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Gesù assegna un compito ai discepoli, a noi tutti credenti, ai salvati dalla sua grazia, di essere testimoni della gloria di Dio, di essere suo splendore sulla terra, di manifestare la sua sapienza.
Sale è segno di sapienza, la sapidità esalta le proprietà , è il senso delle cose, il perché e la direzione della vita.
La luce è contrasto con le tenebre, la verità sulle cose oscure, sull’ipocrisia e la menzogna, è direzione del cammino è luce sull’uomo e il suo destino.
La chiamata e la grazia per i credenti, per coloro che hanno ricevuto lo Spirito di Dio è quella di agire in conformità allo Spirito in opposizione alle tenebre ed alla stoltezza del mondo.
La mancanza di sapidità è insipienza. La sapienza è di chi è orientato nella vita terrena al contrario di chi, invece, agisce invano, senza direzione, se non quella del girare su se stesso.
La falsa sapienza del mondo, infatti, priva dell’orizzonte ultraterreno, ha lo sguardo piegato sulle cose della terra, cerca di soddisfare la realizzazione dell’io materiale, ignorando quello spirituale.
L’oscurità spirituale induce a considerare solo ed unicamente quello che è l’Io psichico, quello animale, ma con l’ausilio potente della ragione. L’intelletto, anziché essere luce che governa è asservito alle spinte basse della psiche, dei bisogni e degli egoismi, proprio degli esseri inferiori.
Il discepolo di Cristo invece impara ed agisce secondo la luce superiore dello Spirito Santo, conosce le cose di Dio, che Dio gli concede di conoscere, agisce per un bene superiore che è quello della vita eterna, dell’anima, secondo una chiamata all’immortalità .
Il discepolo riceve una vita interiore che dilata i confini oltre a quelli terreni e per questo conferisce un senso al tempo sulla terra. Chi sa di essere destinato ad altro, non si attarda sulle cose della terra, per quanto belle o attraenti, perché c’è un cammino da percorrere, che non ammette distrazioni e tantomeno disorientamento.
Chi ha ricevuto la sapienza e la luce di Dio diventa a sua volta orientamento per chi è ancora nell’oscurità : Dio lascia questa responsabilità a chi ha per primo ricevuto la luce, perché altri vedano e credano, vivano dello Spirito per entrare nella vita definitiva, quella eterna.
L’orientamento spirituale, cioè il conoscere dove si è diretti, è conoscenza della propria natura spirituale, è richiamo alla origine della vita e dell’essere, è ricongiungimento con l’Eterno, fonte del nostro esistere, per ottenere la pienezza della sua vita compartecipata, ma con il merito dell’amore.
Amore è attrazione, è direzione, è viaggio verso chi attira il nostro essere verso l’Essere. È la scintilla di Dio che tende all’unione con la sua provenienza, è ritrovamento delle proprie radici più profonde, è scoperta di chi siamo veramente e perciò rifiuto di tutto quello che lo nega.
L’oscurità e l’insipienza sono parte dell’uomo che vive solo la dimensione materiale, quella psichica. Tale dimensione è purtroppo il fondamento su cui agisce il Maligno, il corpo di tenebra, che essendo nemico di Dio vuole la morte spirituale della creatura umana,
Le tenebre non sono dunque, solo assenza di luce, ma corpo tenebroso dello spirito maligno che ha scelto di essere contro Dio. L’insipienza non è solo ignoranza, ma sviamento malvagio della ragione, per servire se stessi anziché Dio e il prossimo. La ragione asservita all’egoismo è privazione della luce della sapienza divina ed esaltazione del male e del peccato.
A noi, dunque, è data la responsabilità di essere ciò che siamo per la presenza dello Spirito di Dio in noi: essere luce del mondo, per il mondo degli uomini, che giace nell’ignoranza e nella schiavitù delle tenebre. Essere sapienza per un mondo che crede di conoscere, ma è accecato da superbia, orgoglio e viaggia verso la morte eterna, la schiavitù perenne, nel regno dell’oscurità e del peccato, della disperazione della perdita eterna di Dio.
Essere gloria di Dio e dare gloria a Dio non è supplenza per una debolezza di Dio, ma responsabilità di risposta alla chiamata ad essere in pienezza figli di Dio, della Luce, della Sapienza. L’uomo vivente è la gloria di Dio e ogni salvato è chiamato ad essere responsabile anche per la salvezza degli altri.
Dio vi benedica!
Gabriele Nanni