Challenge evangelica
“Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni”. Gesù cerca discepoli o Avengers? Predicare non è da tutti, ma per guarire i malati ci vuole una laurea. Se poi parliamo di resuscitare i morti davvero la cosa si fa impossibile, il purificare i lebbrosi manco sappiamo che significa, e scacciare demoni davvero supera le capacità umane!
Cosa chiede Gesù? Ha in mente di costruire una comunità di supereroi che abitano solo la fantasia dei fumetti e dei film? Ma è l’ultima cosa richiesta da Gesù ai discepoli che ci porta al di là dell’impossibile: dare gratuitamente! Questo si che nel nostro mondo del calcolo, del dare e avere, del tutto si vende e si compra, degli sponsor, dei like e del conteggio delle visualizzazioni… la parola gratis sembra ben più impossibile del resuscitare morti: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!
In questi giorni si è molto parlato di un evento davvero tragico che ha sollevato molta indignazione. Mi riferisco all’incidente provocato da un gruppo di giovani youtuber che nell’ennesima sfida lanciata sui social, hanno ucciso con la loro auto un bambino e ferito gravemente mamma e sorellina.
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Da quel che ho letto questi giovani fanno parte di quel mondo online di sfide tra giovani per compiere imprese sempre più estreme e pericolose, alcune davvero senza senso, fatte se non per il gusto di andare oltre i limiti e ricevere tanti “like”, che spesso sono monetizzati molto bene.
Si chiamano, in un termine inglese ormai comune su internet, “challenge”, e non riguardano solo sfide come quella che ha portato al tragico incidente, ma anche molto più semplici e divertenti, che creano legami e comunità a livello sempre più largo. Ci si sfida in giochi online, nel creare musica, in prove fisiche, nel campo dei viaggi, della fotografia, e molto altro. L’importante è provare ad andare oltre quello che si ritiene il proprio limite e anche oltre le paure, e oltre le consuetudini sociali.
Mi viene da pensare che Gesù con quel “gratuitamente date…” lanci una vera e propria challenge, una sfida, ai suoi amici e a tutti quelli che vengono dopo di loro, noi compresi. La challenge di Gesù non vuole però fare del male ma costruire il bene e dare vita.
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La vera sfida “impossibile” di Gesù è ben più di guarire, resuscitare, purificare, scacciare demoni, perché vanno letti in modo simbolico. Quando Gesù invita a guarire, parla di prendersi cura della malattia vera che tocca gli uomini cioè la cattiveria e l’egoismo. Gesù invita a portare vita là dove c’è la morte nel cuore, là dove c’è solitudine e ingiustizia. Purificare i lebbrosi, significa non far sentire nessuno lontano da Dio e maledetto dalla società, come appunto accadeva ai malati di lebbra al tempo di Gesù. E i demoni del potere assoluto, del denaro come dio e della guerra li possiamo scacciare se vogliamo! Sono sfide anche queste per l’umanità e per noi, sfide che possiamo portare a termine.
La vera sfida oltre l’impossibile è in quel “gratuitamente date”, che richiede un modo nuovo di vedere la propria vita, le relazioni umane e il mondo. Gesù non parla più in modo simbolico ma concreto.
Gratuitamente siamo amati da Dio, senza alcun merito e punteggio accumulato. Dio ama perché è Amore e non può non amare, non è legato a logiche di guadagno e profitto spirituale. Così ha agito ogni giorno Gesù nella sua storia terrena.
Riusciamo a farlo anche noi? Ce la possiamo fare a iniziare ogni singolo giorno provando a compiere gesti senza aspettarci nulla in cambio? Se ci pensiamo bene ne siamo già capaci, e questo davvero ci rende felici.
Accettiamo allora la challenge evangelica, la sfida del gratis, e coinvolgiamoci gli uni gli altri in questa impresa comunitaria e sociale, e direi anche storica. E’ questa la vera challenge che cambia il mondo e lo rende davvero Regno di Dio.
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)