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don Giacomo Falco Brini โ€“ Commento al Vangelo di domenica 6 Aprile 2025

Domenica 6 Aprile 2025 - V DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 8,1-11

CONOSCERE IL SIGNORE GESUโ€™

Nella 2a lettura di questa domenica, S. Paolo afferma di aver lasciato perdere tutto per la conoscenza del Signore Gesรน, fino a considerare questo โ€œtuttoโ€ come โ€œspazzaturaโ€. Un modo per dire che tutto il sapere di questo mondo, tutta la cultura accumulata, tutto ciรฒ che viene dal suo cammino di fariseo inappuntabile in tema di fede, non vale questa conoscenza, non cโ€™รจ proprio confronto.

Il vangelo poi ci indica con assoluta precisione dove nasce questa conoscenza. Piรน vado avanti e piรน sentendo, come Paolo, ancora lontana la meta, piรน mi convinco che cโ€™รจ da ripartire daccapo con lโ€™evangelizzazione dellโ€™uomo contemporaneo, ma anche di un certo cristiano giร  battezzato, smarritosi dietro mille rivoli di veritร  dottrinali senza alcun aggancio con il centro della fede cristiana.

E questo centro lo abbiamo visto raccontare da Gesรน domenica scorsa in forma di parabola. Mentre il vangelo odierno ce lo offre nel ricordo di un drammatico ma indimenticabile incontro.

Gesรน si trova nel Tempio di buon mattino, per insegnare a tutto il popolo che andava da lui. Ma non poteva quasi mai farlo senza ricevere la solita visita di scribi, farisei e dottori della legge, sempre pronti a cercare di screditare la sua parola e il suo operato.

Quel giorno costruirono ad arte la loro trappola, nel ricorrente tentativo di metterlo alla prova e poterlo finalmente accusare di qualcosa di grave. Colta una donna in flagrante adulterio, la posero nel mezzo davanti a lui e a tutti gli astanti, sottoponendogli una domanda-tranello: che facciamo ora con questa donna scoperta in flagrante, visto che Mosรจ ordina di lapidarla?

Come sappiamo dal testo, il Signore inizialmente non risponde allโ€™interrogativo. O meglio, la prima risposta รจ il suo silenzio accompagnato dallo scrivere per terra. Su questa strana azione di Gesรน gli antichi padri della chiesa e i piรน recenti esegeti hanno scritto fiumi di inchiostro.

Al sottoscritto piace pensare che con tale condotta Gesรน forse voleva cercare di raffreddare quella insana voglia umana di giustizia sommaria o quella piรน insana inclinazione a identificare il peccatore con il suo peccato che ci portiamo tutti nel cuore.

Tuttavia, siccome insistevano nellโ€™interrogarlo, si alzรฒ e diede quella celebre risposta che fu come lโ€™abbattersi di uno tsunami dโ€™acqua su un incendio propagatosi pericolosamente. Poi si abbassรฒ di nuovo riprendendo a scrivere per terra, mentre molti degli uditori lasciarono cadere le loro pietre: se ne andarono uno per uno, cominciando dai piรน anziani.

Il vangelo in greco significa โ€œbuona notiziaโ€. Peccato che nessuno rimase a vedere quale fosse la buona notizia in quel caso, che era anche per loro. Come mai a nessuno venne questa curiositร ? Come mai nessuno, dopo aver ricevuto quella parola disarmante, desiderรฒ vedere come andava a finire?

Il racconto di Giovanni รจ chiaro: lo lasciarono solo, e la donna era lร  in mezzo. Pensiamo a quella donna giร  abbondantemente disonorata per il suo grave peccato. Era stata buttata in pasto alla folla da uomini religiosi qualificati, inferociti dalla voglia di svergognarla, per poter cosรฌ svergognare il Maestro.

In psicologia si direbbe โ€œmanipolataโ€ nel suo grave peccato per raggiungere il loro obiettivo. Pensiamo a quel peccato inconfessabile che ciascuno conosce di sรฉ improvvisamente reso pubblico, sotto gli occhi di tutti. Come ci sentiremmo? Avremmo retto allโ€™onta di una tale azione?

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Eppure, proprio in quella solitudine, in quellโ€™essere stata abbandonata da tutti al suo grave peccato, proprio in quel deserto interiore di chi non si puรฒ piรน appigliare a niente e non ha piรน nessuno che puรฒ difenderla; proprio in questa veritร  innegabile che tocca la sua anima, quella donna diventa capace di mostrare al mondo il volto di Dio, perchรฉ inizia a conoscere chi รจ Gesรน.

E notate bene, non parte da lei tale iniziativa. La parola partita dalla bocca del Signore le fa scoprire, mentre รจ probabilmente ancora ripiegata fisicamente su sรฉ stessa, che attorno a sรฉ non cโ€™รจ piรน nessuno che la condanni.

Allora il Maestro, dopo aver ricevuto risposta, puรฒ guardarla negli occhi, puรฒ rivolgerle la parola che salva rivelando la propria identitร , restituendo cosรฌ la donna alla sua vera identitร : neanche io ti condanno. Va e dโ€™ora in poi non peccare piรน.

Cosโ€™รจ la conoscenza di lui di cui parla S. Paolo nella 2a lettura? รˆ la conoscenza di un amore piรน grande che lo ha raggiunto nel proprio peccato, come per questa donna. Non lo dimentichiamo: Paolo inizia a conoscere chi รจ Gesรน mentre andava verso Damasco a far deportare altri cristiani, dopo essere stato giร  responsabile dellโ€™omicidio di alcuni tra essi.

Non esiste un principio di conoscenza di Dio che si possa affrancare dallโ€™esperienza della sua misericordia. Chi non conosce di essere perdonato non ha ancora conosciuto il Signore, anche se dovesse proclamare il contrario.

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AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI

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