Sapore di sale
โSapore di sale, sapore di mare, sapore di teโฆโ

Sono le ultime parole del testo di una delle piรน famose canzoni italiane, di Gino Paoli, uscita esattamente 60 anni fa. Lโimmagine molto semplice del sapore salato del mare richiama lโatmosfera bella della vacanza, lโamore estivo lontano dal freddo della cittร e della vita di tutti i giorni. Basta a volte una semplice immagine, anche piccola e banale come quella del sale, per aprire la mente e il cuore a ricordi, emozioni e anche pensieri profondi.
ร quello che fa anche Gesรน, che usa lโimmagine del sale per parlare ai suoi discepoli, per dire loro chi sono e quale รจ la loro missione nel mondo. In questa pagina del Vangelo ci sono altre immagini che nel giro di poche righe aprono anchโesse ad un mondo di significati molto belli per i discepoli di allora come per quelli di oggi, cioรจ noi che ascoltiamo questo passo del Vangelo: la luce, la cittร sul monte, la lampada che illumina la casaโฆ
La prima immagine del sale forse a noi sembra strana e meno immediata di quella della luce, ma basta richiamare alla mente gli usi del sale, sia oggi e in particolare ai tempi di Gesรน, per scoprirne la bellezza e profonditร .
Il sale allora come oggi serviva per dare il sapore al cibo, e quando si mette il sale questo sparisce tra gli ingredienti principali, eppure รจ essenziale. Gesรน dice ai suoi discepoli che sono โsale della terraโ, cioรจ sono chiamati a entrare dentro gli ingredienti della vita quotidiana e non far rimanere il Vangelo chiuso in un barattolo. Noi come cristiani siamo chiamati a dare il sapore del Vangelo a ogni ambiente di vita nel quale siamo, il gusto giusto dellโamore che esalta il bello e il buono, che dona speranza e unitร . Non basta vederci in chiesa oppure esibire qualche simbolo esteriore che dice che siamo cristiani, ma possiamo e dobbiamo entrare dentro la vita e lรฌ portare le parole di Gesรน.
Il sale ai tempi di Gesรน come ai nostri serviva anche per conservare i cibi. Dicendo cosรฌ Gesรน invita i suoi discepoli a sentirsi custodi della sua parola e della sua presenza, in modo che non vada perduto il ricordo vivo e non โimbalsamatoโ di Gesรน. La vera tradizione non รจ in uno sterile ripetersi di gesti e usanze, ma impedire che la forza viva e sempre nuova delle parole di Gesรน vada perduta ma si conservi e si tramandi di generazione in generazione. โEssere saleโ รจ quindi questa possibilitร che abbiamo di far si che nonostante tutti i cambiamenti che ci sono nella storia e nel mondo, Gesรน sia ancora attuale e come nuovo.
Il sale in antichitร serviva anche come paga, e da qui capiamo il termine โsalarioโ usato ancora oggi. Essere โsaleโ significa che la comunitร dei discepoli anche se piccola รจ un valore grande dentro la societร e dร valore alla vita. Chi incontra un discepolo che vive il Vangelo puรฒ incontrare qualcosa che vale, di cui non si puรฒ fare a meno.
La cosa da sottolineare รจ che Gesรน quando usa queste immagini lo fa utilizzando il verbo allโindicativo (Voi siete il saleโฆ luceโฆ), per dare coraggio e forza ai suoi amici. Non dice โdovete essereโฆโ ma โsieteโฆโ, annunciando una cosa bella che abbiamo giร per la forza del legame con Lui nel battesimo e nellโascolto della sua Parola. ร vero che dice anche โโฆ ma se il sale perdesse il saporeโฆโ (che dal punto di vista chimico non รจ possibile), ma lo fa per esortare a riscoprire quello che abbiamo e che siamo giร , ma che a volte dimentichiamo. Gesรน parlando usa il plurale, perchรฉ รจ insieme che ci sosteniamo in questa riscoperta della fede come dono, come sale della terra e luce del mondo. Insieme come comunitร ci aiutiamo quando qualcuno rischia di perdere il sapore del Vangelo e spegne in sรฉ stesso la luce della sua Parola.
Dopo aver letto questo Vangelo, dopo averlo pregato e celebrato insieme, usciamo dalla celebrazione della nostra fede, la Messa domenicale, con la consapevolezza che possiamo, anche solo con un pizzico di buone opere, dare il sapore di Gesรน al mondo.
โSapore di sale, sapore di amare, sapore di te, Gesรนโฆโ
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)
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