Quali doni?
Lunedรฌ 6 gennaio 2025
Epifania del Signore
E anche questโanno sono arrivati i Magi. Sono arrivati non solo nel racconto dei Vangeli ascoltato nella liturgia, ma anche nei nostri presepi, nelle nostre case e nelle nostre chiese. Anche nel presepe in fondo alla nostra chiesa (anzi nei due presepi che abbiamo in chiesa perchรฉ uno รจ stato fatto dai bambini della scuola materna) abbiamo fatto oggi quella piccola ma fondamentale modifica alla scena, aggiungendo tre contenitori che simboleggiano i tre doni: oro, incenso e mirra, che i viaggiatori dallโOriente offrono al bambino Gesรน.
Questโanno abbiamo scelto di non posizionare davanti alla sacra famiglia le classiche tre statue che rappresentano i Magi, ma solo i doni, adagiati su un lungo panno dorato che simboleggia il lungo cammino compiuto per arrivare. Forse questo รจ il modo di rappresentare piรน fedele al racconto di Matteo, che di fatto non parla di tre re, ma di โalcuni Magi venuti da Orienteโ, senza specificare il numero e nemmeno che fossero dei sovrani di qualche regno lontano.
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La parola stessa โMagiโ richiama la magia e quindi, molto probabilmente, erano una via di mezzo tra maghi e astrologi, esperti di stelle. Non sappiamo nulla nemmeno da dove vengono, perchรฉ lo stesso โOrienteโ indica solo una direzione ma non il luogo esatto. Di sicuro sono stranieri, non ebrei, e non hanno la stessa tradizione religiosa del popolo di Israele. Infatti, vanno un poโ a tentoni, chiedendo spiegazioni a Gerusalemme.
Cโรจ dunque molto mistero attorno a questi protagonisti dellโEpifania, ma insieme al mistero cโรจ anche una grande profezia che puรฒ stimolare anche noi oggi mentre contempliamo questa scena.
Dal punto di vista pratico, i doni che portano non sono proprio i piรน indicati per un bambino piccolo, che sicuramente avrebbe bisogno di altro. I doni dei Magi non vogliono dunque arricchire Gesรน, ma vogliono arricchire noi nella conoscenza di Gesรน.
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Quei doni sono per noi credenti che, come gli stessi Magi, forse ci facciamo ancora tante domande sullโidentitร di Gesรน e su cosa ha a che fare con la nostra vita. Oro, incenso e mirra rivelano che Gesรน, anche nella sua piccolezza e fragilitร umana, รจ un re, il re del mondo, re di ogni uomo. Gesรน รจ un re che governa non con la spada e la potenza dellโeconomia, ma con lโamore che รจ dentro ogni essere umano.
Questo amore viene da Dio, perchรฉ Gesรน, pur presentandosi mortale, viene dal cielo. Ecco dunque lโincenso, solitamente destinato ai potenti e alle divinitร nei templi sacri, ora รจ destinato a un bambino in braccio a sua madre. ร destinato alla vita quotidiana di ogni essere umano, che รจ luogo della presenza di Dio.
La mirra, unguento usato per la sepoltura, ci dice il destino di questo bambino: dare la vita per amore. Gesรน non si tirerร mai indietro pur di far giungere lโabbraccio del Dio altissimo anche allโultimo degli esseri umani, anche a costo di morire al consenso umano, al potere e fisicamente.
I doni dei Magi ci regalano la rivelazione di chi siamo noi e di chi sono tutti coloro con i quali condividiamo la vita sul nostro pianeta (e chissร , forse anche da qualche altro pianeta, se lo scopriremo). Non aver messo i tre doni senza personaggi invita a comprendere che i Magi siamo tutti noi, da qualsiasi โlontano Orienteโ veniamo nella vita, da qualsiasi nazione, etnia e religione proveniamo.
LโEpifania con la storia dei Magi e dei loro strani doni ci apre a una universalitร della fede che รจ dentro il Vangelo fin da subito. Lโidentitร cristiana non รจ dentro singole tradizioni, ritualitร o consuetudini rigide, ma รจ dentro questa apertura totale verso ogni essere umano, per farlo sentire parte della scena di Gesรน.
LโEpifania del Signore ci dice che tutti possono arrivare a Gesรน e sentirsi amati da lui. Se i doni simbolici di oro, incenso e mirra arricchiscono noi della conoscenza di Gesรน, i doni che arricchiscono davvero Gesรน sono i Magi stessi. Sono loro che, superando difficoltร e ostacoli interiori, arrivano da lui da lontano.
I Magi sono il vero dono gradito a Gesรน. Questo significa che lo siamo anche noi, ognuno di noi, singolarmente e insieme. Infatti, nel presepe, Gesรน non si mette a guardare oro, incenso e mirra, ma continua a guardare noi e ci ricorda quanto siamo preziosi e unici per lui.
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)