Sordi nel cuore
Lโespressione โsordomutoโ che รจ usata anche qui nel racconto del Vangelo non รจ corretta. A meno che una persona non abbia un reale problema fisico alle corde vocali, non รจ mai muta del tutto. E nel caso delle persone sorde, รจ sbagliato considerarle automaticamente mute, cioรจ totalmente incapaci di comunicare con la voce.
Ci accorgiamo che il personaggio guarito da Gesรน non era muto, ma era solamente incapace di parlare correttamente, perchรฉ impedito dalla disabilitร dellโudito (โE subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamenteโ). ร importante capire questo per comprendere il vero significato che ha per tutti noi questa guarigione e il messaggio che vale per tutti noi come cristiani, sia che ci sentiamo bene sia che abbiamo una disabilitร uditiva.
Qualche tempo fa ho finalmente conosciuto, in vista della celebrazione del matrimonio, i genitori del fidanzato di mia nipote Sara. Michele, questo il nome del marito di mia nipote, ha i genitori sordi a causa di una malattia avuta da piccoli. Si sono conosciuti frequentando una scuola speciale per non udenti, si sono innamorati, sposati e hanno avuto due figli.
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Mi era stato detto che non potevano sentire, ma รจ stato bellissimo conoscere la loro storia che davvero โparlaโ di un amore che supera barriere e difficoltร . Mentre conversavamo mi sono accorto che la disabilitร dellโapparato uditivo non era un impedimento per ascoltarsi tra noi e per parlare.
Sia tra loro due, sia con il figlio e la loro nuora e anche con me, bastava guardarsi in faccia, e attraverso la lettura delle labbra e lโuso di qualche gesto della lingua dei segni, รจ stato davvero possibile e facile comunicare. Nel loro modo di parlare si avvertiva la disabilitร uditiva, ma negli anni, con impegno, hanno saputo usare anche la loro stessa voce, senza poterla udire, ma comprensibilissima.
Quando Gesรน incontra questo povero sordo (povero come lo erano tutti coloro che avendo una disabilitร erano posti ai margini e considerati maledetti), compie dei gesti strani che assomigliano molto a quelli dei guaritori del suo tempo, ma soprattutto pronuncia una parola particolare guardando il cielo: โEffatร โ. Lโevangelista Marco ci riporta il significato di questa parola, โapritiโ, che non รจ diretta solo al sordo ma a tutti coloro che sono lรฌ presenti e anche a noi che ascoltiamo questa pagina oggi.
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Questo sordo che non riesce a usare correttamente la parola, rappresenta tutti noi quando, pur avendo gli orecchi sani, non sappiamo ascoltare e non vogliamo ascoltare Dio che parla allโorecchio del cuore, quando non vogliamo ascoltare e siamo sordi alla voce dei fratelli e sorelle, quando ascoltiamo con pregiudizio il prossimo e sentiamo solo quello che vogliamo, e di solito in modo negativo.
Quando conversavo con i futuri suoceri di mia nipote ogni tanto dimenticavo di tenere rivolto verso di loro il viso, rendendo cosรฌ difficile per loro la lettura delle mie labbra. E cosรฌ con la pazienza di chi lo fa da una vita, mi richiamavano a tenere lo sguardo su di loro. Anche questo ci rende umanamente e spiritualmente sordi, quando non ci guardiamo in faccia, quando abbassiamo lo sguardo e pretendiamo di essere capiti, quando lโaltro non รจ guardato con amore.
โApritiโ รจ quindi la parola di Gesรน rivolta allโorecchio del mio cuore che deve essere continuamente guarito da Gesรน. E quando imparo ad ascoltare davvero, superando la sorditร dei pregiudizi e anche della fretta, allora mi accorgo che divento piรน capace di comunicare, e le parole che escono dalla mia bocca sono piรน corrette, piรน amorevoli, piรน inclusive e non giudicanti.
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)