Il commento al Vangelo di domenica 13 ottobre 2024 รจ curato daย don Gaetano Amore.
La Saggezza del Cuore: Il Cammino Verso la Vita Eterna
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Vorrei partire da questo Salmo 89-90 della liturgia di questa 28ยช Domenica del Tempo Ordinario, anno B: “Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio.”
Il problema di questa domenica, la domanda fondamentale, รจ: a che serve la nostra vita? Che cos’รจ la felicitร ? La sapienza, la saggezza del cuore, il tempo, gli anni che passano ci impongono una decisione netta, un discernimento silenzioso ma unico tra tutto quello che passa ed รจ materiale, che fondamentalmente non giova a nulla se non ad arricchire il nostro bagaglio fisico, e tutto quello che รจ eterno, in modo particolare la vita eterna.
“Signore, si trovava a passare”, dice Marco, capitolo X. Gesรน andava per la strada, e anche questo รจ un versetto introduttivo non indifferente. Perchรฉ Gesรน passa in mezzo alla strada, e allora possiamo dire che questo รจ un discorso di strada, un discorso che appartiene alla vita quotidiana. ร un discorso che รจ sviscerato da ogni forma di appartenenza, anche religiosa, ma รจ del sentire comune, dellโanimo comune, della gente comune. ร l’Evangelo di Dio impiantato, inculturato, inserito nella strada di tutti i giorni. ร il metodo piรน bello e piรน vero in cui noi possiamo sentire presente il Vangelo nella nostra vita.
Un tale corre incontro mentre era per strada e dice: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in ereditร la vita eterna?” La domanda รจ bellissima, tra l’altro anche impostata bene, quindi si vede che questo giovane sapeva bene che la vita eterna non รจ un premio che tu riesci ad avere come una maratona, le Olimpiadi, grazie ai tuoi sforzi, ai tuoi impegni, ai tuoi allenamenti. No, ma รจ una ereditร , quindi non appartiene alla nostra forza, ma appartiene solo a Dio, e solo Lui ce la puรฒ dare in dono, perchรฉ l’ereditร tu la ricevi, ti cade dal cielo, non te la sei guadagnata.
Quindi il problema della vita eterna รจ questo: fa parte dell’aria, di tutte quelle cose che tu nella vita non ti guadagni. Tu nella vita guadagni il pane, guadagni con il sudore, guadagni la fiducia di una persona, guadagni una certa stima, guadagni con lo studio una certa intelligenza. E il gain? No, il guadagno รจ quando tu riesci ad amplificare la tua vita, come con gli amplificatori musicali di chitarra elettrica: funziona cosรฌ, no? Il guadagno, no. La vita eterna non appartiene all’area del business, del marketing, di tutto ciรฒ che tu riesci a fare o ad accumulare, ma รจ un’ereditร che ti viene data in dono direttamente da Dio.
Tanto che Gesรน dice subito: “Tu conosci i comandamenti.” Facciamo un piccolo ripassino, li vediamo tutti, e vediamo che in questa lista di comandamenti Gesรน giร omette i primi tre, che sono quelli riferiti a Dio stesso, come a dire subito da questo elenco che il discorso che sta facendo รจ un discorso ampio, non ristretto a un gruppo religioso, e che non appartiene nemmeno a un discorso puramente dellโetica morale cristiana. Ma รจ un discorso, potremmo dire, laicale, potremmo dire che รจ una veritร che appartiene a tutti, una veritร non condizionabile nรฉ negoziabile, ma diciamo che sta alla base di ogni rapporto umano, al di lร del credo, del colore, dellโentitร e dell’appartenenza.
Tanto che lui, per quanto riguarda l’ereditร della vita eterna, toglie di mezzo i primi tre comandamenti e comincia ad elencare: non uccidere. Sono tutti i comandamenti che si riferiscono al prossimo, quindi sono dipendenti dal contesto religioso. No: non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. E simpatico, qui Marco dice anche: non frodare, che รจ un altro comandamento che in realtร non esiste nell’elenco dei dieci, ma riguarda lโetica lavorativa. Tanto per fare un esempio: padrone-bracciante, datore di lavoro-subordinato-lavoratore, come a dire che ogni lavoratore ha diritto al suo giusto stipendio. Se tu sottrai, tanto per dire, dei soldi o la giusta ricompensa a quel lavoratore, vuol dire che tu stai commettendo un grave reato contro di lui. Vedete, questo si parla di giustizia lavorativa, giustizia sociale. Ecco perchรฉ questo Vangelo รจ bellissimo: appartiene proprio a noi, il Signore ce lo consegna, lo dร nelle nostre mani, e appartiene alla strada che facciamo tutti i giorni per andare a lavorare, per andare a mangiare.
Non frodare. E poi รจ simpatico che “Onora tuo padre e tua madre” รจ spostato di livello, addirittura lo mette alla fine rispetto agli altri, come a dire che il bene comune, la res publica, il bene per il mondo intero รจ sempre prioritario rispetto al bene privato, fosse anche il bene della tua famiglia, dei tuoi figli, dei tuoi genitori. Ecco, il tuo bene รจ una parte del grande bene del mondo, e della terra, che viene prima ed รจ primario rispetto alla proprietร privata del tuo bene personale. Incredibile, come a dire che per il bene di tutti, la tua famiglia deve essere sempre messa un passo indietro rispetto a quello che รจ il bene globale. ร importantissimo come insegnamento, no?
E allora questo giovane dice: “Maestro, ma io tutte queste cose le ho osservate da quando ero bambino.” Gesรน che bello, fissรฒ lo sguardo su di lui. Bellissimo sempre questo verbo che ritorna: embpo, guardare dentro il cuore, dentro gli occhi. ร lo sguardo d’amore piรน bello, quando una persona fissa gli occhi e trasmette tutta la sua persona. Perchรฉ con le labbra possiamo essere anche logorroici, possiamo fare tante belle prediche, ma se tu fissi negli occhi una persona, giร le stai comunicando subito che la ami. L’amore precede la parola, รจ sempre cosรฌ. Come la luce e il suono, no? L’amore precede sempre la parola.
Fissรฒ lo sguardo dentro di lui, lo amรฒ. Il verbo qui รจ sempre agapao. E disse: “Una sola cosa ti manca.” Alla maniera semitica: “Una, uno ti manca.” Cioรจ uno, l’importante, piรน di tutto. “Vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri e avrai quel tesoro in cielo, eterno, che non si perde mai.” Come a dire: “Dai tutto quello che si smarrisce, tutto quello che si corrode, tutto quello che si sbriciola, tutto quello che รจ contingente, tutto quello che il tempo si mangia. No, dallo ai poveri. Condividi. Questa รจ la vera felicitร , e ti resterร poi quello che non si corrompe.” Come passare in un setaccio: cosa ti resta poi dentro dopo aver setacciato tutto, buttato tutto ciรฒ che รจ inutile? Il frutto, il fiore, no?
Allora tutto quello che non si corrompe, tutto quello che รจ vita non biologica โ perchรฉ anche noi ci corrompiamo, quello che rimane dopo il setaccio di tutto quello che puรฒ sembrare indifferente โ quella รจ la vita eterna. Che non รจ lo sguardo al futuro dopo che noi moriremo. No, comincia dalla condivisione dei nostri beni. Vaโ, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri. No, la vita eterna comincia giร qui, da questo gesto. Gesรน dice: “Guarda, non guardare troppo in cielo. I comandamenti, guarda quelli orizzontali, quelli che riguardano il tuo prossimo. Perchรฉ mentre tu incontri per strada, sulla tua strada, mentre vai a lavorare, il tuo prossimo, lรฌ incontrerai Gesรน Cristo.”
Bellissimo. Perรฒ a queste parole egli si fece scuro nel volto. Il verbo รจ stugnazo, quasi incupirsi, come si puรฒ dire in italiano: forse terrorizzare? No, non รจ possibile. “Non posso rinunciare a me stesso.” Che non รจ soltanto una questione materiale, no: i terreni, le proprietร , i soldi, ma anche il mio pensiero, il mio punto di vista, la mia mens, il modo con cui io parlo, mi relaziono con gli altri. “Non posso rinunciare a questo, non posso rinunciare a me stesso.” Se ne andรฒ rattristato. Il verbo del possedere: possedeva infatti tanti beni.
Ora qui c’รจ una chicca spirituale molto importante: noi ci rendiamo conto di conquistare una maturitร spirituale e una serenitร di spirito quanto piรน perdiamo. Quanto piรน perdiamo in termini di materia, di salute, di tutto, tanto piรน acquistiamo in termini di leggerezza di spirito, di altezza di volo.