don Giovanni Vassallo – Commento al Vangelo del 29 Aprile 2021

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Il brano del Vangelo scelto dalla Chiesa per la memoria liturgica di santa Caterina da Siena è uno dei pochi dialoghi a voce alta, raccolti nei vangeli, tra Gesù e suo Padre Dio. Il Signore gioisce per la maniera divina di rivelarsi agli uomini, soprattutto per i destinatari della rivelazione. Le cose di Dio non sono per coloro che si credono sapienti e prudenti, ma per i piccoli. Essere piccoli non ha nulla a che vedere con l’età, ma piuttosto con il cuore. Per questo, si può imparare ad essere piccoli e Gesù aggiunge un suggerimento per arrivare a tale condizione: «imparate da me, che sono mite e umile di cuore». L’umiltà del cuore di Cristo è la chiave che apre il tesoro della rivelazione. La sua mansuetudine è la vera sapienza.

Santa Caterina, come molti santi, lo aveva capito. Proprio lei, una donna semianalfabeta che imparò da sola a leggere, arrivò a essere consigliera di principi e di papi ed è oggi Dottore della Chiesa. La sua vita, profondamente mistica, è stata pienamente compatibile con l’impegno concreto nelle vicissitudini della sua epoca, comprese quelle politiche.

Alla stessa maniera, anche noi, ascoltando la voce di Dio e lasciandoci trasformare dallo Spirito Santo, possiamo incidere nella società. “Amico, se vuoi essere grande – raccomanda san Josemaría – fatti piccolo. Per essere piccolo bisogna credere come credono i bambini, amare come amano i bambini, abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, pregare come pregano i bambini” (Prologo a “Il santo Rosario”).

Se il Signore si rallegrò per la rivelazione di suo Padre ai piccoli, si rallegrerà ancora di più se ci sono molti che si fanno piccoli, che credono, pregano e si affidano come figli piccoli a loro Padre Dio.


Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo 

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