Parole per volare in alto
Gesù è venuto a portare una nuova religione? Più leggo il Vangelo più mi viene da pensare il contrario. Gesù sembra più voler demolire la religione… o almeno un modo sbagliato di viverla.
Se pensiamo al termine “religione” cosa ci viene subito in mente? Se la prima cosa che pensiamo sono regole precise da rispettare, premi e castighi, riti da eseguire in maniera corretta e tradizioni intoccabili da tramandare, e se soprattutto pensiamo alla differenza delle religioni, alle divisioni tra mia e tua religione, tra il mio dio e il tuo dio che nella storia ha generato tante guerre… beh in questo caso Gesù è venuto proprio a demolire tutto questo, pian piano, ma la direzione è quella.
Gesù non abolisce certo la religione ma la risana nel profondo, liberandola da rigidità e chiusure, per portare l’uomo a essere libero non da Dio ma dentro l’esperienza di Dio, libero dalle regole ma profondamente orientato a Dio e a sé stesso e al prossimo, facendo dell’amare l’unica regola che dà senso a tutte le altre! Gesù è venuto a togliere alla religione del suo tempo e di ogni tempo quelle pesantezze che non le permettono di portare l’uomo in alto, davvero verso Dio.
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Gesù, come dice lui stesso, porta a compimento il percorso per arrivare a Dio e come accelerare il viaggio. E lui stesso si pone come modello di viaggiatore entrando nella storia.
“Non sono venuto ad abolire la Legge… ma a portare a pieno compimento”. È quello che dice Gesù per far comprendere il suo operato e il suo insegnamento che sono spesso di forte rottura con le tradizioni e consuetudini del tuo tempo. Quando Gesù parla di Legge, indica la “Torah”, che non era un mero elenco di regole ma una storia, quella di Dio con l’umanità, dalla Creazione fino alla liberazione della schiavitù d’Egitto, passando per l’incontro personale di Dio con Abramo. La fede è legarsi alla storia di Dio con l’uomo e con il mondo, una storia di amore, che ha certamente le sue regole, ma non ha nelle regole e nei riti il fine ed il principale metro di misura.
Più di una volta in questo testo del Vangelo risuona la frase “avete inteso che fu detto… ma io vi dico…”. In questo modo Gesù porta le regole ad un livello più profondo e nello stesso tempo più in alto. Anche una parola detta senza amore può uccidere, anche guardare l’altra persona come preda e come “oggetto da usare e conquistare” è adulterio, e per vivere davvero da persone libere bisogna diventare capaci di liberarci di quello che ci condiziona e rende schiavi. Per volare in alto bisogna tagliare quello che fa da “zavorra” al cuore, anche se questo ci può costare come tagliarsi una mano.
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Una delle canzoni del festival di Sanremo di quest’anno che mi ha colpito è quella del rapper Mr. Rain, Mattia Balardi che è originario di Desenzano, vicino alla mia parrocchia. Nella sua canzone “Supereroi” all’inizio usa una bellissima immagine: “Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro…”.Ges
ù vuole far volare in alto i suoi discepoli verso Dio e anche tra di loro. Con Gesù, Dio è sceso verso l’uomo perché il suo modo di vivere la religione e le relazioni umane erano appesantiti e con il rischio di non volare più, accontentandosi di vivere a rasoterra, e riducendo la religione a tradizioni esteriori e prive di slancio. Quel “ma io vi dico…” che Gesù ripete è un invito a spiccare con Gesù il volo verso una vita umana e spirituale più alta, più vera.
Le parole della canzone di Mr.Rain mi hanno fatto venire in mente una preghiera di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, di cui quest’anno ricorrono i trent’anni dalla morte. In questa preghiera anche don Tonino aveva usa la stessa immagine che troviamo nella canzone di Mr.Rain:
“A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un’ala soltanto,
l’altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita…”
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)