don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 9 Aprile 2021

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L’amore del Risorto

Cinque degli apostoli e due discepoli sono riuniti in Galilea, sul mare, probabilmente a Cafarnao, dove avevano le barche Pietro e gli altri, i mezzi dell’antico mestiere. Sono in attesa, non regna euforia, ma incertezza.
Nessuno sa bene perché il Signore abbia dato loro quell’appuntamento, già ancora prima di morire e risorgere, poi di nuovo per mezzo delle donne che lo avevano visto risorto. Essi si accorgono che manca loro qualcosa, sono in difetto per il comportamento ignavo e la mancanza di fede.

Quello che manca loro è la certezza che le cose siano come ai tempi della loro chiamata, quando entusiasti avevano seguito il Cristo. Quel tempo di fiducia e sogni per il futuro era crollato con la loro fuga dal Getsemani. Nulla è più come prima.
L’attesa si prolunga fino a notte fonda e Pietro decide di andare a pescare. Gesù non arriva, essi sono tornati ad essere i pescatori di un tempo, provvedono come sanno al loro sostentamento e tentano la pesca. La notte infruttuosa non deve sollevarli dallo stato di frustrazione, in quel tratto di lago subito profondo e favorevole alla pesca, ma non quella notte.

L’alba segna la fine del tempo della pesca, e purtroppo anche delle speranze di prendere qualche pesce, nonostante il mestiere, gli apostoli sembra debbano trovare un altro modo per mangiare qualcosa. Il suggerimento del misterioso personaggio sulla riva sembra più solleticare la sfida della sorte, poiché non ha senso gettare le reti dal lato opposto per trovare il pesce che non c’è.

Eppure, così accade! Giovanni riconosce il Signore, Pietro si butta subito a nuoto. L’amore vince il timore. Gesù intanto ha provveduto in modo miracoloso al loro cibo, con pane e pesci già a cuocere. La pesca miracolosa si aggiunge a quello che Gesù ha provveduto.
La lezione è data: l’amore del Maestro ancora si rivela come un tempo. Egli provvede al loro cibo, egli provvede al frutto della loro fatica, egli li rassicura della loro elezione d’amore, della loro missione, del mondo da conquistare, della sua vicinanza nelle cose anche più materiali. La barca di Pietro diventa la Chiesa, i pesci invece, le anime per il Regno: “Vi farò pescatori di uomini”.
A Gerusalemme Gesù era apparso per vincere la loro incredulità, ora sul mare provvede al loro sostentamento, vince ancora la loro sicurezza troppo umana, dimostra che tutta la loro vita deve essere fondata su Gesù, che è sempre con loro, che provvede in tutto, ma li vuole lanciati nel mondo, partendo da Gerusalemme, verso tutti i popoli.
L’amore di Gesù copre le loro incertezze e li rende saldi nella fede.

Nulla più dell’amore di Gesù per noi, può fondare la certezza e la saldezza interiore. L’amore di Dio ci rende gioiosi, ma anche sicuri dei nostri passi, delle cose che facciamo; dona luce interiore nel buio della notte del mondo. La certezza di non essere soli, di non essere mai abbandonati, rende intrepidi i cuori paurosi, forti i deboli e gli insicuri, speranzosi in Dio quelli che, invece, si fondano su se stessi.
Gesù ora vive in noi e nulla ci può far temere, mentre portiamo la sua luce nel mondo.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

Fonte YOUTUBE | SPREAKER