don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 8 Settembre 2021

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Natività della B. Vergine Maria

La profezia della Vergine che partorirà un Figlio chiamato “Dio con noi”, è quella che dona la comprensione anche della nascita della Vergine Maria.
Le profezie partono da lontano, dal peccato dei progenitori dell’umanità, quando venne
promessa la nascita della Donna che avrebbe schiacciato la testa al serpente e sarebbe stata vittoriosa sul peccato insieme alla sua Prole santa.

La Donna vestita di Sole, ovvero della gloria di Dio, è da sempre avversata dal serpente antico e lo sarà anche nella sua discendenza, perché attraverso di essa è generato il Cristo e con lui vengono generati, mediante lo Spirito tutti gli uomini nuovi, anche essi vittoriosi contro il nemico infernale.

Così si comprende che la nascita della Beata sulla nascita di Maria Vergine Maria fu attesa in Cielo, preparata con cura, ma nel silenzio e nella povertà, poiché il mondo non doveva sapere, affinché il nemico non impedisse il germinare di tale Fiore.
Nulla è possibile fuori dalla volontà dell’Onnipotente, perciò il dragone non potè fare nulla alla piccola eletta di Dio, completamente avvolta dalla grazia. Il Cielo dunque vegliava su di lei e sui suoi genitori, di cui la tradizione ci ha donato i nomi: Gioacchino ed Anna, discendenti di Davide, portatori del lignaggio regale che trasmisero a Maria.

L’ascendenza davidica, rendeva le giovani possibili madri del Messia, così esse erano tenute in considerazione dai Sacerdoti del Tempio, che avevano cura di formare fin da piccole le candidate alla maternità messianica e organizzare i loro matrimoni con sposi della stessa discendenza: così Giuseppe ebbe in sorte Maria, dalla quale nacque Gesù il Cristo, il Figlio di Dio.
Sulla nascita di Maria non abbiamo nulla dai Vangeli se non dalla tradizione. Essa come tutta la sua infanzia e giovinezza è chiusa nel silenzio, come fu Maria durante l’intera vita sulla terra.

Tutto per proteggerla da attacchi e mali provenienti da uomini mossi da Satana, tutto per proteggere la sua intimità che apparteneva completamente al Signore Dio. Maria è fonte sigillata, ovvero acqua pura non contaminata da nessun male, è fonte dell’acqua di Dio, nessun peccato e nessuna persona umana potè inquinarla perché tutta di Dio. Ella è la tutta Santa, giardino chiuso, delizia del Creatore, nessuno aveva il potere di entrare nella sua anima, il suo corpo rimase sempre intatto da ogni peccato e corruzione, perché da lei doveva nascere il Santo di Dio, il Figlio dell’Altissimo.

Se il mondo era rimasto all’oscuro della grandezza dell’evento, il gioiello prezioso di Dio non poteva non essere notato dal Maligno, ma non poteva fare nulla, nessuna forza aveva potere sulla piccola creatura, rivestita di luce divina che accecava il serpente antico.
Così davanti alla sua nascita, senza fasti umani, la rabbia del demonio non poté nulla, perché il Cielo lo impediva e tutti gli angeli servitori dell’Altissimo facevano barriera di luce accecante.

Il Maligno non poteva che attendere furibondo la nascita del Figlio di Dio, impedire ogni serenità procurando angosce a quella madre tormentandola con il gelo degli uomini, con l’odio dei potenti senza Dio: Betlemme, la fuga, l’esilio, la povertà.
L’odio di Satana è tratteggiato nelle parole apocalittiche: “Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio… Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.” (Ap 12, 13-17).

Se la persecuzione del demonio si accanì contro la Vergine di Dio e suo Figlio, anche noi che siamo sua discendenza veniamo messi alla prova, ma se Maria e Gesù vinsero, allora anche noi vinceremo perché loro discendenza, loro progenie: nessuno seppur provato, rimanendo fedele ai Comandamenti di Dio perderà il Cielo, i tormenti ci santificano, poiché noi viviamo e lottiamo sull’esempio e con la forza di Maria e Gesù,

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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