Piccola orma di Dio
Mi ricordo molto bene di quella volta quando mia mamma, che ha trasmesso a me e alle mie sorelle il gusto per l’arte e la storia, ci portò da piccoli a Verona a visitare la Cattedrale. Il complesso della Cattedrale è fatto di diversi ambienti sovrapposti di diverse epoche, dalla prima chiesa del IV secolo fino allo stupendo Duomo attuale di epoca medievale e rinascimentale.
Mia mamma, che era molto curiosa, riuscì a convincere il custode a mostrarci un deposito di materiale archeologico non aperto al pubblico. Ed è lì che vidi, accanto ad altri reperti, un mattone di epoca antica davvero particolare, perché aveva impresse sopra l’orma di un cane e l’orma di un piccolo piede. Era un grosso mattone da costruzione scartato proprio perché in fase di preparazione era stato “rovinato” da un bambino che correndo con il suo animale aveva lasciato lo stampo.
Gesù conclude la parabola dei contadini omicidi con una “morale” che aiuta a comprendere che dietro quel figlio ucciso fuori della vigna c’è lui e la sua storia. E per fare questa morale usa un’altra immagine presa dal mondo delle costruzioni, paragonando sé stesso ad una pietra che inizialmente viene scartata ma che poi si rivela essere quella che sostiene tutto l’edificio.
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Gesù è uno scartato, e il Calvario, fuori dai recinti del potere religioso e politico di Gerusalemme, è il luogo dove viene abbandonato. Eppure proprio dal luogo della crocifissione e dal luogo della sepoltura inizia la nuova costruzione del Regno di Dio, che va oltre i recinti stretti e le mura anguste del vecchio sistema religioso. Quell’omicidio di Gesù, raffigurato con la parabola, è solo l’apice di una serie di scarti iniziati già con i profeti prima di lui. Chiunque venisse dal popolo per verificare la costruzione della volontà di Dio nella storia veniva messo in disparte ed eliminato. Ma alla fine è Dio che costruisce la casa dell’uomo e la sua storia, e già questo è una garanzia che alla fine non prevarranno le violenze e le demolizioni solamente umane.
Per quanto si mettano da parte coloro che Dio invia per costruire la storia come lui vuole, alla fine sono loro a diventare centrali e fondamentali. Gli scartati lasciano la loro impronta nella storia di Dio molto di più di coloro che scartano. Sta a noi decidere da che parte stare, se diventare costruttori insieme a Dio o costruttori che scartano e pensano di fare da soli, edificando costruzioni storiche precarie e destinare a crollare.
Siamo in un mese speciale, ottobre, che è dedicato tradizionalmente alla missione della Chiesa, e quest’anno è iniziato con l’apertura dei lavori del Sinodo mondiale per il rinnovamento della Chiesa. È singolare che proprio in questi giorni la grande storia dell’umanità continui a dare segnali di precarietà e di crolli nella pace. Le notizie di guerre e disastri sembrano più forti della notizia del Sinodo, notizia che sembra a sua volta scartata dall’interesse dei cristiani stessi.
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Ma la pietra scartata è destinata a diventare pietra angolare, e ogni piccolo mattone voluto da Dio, con l’impronta del suo amore, alla fine non rimane nel magazzino della storia ma diventa fondamentale.
Quell’antico mattone di argilla che ho visto nel magazzino, tra i tantissimi mattoni in preparazione, forse è stato dimenticato ad asciugare dagli operai in un angolo, e il bambino con il suo cane si è divertito a passarci sopra per lasciarci apposta la sua orma. Dio vuole lasciare la sua piccola orma sul mattone della nostra vita in modo che diventiamo anche noi pietra fondamentale nella costruzione del suo regno. E vuole che riconosciamo la sua orma anche nel prossimo. E come ci insegna il mattone nel magazzino, l’orma di Dio è più facile trovarla proprio in quelli che sono piccoli, scartati e dimenticati…
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)