don Giacomo Falco Brini โ€“ Commento al Vangelo di domenica 23 Luglio 2023

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ASIMMETRIA DEL REGNO DEI CIELI

Siamo ancora nel discorso parabolico di Matteo. Al v.34 si annota che Gesรน parlava in parabole perchรฉ si compisse unโ€™altra profezia (Sal 78): aprirรฒ la mia bocca in parabole e proclamerรฒ cose nascoste negli arcani dei tempi. Naturalmente, ricordando la domanda dei discepoli di domenica scorsa e la risposta di Gesรน, le cose nascoste possono rivelarsi solo se si ha un cuore aperto, pronto a riconoscere la propria piccolezza e il suo bisogno di guarigione. Diversamente, si rientra in quei โ€œloroโ€ a cui non รจ dato accedere ai misteri di Dio. Guardiamo le 3 parabole che Gesรน racconta oggi, parabole che illustrano alcune qualitร  del suo regno.

don Giacomo Falco Brini - Commento al Vangelo di domenica 23 Luglio 2023

Prima di tutto, notiamo lโ€™incipit di ogni parabola con lโ€™espressione il regno dei cieli, un modo di dire proprio di Matteo rispondente alla preoccupazione giudaica di sostituire il Nome divino con una metafora. Al di lร  dellโ€™artificio letterario, colpisce che Gesรน ci parli di cose celesti con argomenti terrestri. Come dire: con Gesรน oramai non dobbiamo piรน cercare Dio sopra di noi, ma tra di noi, qui ed ora.

Prima parabola: il problema del male. Gesรน semina, ma anche il diavolo ha la sua semina. Perchรฉ il male? Che rapporto dobbiamo avere con esso? Come mai il diavolo semina mentre gli uomini dormono? Le domande possono essere tante, ma il fulcro del racconto sta nella proposta dei servi rifiutata dal padrone. Questi dispone diversamente che cosa fare della zizzania, o meglio, cosa non fare. Gli uomini propongono di mieterla, Dio invece dice di lasciarla crescere perchรฉ cโ€™รจ il rischio di buttar via anche il grano. Allโ€™uomo generalmente piace darsi lโ€™incarico di mietitore del male.

Dio invece lo incarica di fare e custodire il bene e di accettare la presenza del male. Una linea divina che non รจ facileโ€ฆ accettare! Il tempo non ci รจ dato per mietere il male, ma per collaborare con Dio alla sua opera di salvezza, la cui principale caratteristica รจ quella di saper tirar fuori il bene persino dal male. Paolo direbbe: laddove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia. Dunque il discepolo stia attento piรน al bene da far crescere e custodire che al male da combattere, e si guardi dal volere anticipare ciรฒ che il Signore ha riservato per sรฉ alla fine dei tempi. Il bene non dipende da una repressione del male. Semmai รจ un miracolo divino che puรฒ nascere anche da un male riciclato.

Seconda e terza parabola: se nella prima parabola si comprende che il regno di Dio non si afferma con la repressione del male, nelle parabole successive vediamo che il suo mistero รจ caratterizzato da unโ€™estrema piccolezza, combinata con la potenza di una inesorabile crescita. Come dire: รจ inevitabile che cresca il male, il quale procede con una sua logica. Ma anche il bene, il regno di Dio, con caratteristiche diametralmente opposte, cresce e avanza verso il suo futuro.

Il male verso unโ€™autodistruzione, ovvero senza un futuro. Il bene invece verso una grandezza e una stabile feconditร , in cui la vita accoglie altra vita e si moltiplica, perรฒ senza dimenticare mai che qui in terra รจ lievito. Cioรจ il regno di Dio sulla terra avrร  sempre la caratteristica di qualcosa di piccolo e insignificante rispetto alla realtร  umana che viviamo. Non si presenterร  mai sotto un segno trionfante sul male, equivoco in cui cade tanta chiesa di ieri e di oggi, dimenticando che il suo Re, a causa dei potenti politici e religiosi di turno, รจ finito confitto e sconfitto su una Croce! Come generalmente si dice, il bene non fa mai chiasso come il male, sembra sempre perdente davanti ad esso.

Quale sintesi puรฒ esprimere lโ€™unitร  profonda delle 3 parabole? Gesรน รจ il perdono di Dio che trionfa sul male in modalitร  molto, ma molto diversa da come vorremmo e immaginiamo. Le sue parole seminate nel cuore degli uomini, aprono una possibilitร  di salvezza ad ogni esperienza umana di male, per quanto grande. Gesรน รจ il chicco di senape preso e gettato sotto terra, il piรน piccolo dei semi che diventerร  il piรน grande sullโ€™albero della Croce. Gesรน รจ il lievito divino, preso e nascosto nella immensa pasta del mondo, che porterร  tutta lโ€™umanitร  a divenire pane nuovo e azzimo.

Noi, la chiesa, chiamati a camminare per comprendere e rivivere la grandezza del Maestro Divino nella sua piccolezza e nellโ€™apparente insuccesso della sua morte in Croce: una morte di maledizione che si cambia in benedizione. Lโ€™arcano del regno di Dio che nelle parabole Gesรน ci racconta, ci porta a trovare sulla Croce la sua spiegazione e la chiave di comprensione. Il regno di Dio, in sรฉ stesso, รจ asimmetrico: contiene un evidente contrasto tra insignificanza attuale e gloria futura, tra temporanea sconfitta e successo futuro assicurato, ma anche una continuitร  vitale e misteriosa, come quella che lega il seme alla pianta e il lievito alla pasta.


AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI