il fluido magnetico รจ qualche cosa di miยญsterioso, che ancora sfugge ai ritrovati della scienza; se ne constatano solo gli effetti. Coloro che ne sono forniti in abbondanza, siccome d’ordinario l’utilizzano nel curare le malattie, sono chiamati ยซ guaritori ยป opยญpure ยซ salvatori ยป.

Nel campo morale c’รจ un’altra specie di fluido; invece di chiamarlo fluido benefico, si chiami influsso malefico. รˆ qualche cosa di diabolico, che sprizza da certe persone e da certi ambienti, provocante all’immoralitร .

L’attuale societร , forse piรน che in altri tempi, รจ satura di tale influsso, il quale agisce in male su tutti e su tutto. Hanno questo influsso: la televisione scandalosa, la minigonna, il rotocalco dei giornali, il foglio-rรฉclame, l’affisso murale, ecc.

Nelle Litanie dei Santi c’รจ l’invocazione: Dallo spirito di fornicazione, liberaci, o Siยญgnore!

Che il Signore liberi dall’influsso impuro le anime innocenti e che trattenga dal male le anime penitenti!

Guardarsi dal contagio.

In Colombia, nell’America Meridionale, c’รจ un paese di lebbrosi, Agua de Dios. Un visitatore, andando lรฌ per osservare, diceva: ยซ Ho constatato che taluni dei lebbrosi toccano apposta degli oggetti, affinchรฉ i viยญsitatori possano avere il contagio della loro malattia ยป.

Questi miseri agiscono male; meritano compassione.

Quelli che vivono nel fango dell’immoยญralitร  sono peggiori dei lebbrosi; hanno la disonestร  loro e vogliono comunicarla agli altri, anzi sogliono indispettirsi contro chi vuole essere puro.

Guardarsi!

Un convegno di persone, in una famiglia, in un bar, in una sala di ricevimento o sul treno. I due o i tre … e forse piรน … si fanยญno presto conoscere per quello che sono. Eโ€™ lo sguardo irrequieto, รจ il sorrisetto malizioso, รจ la maniera di vestire o di stare a seยญdere, รจ la barzelletta equivoca, รจ il giornale cattivo che sta tra le mani … รจ tutto un assieme che manifesta il fango del cuore.

L’influsso malefico della disonestร  dei due o dei tre comincia ad agire sui presenti col pericolo del contagio.

Bisogna evitare l’incontro con tali perยญsone, perchรฉ costituiscono una vera tentaยญzione. Se si รจ costretti da forza maggiore a stare presenti, si pensi ad altro e si reaยญgisca con energia al loro cattivo influsยญso; se non altro, se รจ possibile, si cambi posto.

La favola insegna.

L’antichissima favola del lupo e dell’aยญgnello รจ sempre di attualitร .

Lungo un torrente, ma in basso, stava un agnello a bere; lassรน, in alto al torrente, stava un lupo, al quale venne la brama di mangiare l’agnello. Cercava un pretesto; perยญciรฒ disse: – Non sporcarmi l’acqua!

– Se sto in basso, non รจ vero che ti sporco l’acqua!

– Tuo nonno una volta mi offese!

– Cosa c’entro io con mio nonno? – Intanto, mentre si parlava, il lupo si avยญvicinava; poi spiccรฒ un salto, avventรฒ al collo l’agnello e l’uccise.

Un maestro, raccontata la favola, chiese agli alunni:

– Dunque, l’agnello perdette la vita. Di chi fu la colpa?

– Del lupo! – risposero a coro i raยญgazzi.

– No! – riprese il maestro. – La colยญpa fu dell’agnello, perchรฉ, quando si accorse che c’era il lupo, doveva scappare; invece stette fermo, cominciรฒ a chiacchierare e cosรฌ gli fini male -.

La favola insegna a tutti, ma specialmente alla gioventรน femminile.

Oggi sono le ragazze che vanno in bocca al lupo; non amano stare in casa e bramano la compagnia dei giovanotti. Le conseguenยญze sono: poca voglia di lavorare e di stuยญdiare, ribellione ai genitori, fughe, richieste di divorzio, attentati di suicidio, ecc.

Attenti al sesso!

Lo stato ordinario รจ quello del matrimoยญnio; รจ necessario quindi fidanzarsi.

Il fidanzamento, periodo molto pericoยญloso, si svolga con serietร  e secondo le norme della morale cattolica.

Una cosa poco lodevole รจ la troppa faยญmiliaritร  con le persone di altro sesso, con la scusa della parentela, del vicinato, delยญl’amicizia o della riconoscenza. Il fuoco e la paglia producono l’incendio!

Che male ci sarebbe nella familiaritร  con una buona persona di altro sesso? Eppure! Si prenda un pugno di terra santa; vi si metta sopra un poco di acqua benedetta. Cosa ne risulterร ? … Un pugno di fango! Comprenda chi puรฒ comprendere.

Custodire i piccoli.

Venne a trovarmi in ufficio una signora, con la figlioletta di quattro anni. Mi acยญcorsi che la bambina non poteva star ferยญma. Rovistava tutto, osservava e faceva conยญtinue domande.

– Signora, – le dissi – ma questa bamยญbina รจ troppo vispa! La tenga a freno e la domini mentre รจ ancora piccola.

– Reverendo, non ne posso piรน! รˆ tropยญpo! Mentre attendevo nell’atrio per essere ricevuta, ho dovuto darle due schiaffetti.

Me ne combina sempre. L’altra sera eravaยญmo in piazza; un signore ed un ufficiale parยญlavano con me. Questa birichina, senza farยญsene accorgere, estrasse dal fodero la pistola dell’ufficiale, si pose nel mezzo della piazza e con l’arma in mano puntava sulle persone circostanti. Corremmo a toglierla di mano. Per fortuna la pistola era scarica -.

Questo episodio infantile faccia aprire gli occhi ai genitori ed a chi ha cura dei piccoli. I bambini oggi nascono, come si suol dire, con gli occhi aperti. Essendo piccoli non sono responsabili di ciรฒ che fanno, ma si custodiscano bene, perchรฉ in fatto di puยญrezza potrebbero essere di tentazione ai grandi e potrebbero prendere l’abitudine del male senza comprenderne la gravitร .

I ragazzi e le ragazze di nove o dieci anni, data l’atmosfera malefica che pervade il mondo, ne sanno oggi forse piรบ di quanto se ne sapeva prima oltrepassati i quindici anni.

Attenzione particolare ai precoci! Che i piccoli siano e crescano puri!

ยซ Chi avrร  scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una maยญcina da mulino e fosse sommerso nel proยญfondo del mare ยป (San Matteo, XVII-6).

Moda.

ย Quanta stranezza nella moda femminile! Si รจ giunti al ridicolo ed al ributtante.

Sino al principio di questo secolo le donยญne erano vestite con decenza, cioรจ, la veste ai piedi e le maniche ai polsi; ma anche allora c’erano delle stranezze; infatti talune, per distinguersi dalle altre, portavano la veยญste con la coda; piรน lunga era la coda e piรน si era ammirate. La veste prese tali proporzioni che fu necessario che una donยญna andasse dietro ad un’altra donna per sostenerle la coda.

Era troppo; ma l’abito di moda era quello e bisognava appagare la vanitร  muliebre. Poco per volta scomparve la coda; la veยญste sino ai piedi era comune. Al solito, la vanitร  cominciรฒ a far ridurre la naturale lunghezza, per apparire con una certa aria di modernitร . Prima la veste si accorciรฒ di mezzo palmo, poi di uno e poi quasi di due. Quando la veste femminile giunse al giยญnocchio, ci fu un allarme di meraviglia. Alยญlora venne fuori una cartolina del pubblico: Un bambino, sopra i tre anni, piangeva lungo la via. Uria guardia gli domandรฒ:

– Perchรฉ piangi?

– Ho perduto la mamma!

– Ma tu devi stare sempre vicino alla mamma; devi stare attaccato alla sua gonna! – Non ci arrivo! – esclamรฒ il bambino. La barzelletta uscita in quel tempo รจ ogยญgi una triste realtร . La minigonna e la miยญcrogonna non permettono piรน che i bimbi possano aggrapparsi alla veste della mamma. Certe donne cattoliche, dette tali soltanto perchรฉ battezzate, dovrebbero imparare la decenza del vestire dalle buddiste e dalle maomettane. La donna vestita indecentemente appare forse piรน bella? Al contrario! Desta meraviglia e spesso ribrezzo.

Qual รจ il movente del nudismo femmiยญnile? In piccola parte รจ la vanitร ; in gran parte รจ la disonestร . I primi responsabili di tanto marciume sono i genitori e poi le figliuole. Quale conto daranno a Dio!

L’uomo รจ tentazione alla donna e questa all’uomo. L’abito femminile indecente รจ cauยญsa d’innumerevoli tentazioni, per cui puรฒ affermarsi che le donne che vestono cosรฌ sono a servizio di Satana, sono portatrici di fango, rovina degli altri e piรน che tutto di se stesse.

Incontro con un’artista.

L’influsso malefico dell’impuritร  si risconยญtra pure, e non in piccola dose, nei diverยญtimenti mondani: balli, festival, canzoni, spiagge e particolarmente film e televisione. Desideravo incontrarmi con un’artista itaยญloamericana, di nome Maria Iannella; l’inยญcontro avvenne a Roma.

La giovane artista, ricca di doti intelletยญtuali e d’iniziative e piรน che tutto ripiena di amor di Dio, mi fece delle confidenze: ยซ Amo Gesรน e la Madonna. La mia vita di artista รจ un apostolato. Ma quante lotte e delusioni! Credevo di trovare almeno in Italia un campo fertile ed invece… Proprio qui, a Roma, centro del Cattolicesimo, troยญvo tanta irreligiositร  ed immoralitร .

ยซ Sapesse quali sconcezze si vedono nelle rappresentazioni! Non รจ molto, un’amica inยญsisteva che le facessi compagnia, poichรฉ si dava in prima visione un super-spettacolo. Andai e dalle prime scene compresi che la rappresentazione trasmodava; dapprima abยญbassai lo sguardo e poi fui costretta a laยญsciare la sala, con le lacrime agli occhi.

ยซ Io che conosco l’arte e la vedo cosรฌ deturpata, mi affliggo piรน degli altri a veยญdere certe cose. ยซ Ormai ho deciso di ritornare a New York; sono stanca della vita di Roma ยป. Fin qui l’artista Maria Iannella, autrice ed attrice di drammi morali e religiosi, delยญla quale s’interessano le Riviste cattoliche. Quanto male puรฒ produrre un film catยญtivo!

Scarica di bombe.

Durante la guerra del 1940-45 le incurยญsioni aeree s’intensificavano sempre piรน. Erano cadute le bombe sopra un edificio della mia cittร . Andai a vedere. Che roยญvina! Un ammasso di macerie!

Nel primo momento furono portati via i feriti ed i cadaveri in vista; poi si proceยญdette ad un lavoro delicato.

Non si vedeva altro che un campo di maยญcerie. Quanti, ancora vivi, stavano sotto quei rottami! Come salvarli? Non si poteva andare sulle macerie, perchรฉ il peso avrebยญbe accelerato la morte a qualche sottostanยญte; non si poteva lavorare con i picconi, per timore di colpire qualche sotterrato.

Come Dio volle, con pazienza e prudenยญza, si venne in aiuto a tanti infelici. Inยญtanto da molti si stava a guardare.

Un lembo di coperta emergente sui rotยญtami richiamรฒ l’attenzione dei lavoranti. Sotto vi si trovรฒ una vecchia, che sembrava morta.

Fatto un po’ di largo, si procedette nel salvataggio e fu trovato un uomo morto, con lire venticinque mila tra le mani. Avvistato un grande armadio, si sgombrรฒ all’intorno ed, appena aperto, ne vennero fuori due sposi, del tutto illesi. I presenti li salutarono con un applauso spontaneo. A poco a poco si salvรฒ il salvabile. Ma quanti morti e feriti!

Danni morali.

Il male che produce un film cattivo รจ superiore a quello che puรฒ produrre una densa scarica di bombe sopra una cittร . Le bombe apportano danni materiali, al masยญsimo possono ferire o togliere la vita al corpo. Il film immorale invece ferisce o toglie la vita della Grazia all’anima.

Chi potrebbe contare le tentazioni imยญpure che assalgono gli spettatori durante una rappresentazione oscena? E poichรฉ le tentazioni sono cercate, anzi si paga il biยญglietto per averle, come si puรฒ resistere agli assalti della passione?

Quante anime, di giovanetti e di fanciulle, entrano innocenti nella sala cinemaยญtografica e poi ne escono scandalizzate! Quante altre ne escono legate con doppie catene dai demoni della fornicazione!

Ciรฒ che si dice del film, vale anche per la televisione.

Conoscere l’acqua.

Durante un Anno Santo mi trovavo a Roma; vi giungevano pellegrini da tutto il mondo.

Andavo un giorno lungo il Transtevere; era vicino a me una comitiva di pellegrini. Uno di costoro, vero omaccione, stanco e assetato, alla vista di una fontanella non ci pensรฒ due volte e si attaccรฒ al getto d’acยญqua. Frattanto uno dei presenti lesse e proยญnunciรฒ forte le parole scritte sulla fontaยญnella: ยซ Acqua Marcia ยป.

Udito questo, la moglie dell’omaccione corse alla fontanella, afferrรฒ il marito per un braccio, gridando: – Non bere! Non bere! Quest’acqua รฉ marcia! Ti avveleni! –

Intervenni subito io: – Signora, si calmi! L’Acqua Marcia di Roma รจ buona, anzi la migliore della cittร ! – Se me lo dice lei, che รจ Sacerdote, ci credo! … E allora, marito mio, continua a bere! –

In altra occasione ero in treno, sulla liยญnea Roma-Torino. Trovandomi sulla piatยญtaforma della vettura, vidi passarmi vicino un ragazzetto. Non ne feci caso. Dopo un poco assistetti ad un dialogo.

Il ragazzetto, assetato, lasciando aperta la porta del gabinetto, cominciรฒ a bere l’acqua del cosรฌ detto ยซ lavabo ยป, acqua deยญstinata solo ad uso esterno. Un signore, accortosi, disse: – Bambino, non bere! Quest’acqua ti fa male.

– Perchรฉ mi fa male? – Perchรฉ non รจ buona.

– Ma sรฌ che รจ buona! – replicรฒ il raยญgazzetto. Qui sta scritto ยซ Acqua non potaยญbile ยป. Perciรฒ vuol dire che si puรฒ bere! –

Ce ne volle per convincere quel marยญmocchio!

Attenti all’acqua! Non tutta l’acqua, che momentaneamente disseta, รจ buona; potrebยญbe essere inquinata. Ci vuole poco a prenยญdersi un tifo o un paratifo.

Ciรฒ che si dice dell’acqua, si dica pure del cibo.

Lettura sana.

Il nostro corpo ha bisogno di acqua e di cibo; pure il nostro spirito, o anima, ha bisogno di nutrizione. Si nutrisce la mente con la ricerca della veritร , accumulando coยญgnizioni; l’intelligenza infatti ha sete di coยญnoscere, sete che si appaga con l’istruzione. Ci si puรฒ istruire in diverse maniere, ma la piรน comune รจ la lettura.

La lettura รจ acqua e cibo dello spirito. Guai se la lettura non รจ buona! L’intelliยญgenza allora si ottenebra e la volontร  si perverte.

C’รจ in giro molta stampa; la maggior parte รจ pericolosa o addirittura cattiva. Per renderla piรน attraente, i pubblicisti presentano materia piccante, pornografia o scandalosa; inoltre arricchiscono le pagine d’immagini immodeste, ponendo in prima pagina di copertina, ad esempio, una giovaยญne in minigonna o in costume da bagno.

Un giornale, o una rivista, o un fumetto, o un romanzo, messi su da pubblicisti senza coscienza, diventano una deleteria sorgente di tentazioni contro la purezza.

Non si lasci entrare in casa la stampa cattiva! Si vigili che non vada in mano speยญcialmente alla gioventรน! Si distrugga quella che capitasse tra le mani!

Si diffonda piuttosto la stampa buona! Quando si viaggia, si lasci un buon libro sul sedile, quasi fosse stato dimenticato. Qualcuno prenderร  e leggerร . Si spedisca per posta, in omaggio, all’insaputa del deยญstinatario. Si regali il buon libro, come atto di caritร ! Donare un buon libro ad un’anima bisognosa o farlo penetrare in una famiglia di indifferenti, vale piรน che regalare un pranยญzo ad un poverello.

Coloro che vestono con indecenza, o asยญsistono a spettacoli non buoni, o leggono stampa cattiva, non dovrebbero recitare il Padre nostro. Se costoro dicessero: ยซ Padre nostro … e non ci indurre in tentazione! ยป, potrebbe il Signore rispondere: ยซ Siete voi che cercate la tentazione, anzi voi siete di tentazione agli altri! Come osate chiedere a me la grazia di liberarvene o la forza per non cadere? ยป.

Lettori e lettrici di questo libretto, esaยญminate la coscienza su quei punti della puยญrezza, che piรน vi riguardano!

SEGRETI DI VITTORIA

Un brutto quarto d’ora.

Ad ora notturna avanzata partivo da Villa San Giovanni sulla nave-traghetto per rienยญtrare in Sicilia.

Attraversare lo Stretto รจ delizioso, ma non cosรฌ quando infuriano i venti, specialยญmente perchรฉ proprio allo Stretto s’inconยญtrano i due mari, il Tirreno e l’Ionio. Quella notte, dopo qualche attesa d’incerยญtezza, il comandante della nave diede il via. Finchรฉ si era vicino alla terra, le onde agiยญtate non mettevano paura; ma in alto mare, incalzando il vento e la furia delle onde, cominciรฒ il panico.

La nave doveva resistere ed andare avanยญti; tutti i motori si misero in attivitร ; si spensero tutte le luci. La nave frattanto oscillava da sembrare un’enorme altalena.

Io stavo a centro della nave per avvertire meno il disturbo; pregavo e con me altri. Finalmente si entrรฒ nel porto; recitai un’Ave di ringraziamento, rivolto alla Maยญdonnina, che domina sul braccio del porto. Si passรฒ da tutti un brutto quarto d’ora. Anche la tentazione รจ un brutto quarto d’ora nella vita umana; รจ una tempesta spiยญrituale. Occorre stare preparati e sapere come comportarsi all’occasione.

Sulla nave c’รจ tutto preparato: gรฒmene, pompe, salvagente, scialuppe, ร ncore, ignรฌยญfugo … Dato l’allarme, ognuno si mette all’opera per salvarsi e salvare.

Trattandosi il tema delle tentazioni, si devono presentare i mezzi opportuni per non farsi travolgere dalle onde della tenยญtazione.

Al principio della Passione, nel Getseยญmani, Gesรน agonizzava e sudava sangue; si accostรฒ ai tre Apostoli che dormivano e, svegliatili, disse loro: ยซ Vigilate e pregate, per non cadere in tentazione ยป (San Matteo, XXVI-41) .

Dunque, Gesรน insegna quali siano i mezzi ai quali appigliarsi: la vigilanza e la preยญghiera.

Se ne dร  dettagliata spiegazione.

Vigilanza.

Non รจ raro il viaggio in treno di qualche detenuto. In tal caso in un compartimento della vettura si scrive: ยซ Riservato ai deยญtenuti ยป.

Entro l’anno, in cui scrivo, giunse alla stazione di Messina un compartimento riยญservato. Era portato fuori dalla Sicilia un assassino, uomo tetro. Lungo il tragitto era stato ben custodito. Alla stazione i genยญdarmi, sicuri che tutto procedesse bene, sceยญsero dalla vettura e s’intrattennero a chiacยญchierare sulla banchina.

Appena il detenuto si vide solo nel comยญpartimento e si accorse che i custodi non vigilavano, si liberรฒ alla meglio dalle paยญstoie, saltรฒ fuori dallo sportello opposto alla banchina e prese la fuga.

Fu grande poi lo sgomento dei gendarmi. Essi ne erano i responsabili ed i gravemente responsabili. Seguirono telefonate alla Leยญgione dei Carabinieri ed alla Questura Cenยญtrale; tutti in movimento per rintracciare subito l’assassino.

Non essendo facile l’impresa, l’indomani giunsero in cittร  i cani-poliziotti; si fecero annusare ad essi certi indumenti del deteยญnuto e poi furono sguinzagliati per la cittร , sotto il controllo dei veri poliziotti.

I cani, guidati dal fiuto, rifecero il perยญcorso fatto dal fuggitivo; era meraviglioso vederli andare avanti ed indietro, fermarsi definitivamente. Forse i forti odori estranei, specie il puzzo della benzina, avranno fatto disorientare i bravi cani.

Dopo due giorni di trepidanti ricerche, con l’aiuto delle foto, si riuscรฌ a trovare l’assassino.

In conclusione: finchรฉ i gendarmi vigilaยญvano, tutto procedeva bene; cessata la viยญgilanza, cominciarono i pasticci.

Cosรฌ nel campo spirituale: finchรฉ si viยญgila sulle cattive tendenze del cuore e del corpo, finchรฉ si fuggono le occasioni, finchรฉ si riflette sui lacci che Satana tende, non si cade nella tentazione. Ma se si vive alla leggera, poco curandosi della vita spirituale, cullandosi sui passatempi e sulle scarse gioie della vita, allora i nemici spirituali assalยญgono e cantano vittoria sull’anima.

ยซ Beati quei servi – dice Gesรน – che il padrone al suo ritorno troverร  vigilanti ยป (San Luca, XII-37).

Preghiera.

Per vincere le tentazioni รจ necessaria la forza che viene da Dio, forza che si ottiene con la preghiera. Per questo Gesรน nell’Orto del Getsemani esortรฒ gli Apostoli a pregare.

Gesรน, nella preghiera del Padre nostro, tra le grazie da domandare a Dio mise anยญche questa: ยซ E non ci indurre in tentaยญzione ยป, il che vuol dire: Dร  a noi, o Dio, la forza per non essere vinti dalla tentazione.

Recitando il Padre nostro, si ponga semยญpre mente alla suddetta invocazione, per imยญplorare l’aiuto divino nella lotta con Satana.

Chi prega, si salva; chi non prega, si danna!

Qualunque preghiera รจ accetta a Dio ed ha la sua efficacia; ma se ne suggeriscono due in particolare. La prima รจ l’invocaยญzione del divino aiuto per i meriti della vittoria riportata da Gesรน su Satana, quando fu tentato per tre volte nel deserto. รˆ del seguente tenore:

ยซ Gesรน, che con la tua onnipotenza diยญcesti: Satana, ritirati e si adori il solo Dio, per i meriti di tale vittoria, concedimi la grazia che io non sia mai preda delle sue diaboliche suggestioni e metta sempre nei miei pensieri di volere piuttosto la morte, che aderire ai suggerimenti del maligno infernale.

ยซ Signore Gesรน, per il tuo santissimo Nome aiutami a trionfare delle mie pasยญsioni, che sono e danno motivo a Satana di tormentarmi.

ยซ Io, che ho fiducia nel tuo aiuto ed in quello della Madre tua divina, trionferรฒ di sicuro ed avrรฒ la salvezza eterna. Amen! ยป.

Questa preghiera sia recitata di tanto in tanto; ma in certi periodi, in cui gli assalti diabolici si susseguono con frequenza, sia recitata possibilmente ogni giorno.

L’altra preghiera che si consiglia รจ l’ofยญferta del Divin Sangue. Il Sangue di Gesรน Cristo, offerto all’Eterno Padre con fede, รจ mezzo efficacissimo per abbattere i nemici dell’anima.

Nella storia del ยซ Fiorellino di Gesรน ยป si narra:

ยซ Quest’anima privilegiata era fortemente tentata. Il demonio l’assaliva anche in modo sensibile, presentandosi in forma umana.

ยซ Il direttore spirituale un giorno le sugยญgerรฌ: Appena le si presenterร  la prima volยญta il demonio per tentarla, dica subito: “Scenda, o Signore, il tuo Sangue sopra di me per fortificarmi e sopra il demonio per abbatterlo!”. Detto questo, osservi beยญne il comportamento del maligno.

ยซ Non passรฒ molto ed al solito il tentaยญtore si presentรฒ.

ยซ Appena recitata la preghierina del Divin Sangue, il demonio montรฒ sulle furie ed esclamรฒ: “Ma quell’uomo non aveva altro da suggerirti?…”

ยซ Il Direttore spirituale comprese sempre piรน l’importanza di quell’invocazione e ne fece tesoro per giovare anche ad altre aniยญme tentate ยป.

Impariamo tutti.

Quando ci si trova sotto l’azione diaยญbolica e la tentazione persiste, si dica e si ripeta con fede: ยซ Scenda, o Signore, il tuo Sangue sopra di me per fortificarmi e sopra il demonio per abbatterlo! ยป

Il tentatore potrร  continuare ancora l’asยญsalto, perchรฉ non vorrebbe darsi vinto, ma presto si allontanerร  sconfitto.

Al momento della tentazione se ne faccia l’esperienza.

รˆ pure di grande aiuto, quando si รจ tenยญtati, il baciare con amore le sante Piaghe di Gesรน Crocifisso, dicendo, ad esempio: ยซ Geยญsรน, custodiscimi in queste sante Piaghe! ยป.

Il demonio teme molto la preghiera che si rivolge alla Vergine Santissima. Quella comune รจ la recita dell’Ave Maria; perรฒ si possono formulare altre preghierine, secondo le occasioni e la propria devozione.

รˆ graziosa la seguente: ยซ Ave, o Maria, piena di grazia, – Imยญmacolata e bella!

Stella del Paradiso, – prega per noi! ยป. Sono pure accette alla Madonna alcune pie invocazioni; ad esempio: ยซ Dolce Maria, – salva l’anima mia! ยป. ยซ Madre del Redentore, – custodiscimi nel tuo Cuore! ยป.

ยซ Vergine buona e potente, – schiaccia tu la testa al serpente! ยป.

ยซ Maria, Regina del Cielo, – coprimi tu col vergineo velo! ยป.

Eโ€™ lodevole l’usanza di quelle anime che, quando la tentazione tira a lungo, tengono in mano la corona del Rosario o la medaยญglietta della Madonna e le danno qualche bacio.

Non si dimentichi che ognuno di noi ha un Angelo Custode, il quale ha la missione di assisterci e di difenderci. Perchรฉ ci venยญga in aiuto, lo si deve pregare.

Nelle tentazioni puรฒ invocarsi qualche Santo, verso il quale si nutre particolare devozione, come sarebbe il Santo o la Sanยญta di cui si porta il nome.

In senso largo, possono considerarsi preยญghiera anche i buoni pensieri.

Il primo pensiero, forte e vantaggioso, รจ quello della presenza di Dio. Essendo Dio purissimo Spirito, Infinito, รจ presente ovunยญque e scruta l’intimo dei cuori. Si pensi, quando si รจ tentati a fare il male: Sono in questo momento sotto lo sguardo diretto di Dio!

A tanti giova il pensare di trovarsi daยญvanti a Gesรน grondante sangue, o flagellato, o coronato di spine, o inchiodato sulla croยญce, mentre si dice dentro di sรฉ: Se cedo alla tentazione, offendo il buon Gesรน, che ha sparso il Sangue per salvarmi!

Come fa bene il pensare a Gesรน presente, cosรฌ puรฒ far bene il pensare al demonio tentatore presente.

Chi รจ in pericolo di peccare, pensi: Se io vedessi in questo istante, qui, dinnanzi a me, il brutto demonio in forma umana e mi dicesse: ยซ Fa’ questo peccato! ยป, io cosa gli risponderei? Subito lo caccerei, griยญdando: Va’ via, Satana; Non mi tentare!

Ebbene, nella tentazione รจ proprio il demonio che lavora ed รจ lรฌ, presso la perยญsona tentata, in forma invisibile, perchรฉ spiยญrito, ma reale.

L’anima tentata immagini di vederselo davanti in sembianze orribili, per sentirsi piรน pronta ad allontanarlo.

Il pensiero dei Novissimi รจ stato e sarร  sempre di aiuto nel tempo della tentazione: Si muore; si ha da comparire davanti a Gesรน Cristo Giudice; attende il Paradiso, oppure l’inferno.

Per accontentare questo mio corpo, che sarร  chiuso in una cassa e seppellito dentro una fossa, vorrรฒ cedere alla tentazione, preยญpararmi un terribile Giudizio divino e diยญspormi ad andare all’inferno? …

Lo Spirito Santo dice: ยซPensa ai tuoi novissimi e non peccherai in eterno! ยป (Ecยญclesiastico, VII – 40).

La forza maggiore all’anima viene dai Sacramenti. Si sia frequenti alla Confesยญsione ed alla Comunione, particolarmente nei periodi difficili, quando cioรจ pare che tutte le potenze infernali siano schierate contro di noi.

La Confessione ben fatta e la Comunione ben ricevuta sono le armi piรน potenti conยญtro Satana.

Penitenza.

ยซ Se non farete penitenza – dice Gesรน – perirete tutti ยป (San Luca, XIII – 5). La penitenza, รจ necessaria. I Santi sono divenuti tali per il grande spirito di peniยญtenza. Quando per resistere ai latrati delยญla passione ai Santi non bastavano i mezzi ordinari, ricorrevano agli straordinari, cioรจ alle battรญture, ai cilizi o ad altre dure peniยญtenze. Cosรฌ, per esempio, San Pier Damiani per vincere certe tentazioni talvolta d’inverยญno s’immergeva nell’acqua fredda del fiume

Pur non giungendo a questi estremi, chi vuol vincere le tentazioni corporali, colยญtivi lo spirito di mortificazione.

Si faccia molto conto della mortificazione di gola; infatti Gesรน, parlando del demonio dell’impuritร , dice: ยซ Questo genere di deยญmoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno ยป (San Matteo, XVII – 20).

Occorre la penitenza preventiva, cioรจ priยญma della tentazione, per essere allenati alle rinunzie; occorre la penitenza seguente, cioรจ dopo la tentazione, specialmente se si avesse avuto la disgrazia di cedere all’assalto della passione.

Ad ogni eventuale caduta far seguire una buona penitenza volontaria.

Il demonio ha paura di quelli che fanno penitenza.

Due insidie.

Di due cose si serve spesso Satana per vincere: dello scoraggiamento e della preยญsunzione.

Non si dica mai: ยซ รˆ inutile resistere alla tentazione; … Tanto non ci riesco … ยป. Non ci si scoraggi mai, per quanto le tentazioni siano forti ed insistenti. Quando l’anima fa ciรฒ che puรฒ, assistita com’รจ dalla Grazia divina, non cade.

Piuttosto si manifesti lo scoraggiamento al Direttore spirituale o al Confessore e si mettano in pratica i consigli opportuni.

Piรน pericolosa รจ la presunzione, cioรจ il dire: ยซ Gli altri cadono facilmente in pecยญcato, perchรฉ sono deboli; ma io mi sento forte e supero con facilitร  gli assalti! Da tanto tempo riporto sempre vittoria! ยป.

Il dire questo รจ segno di fine superbia. ยซ Chi sta in piedi, stia attento per non caยญdere ยป.ย ย ย 

Ed รจ proprio la superbia che fa cadere. ยซ Dio resiste ai superbi e dร  la sua graยญzia agli umili ยป.

Quando il superbo รจ tentato, negandogli Dio la sua grazia, resta solo e debole e cosรฌ precipita in basso piรน degli altri.

Abbiamo un doloroso esempio in San Pietro.

Al principio della sua Passione Gesรบ disse a San Pietro: ยซ Simone, Simone, ecco Satana ha cercato di vagliarvi come il grano. Ma io ho pregato per te, affinchรฉ la tua fede non venga meno; e tu, ravveduto che sia, conferma i tuoi fratelli ยป.

E quello rispose:ย ย  ยซ Signore, se anche tutti si scandalizzeranno per tua cagione, io giammai! ยป.

San Pietro si credeva forte e piรน degli altri; presumeva troppo di sรฉ. Subito Gesรน gli predisse la caduta: ยซ In veritร  ti dico, oggi, in questa notte, prima che il gallo canti per la seconda volta, tu mi rinnegheยญrai tre volte! ยป.

San Pietro non credette a queste parole e con piรน veemenza dichiarรฒ: ยซ Dovessi anยญche morire con te, non ti rinnegherรฒ! ยป (San Marco, XIV – 29). Sappiamo come sia finita al Principe degli Apostoli: rinnegรฒ Gesรน Cristo davanti ad una serva, giurando e spergiurando che nepยญpure lo conosceva …

La lezione di San Pietro giovi a tutti! Nessuno si fidi troppo di sรฉ ed in parยญticolare nessuno confidi nella purezza avuยญta in passato.

Conclusione.

Quando un imperatore romano, dopo una guerra o dopo una grande battaglia deciยญsiva, faceva ritorno a Roma, all’ingresso della cittร  gli si prodigavano onoranze ecยญcezionali. Talvolta all’occasione si costruiยญva un maestoso arco, sotto il quale lo si faceva passare; l’arco poi prendeva il noยญme dell’imperatore.

A Roma, poco distante dal Colosseo, c’รจ la Via dei Trionfi, ove stanno ancora tre Archi trionfali, dei quali il piรน rinomato รจ quello di Costantino.

L’imperatore vittorioso era poi onorato con un susseguirsi di feste; tutti andavano a gara per tributargli omaggi. Si dava cosรฌ al vincitore il meritato onore.

Cosa รจ l’onore che l’uomo dร  all’uomo? รˆ un semplice fuoco di paglia; รจ fumo che si disperde.

Il vero onore รจ quello che dura in eterno ed รจ quello che dร  Dio in Cielo all’anima vittoriosa.

La vittoria che si riporta nelle tentazioni รจ superiore a quella che si riporta sui campi di battaglia, poichรฉ รจ piรน difficile vincere se stessi anzichรฉ gli altri.

Nell’altra vita Dio riserva all’anima vinยญcitrice un’eternitร  di gloria, una corona imยญmarcescibile, un oceano di felicitร , perchรฉ Dio le dona se stesso come premio delle vittorie riportate su Satana, su di sรฉ e sul mondo.

All’anima che sa combattere e vincere, il Signore ripete le parole che un giorno disse ad Abramo: ยซ Io stesso sarรฒ la tua ricompensa, e ricompensa molto grande ยป (Genesi, XV – 1) .

APPENDICE

LE INDULGENZE

Innovazioni nella disciplina indulgenziaria.

Nuova misura per l’indulgenza parziale, congrua diminuzione delle plenarie …

Le norme che seguono apportano alcune opportune variazioni nella disciplina delle inยญdulgenze, in accoglimento anche delle proยญloste fatte dalle Conferenze Episcopali.

Le disposizioni del Codice di Diritto Caยญnonico e dei Decreti della Santa Sede riguarยญdanti le indulgenze, che non sono in contraยญsto con le nuove norme, restano invariate.

Nel redigere le nuove norme si รจ cerยญcato in particolar modo di stabilire una nuoยญva misura per l’indulgenza parziale, di apยญportare una congrua riduzione al numero delle indulgenze plenarie e di dare alle indulgenze cosiddette reali e locali una forma piรน semplice e piรน dignitosa.

Per quanto riguarda l’indulgenza parziaยญle, abolendo l’antica determinazione di giorยญni e di anni, si รจ stabilita una nuova norma o misura considerando la stessa azione del fedele che pone un’opera indulgenziata.

E poichรฉ l’azione del fedele, oltre al meยญrito che รจ il frutto principale, puรฒ ottenere una remissione di pena temporale tanto magยญgiore quanto piรน grande รจ il fervore del fedeยญle e l’importanza dell’opera compiuta, si รจ ritenuto opportuno stabilire che la remissioยญne della pena temporale, che il fedele acยญquista con la sua azione, serva di misura per la remissione di pena che l’Autoritร  Eccleยญsiastica liberalmente aggiunge con l’indulยญgenza parziale.

Si รจ poi ritenuto opportuno ridurre conยญvenientemente il numero delle indulgenze plenarie, perchรฉ il fedele ne abbia maggiore stima e possa di fatto acquistarle con le debiยญte disposizioni. Infatti si bada poco a ciรฒ che si verifica frequentemente e poco si apยญprezza quello che si offre in abbondanza.

D’altra parte molti fedeli hanno bisogno di un congruo spazio di tempo per prepararsi convenientemente all’acquisto dell’indulgenยญza plenaria.

Per quanto riguarda le indulgenze reali o locali non solo รจ stato di molto ridotto il loro numero, ma ne รจ stato abolito anche il nome, perchรฉ piรน chiaramente apparisca che sono indulgenziate le azioni compiute dai fedeli e non gli oggetti o i luoghi, che sono solamente l’occasione per l’acquisto delle indulgenze. Anzi, gli ascritti alle pie Assoยญciazioni possono acquistare le indulgenze loro proprie, compiendo le opere loro preยญscritte, senza che sia richiesto l’uso dei diยญstintivi.

Le nuove norme.

  1. – L’indulgenza รจ la remissione dinanยญzi a Dio della pena temporale per i peccati, giร  rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condiยญzioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
  2. – L’indulgenza รจ parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati.
  3. – Le indulgenze sia parziali che pleยญnarie possono essere sempre applicate ai deยญfunti a modo di suffragio.
  4. – L’indulgenza parziale d’ora in poi sarร  indicata con le sole parole ยซ indulgenยญza parziale ยป, senza alcuna determinazione di giorni o di anni.
  5. – Il fedele, che almeno col cuore conยญtrito compie un’azione, alla quale รจ annessa l’indulgenza parziale, ottiene, in aggiunta alยญla remissione della pena temporale che perยญcepisce con la sua azione, altrettanta remisยญsione di pena per intervento della Chiesa.
  6. – L’indulgenza plenaria puรฒ essere acยญquistata una sola volta al giorno, salvo quanto รจ disposto al n. 18 per coloro che sono in punto di morte. L’indulgenza parยญziale invece puรฒ essere acquistata piรน volte al giorno, salvo esplicita indicazione in conยญtrario.
  7. – Per acquistare l’indulgenza plenaria รจ necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempire tre condizioni: Confessione sacraยญmentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale.

Se manca la piena disposizione o non sono poste le predette tre condizioni, l’inยญdulgenza รจ solamente parziale, salvo quanยญto รจ prescritto al n. 11 per gli impediti.

  1. – Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia รจ conveniente che la Comunione e la preghieยญra secondo le intenzioni del Sommo Ponteยญfice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.
  2. – Con una sola Confessione sacraยญmentale si possono acquistare piรน indulgenยญze plenarie; invece, con una sola Comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si puรฒ luยญcrare una sola indulgenza plenaria.
  3. – Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, recitando secondo le sue intenzioni un Pater ed un’Ave; รจ lasciata tuttavia libertร  ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietร  e la devozione di ciascuno verso il Romano Pontefice.
  4. – Ferma restando la facoltร  concessa dal can. 935 del Codice di Diritto Canonico ai confessori di commutare per gli impediti sia l’opera prescritta sia le condizioni richieยญste per l’acquisto delle indulgenze, gli Orยญdinari possono concedere ai fedeli, sui quali esercitano la loro autoritร  a norma del Diยญritto, se risiedono in luoghi dove in nessun modo o almeno molto difficilmente, possono accostarsi ai sacramenti della Confessione e della Comunione, di poter acquistare l’indulยญgenza plenaria senza l’attuale Confessione e Comunione, purchรฉ siano contriti e proponยญgano di accostarsi ai predetti sacramenti apยญpena รจ loro possibile.
  5. – รˆ abolita la divisione delle indulยญgenze in personali, reali e locali, perchรฉ piรน chiaramente apparisca che le indulgenze sono concesse alle azioni dei fedeli, sebbene esse siano talvolta collegate ad un oggetto o ad un luogo.
  6. – L’Enchiridion Indulgentiarum sarร  riveduto in modo che solamente le piรน imยญportanti preghiere e opere di pietร , di caยญritร  e di penitenza siano indulgenziate.
  7. – Gli elenchi ed i sommari delle inยญdulgenze per gli Ordini e Congregazioni religiose, per le Societร  che vivono in coยญmune senza voti, per gli Istituti secolari e per le pie Associazioni di fedeli, saranno quanto prima riveduti, in modo che l’inยญdulgenza plenaria possa lucrarsi soltanto in giorni particolari, stabiliti dalla Santa Seยญde, dietro proposta del Superiore Generaยญle o, se si tratta di pie Associazioni, dell’Orยญdinario del luogo.
  8. – In tutte le chiese ed oratori pubยญblici o, per quelli che ne usano legittimaยญmente, semipubblici, si puรฒ acquistare il 2 novembre una indulgenza plenaria da applicarsi soltanto ai defunti.

Nelle chiese parrocchiali si puรฒ lucrare inoltre l’indulgenza plenaria due volte all’anno, cioรจ nella festa del Santo titolare e il 2 agosto, in cui ricorre la Porziuncola, oppure in altro giorno opportunamente staยญbilito dall’Ordinario.

Le predette indulgenze si possono acquiยญstare o nei giorni stabiliti oppure, col conยญsenso dell’Ordinario, la Domenica anteceยญdente o seguente.

Tutte le altre indulgenze concesse alle chiese od oratori dovranno quanto prima essere rivedute.

  1. – L’opera prescritta per lucrare l’inยญdulgenza plenaria annessa ad una chiesa o ad un oratorio consiste nella devota visita di questi luoghi sacri, recitando in essi un Pater ed un Credo.
  2. – Il fedele che devotamente usa un oggetto di pietร  (crocifisso, croce, corona, scapolare, medaglia), benedetto da un sacerยญdote qualsiasi, puรฒ lucrare una indulgenza parziale.

Se poi tale oggetto religioso รจ benedetto dal Sommo Pontefice o da un Vescovo, i fedeli, che devotamente lo usano, possono acquistare anche l’indulgenza plenaria nella festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, agยญgiungendo perรฒ la professione di fede con qualsiasi legittima formula.

  1. – Al fedele in pericolo di morte, che non possa essere assistito da un sacerยญdote che gli amministri i sacramenti e gli imยญpartisca la benedizione apostolica con l’anยญnessa indulgenza plenaria (a norma del can. 468, 2 del Codice di Diritto Canonico), la santa Madre Chiesa concede ugualmente l’inยญdulgenza plenaria in punto di morte, purchรฉ sia debitamente disposto e abbia recitato durante la vita qualche preghiera. Per l’acยญquisto di tale indulgenza รจ raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce. Questa stessa indulgenza plenaria in punยญto di morte puรฒ essere lucrata dal fedele, che nello stesso giorno abbia giร  acquistato un’altra indulgenza plenaria.
  2. – Le norme stabilite circa l’indulgenยญza plenaria, specialmente quella recensita al n. 6, si applicano anche alle indulgenze pleยญnarie cosiddette ยซ toties quoties ยป.
  3. – La santa Madre Chiesa, massimaยญmente sollecita per i fedeli defunti, ha stabilito di suffragarli nella piรน larga misura in tutte le Messe, abolendo ogni particolare privilegio.

Norme transitorie

Le nuove norme, che regolano l’acquisto delle indulgenze, entreranno in vigore dopo tre mesi dalla data di pubblicazione su Acta Apostolicae Sedis di questa Costituzione.

Le indulgenze, annesse all’uso degli ogยญgetti religiosi, che non sono sopra riferite, cessano dopo tre mesi dalla data di pubbliยญcazione su Acta Apostolicae Sedis della preยญsente Costituzione.

Le revisioni, di cui si tratta nei nn. 14 e 15, debbono essere proposte alla Sacra Penitenzieria Apostolica entro un anno; traยญscorso un biennio dalla data di questa Coยญstituzione, le indulgenze, che non siano staยญte confermate, decadranno.

Dato a Roma, presso S. Pietro, il 1ยฐ genยญnaio 1967, nell’ottava della Nativitร  di N. S. G. C., anno quarto del Nostro Ponยญtificato.

Paulus PP. VI

DOMENICHE SANTIFICATE

La Comunione di Pasqua, una volta l’anno, non รจ sufficiente a vivere da buoni Cristiani. Il Concilio di Trento dichiarรฒ che รจ desiderio della Chiesa che i fedeli, ogni qualvolta assistono alla Messa, si acยญcostino alla Comunione.

La domenica si va a Messa; si consiยญglia quindi di comunicarsi ogni domenica. Vantaggi. La Comunione domenicale: 1) Soddisfa al desiderio di Gesรน, che dice nella Messa: ยซ Prendete e mangiatene tutยญti! ยป. 2) Fa partecipare attivamente al Divin Sacrificio. 3) Santifica il giorno del Signore. 4) Dร  la forza di vivere cristiaยญnamente durante la settimana.

Invito. I fedeli, almeno una volta nelยญla vita, per un anno intiero, santifichino

le domeniche con l’accostarsi alla Comuยญnione.

Scopo. Ognuno metta un’intenzione parยญticolare, ad esempio: Riparare i peccati che si fanno nella domenica … Liberaยญre qualche animi. dal Purgatorio … Conยญvertire qualche peccatore … Fare un buon matrimonio … Riparare i peccati propri e della famiglia … Assicurare la buona morte a sรจ ed ai propri cari … ecc….

Norme Pratiche

1) Comunicarsi per un anno intiero ogni domenica.

La pratica puรฒ iniziare nella prima doยญmenica dell’anno, ovvero in qualunque altra, purchรจ le domeniche raggiungano il numero annuale.

2) Chi fosse impedito a camunicarsi la domenica, potrebbe supplire in altro giorno della settimana.

3 ) Gli ammalati cronici e coloro che per gravi motivi non possono comunicarsi ogni domenica, basta che ricevano la Coยญmunione cinque volte durante l’anno, in ossequio alle cinque Piaghe di Gesรน, ed offrano le loro sofferenze: per la pace del mondo, per il Sacerdozio Cattolico e per la conversione dei peccatori.

4) L’essenza dalla pia pratica รจ la Coยญmunione domenicale. Il resto si lascia alla generositร  dei fedeli.

5) Si consiglia di seguire le direttive suggerite nell’apposito libretto ยซ Domeniยญche santificate ยป, da richiedersi a: Libreยญria Sacro Cuore – Via Lenzi, 24 – Messina.

Pro Unione Chiese Separate

Uno dei piรน grandi problemi del Conยญcilio Ecumenico Vaticano Secondo รจ la Conciliazione delle Chiese Cristiane Sepaยญrate con la Chiesa Cattolica. La Chiesa di Gesรน Cristo non รจ ancora un solo Ovile sotto un solo Pastore.

Si compia la pratica delle Domeniche Santificate per impetrare dallo Spirito San-

to la luce divina ai capi delle Chiese Sciยญsmatiche, Ortodosse e Protestanti, affinยญchรจ riconoscano la suprema autoritร  del Papa, legittimo Successore di San Pietro nella sede di Roma.

Nessun Cattolico resti indifferente daยญvanti a questo urgente problema!

Le anime zelanti diffondano, a voce e per iscritto, i vantaggi di questa Crociata, servendosi all’uopo della pagellina e delยญl’apposito libretto.

Pratica. Ogni fedele sia un apostolo e trovi almeno una decina di persone da diยญsporre alla Comunione domenicale. (Da ยซ Domeniche Santificate ยป )

I 15 VENERDI CONSECUTIVI IN ONORE DEL SACRO CUORE Come si onora la Madonna con i primi Cinque Sabati del mese e con i Quindici Sabati Consecutivi, cosรฌ si onori il Sacro Cuore di Gesรน, oltre che con i Nove Priยญmi Venerdรฌ, anche con la pratica dei Quinยญdici Venerdรฌ Consecutivi. Il primo turno comincia verso la metร  di marzo, per finire l’ultimo Venerdรฌ di giugno; il seยญcondo turno comincia verso la metร  di settembre, per chiudersi l’ultimo Venerdรฌ di dicembre. Privatamente i Quindici Veยญnerdรฌ si possono iniziare in qualunque temยญpo. Chi non potesse comunicarsi al Venerยญdรฌ, potrebbe comunicarsi in qualunque altro giorno, prima che giunga il Venerdรฌ successivo. In casi urgentissimi la S. Coยญmunione puรฒ farsi in 15 giorni di seguito.

Quando coincide con il Primo Venerdรฌ del mese, la Comunione soddisfa alle due pratiche. Scopo di questa pratica รจ: Riparare il Sacro Cuore ed ottenere grazie.

INTENZIONI DELLE COMUNIONI RIPARATRICI

1ยฐ Venerdรฌ: Riparare per i sacrilegi euยญcaristici.

2ยฐ – Riparare per l’abuso della confesยญsione.

3ยฐ – Riparare per le bestemmie.

4ยฐ – Per convertire i peccatori.

5ยฐ – Riparare per i peccati di odio.

6ยฐ – Riparare per i peccati contro la puยญrezza.

7ยฐ – Riparare per i peccati_ di scandalo.

8ยฐ – Riparare per i cattivi discorsi.

9ยฐ – Riparare per la stampa cattiva.

10ยฐ – Riparare per i divertimenti monยญdani.

11ยฐ – Riparare per la profanazione della festa.

12ยฐ – Riparare per i delitti.

13ยฐ – Riparare per le ingiustizie.

14ยฐ – Riparare per i propri peccati e per quelli della famiglia.

15ยฐ – Pregare per i moribondi

OGNI GIORNO: Recitare cinque Pater, Ave, Gloria, in onore delle Cinque Piaยญghe.