don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 5 Giugno 2021

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Tutto

Il Signore ci insegna la totalità dell’amore per lui, la sua visione ampia verso tutti e nel profondo del cuore di ciascuno. Ci insegna, inoltre, la fiducia incondizionata che dobbiamo avere in lui e del premio immenso che ci attende per questa fede in lui.
Il vangelo indica il dono, l’offerta fatta a Dio nonostante possa essere materialmente vano o reso insignificante dal contesto.
La vedova vedeva e sapeva delle offerte dei ricchi, i quali con ostentata generosità facevano cadere monete importanti nella cassa delle offerte, esse risuonavano quasi assordanti mentre venivano gettate dall’alto a far notare il gesto e il peso dell’oro.

La vedova umile, ma fiduciosa della bontà della sua povera offerta, aggiungeva qualche spicciolo, un niente, rispetto ai ricchi, come nulla appariva agli occhi dei sacerdoti la donna, più attenti a trattare con i ricchi che con i poveri.
La fede della vedova non era sfuggita all’occhio del Signore Gesù: quella donna doveva lottare per la sopravvivenza quotidiana, e doveva combattere contro l’evidente ingordigia degli scribi e di coloro che occupando i posti importanti del Tempio e del potere divoravano le case delle vedove, approfittando della loro miseria: dare un aiuto troppo povero per risolvere il loro problema, troppo grande per essere restituito, consentiva di rivalersi sulle loro case.

Quegli stessi mostravano rispetto per il Tempio gettando nel tesoro grosse somme, che non spostavano minimamente il grosso dei loro capitali, investivano in immagine e buone relazioni, ma rubando ai poveri, il poco della loro sopravvivenza.
La vedova doveva combattere contro lo sdegno verso costoro e poteva ben tenere per sé quel paio di spiccioli, giustificandosi con lo scandalo dei ricchi e del Tempio.

Ma l’offerta era fatta a Dio, e questa era la sua fede e Dio la vedeva. L’offerta era fatta di cuore e il Signore pesava la sua generosità e la sua fiducia, il suo amore incondizionato e imperturbabile nell’amore e nella giustizia di Dio, che avrebbe provveduto.
Non è questo il mondo dove la giustizia si realizza, ma è questo il mondo dove la giustizia viene seminata. Ora nel poco, poi nell’abbondanza del raccolto. Si semina in questo mondo giustizia e pace per raccogliere nel mondo nuovo, quello che verrà, per dono del Signore.
Il valore dell’intenzione e del sacrificio fatto nel donare, nella totalità del cuore, senza riserve umane, senza calcolo di umana convenienza, semina il cuore della carità per il mondo dei giusti, di coloro che amano Dio sopra ogni cosa, sopra il tTmpio e le ingiustizie che vi sono perpetrate, sopra gli uomini e le cariche che hanno ricevuto, nelle cose umane e nelle cose di Dio.

La fede è provata dalle ristrettezze, ma ancor più dallo scandalo dei potenti, specie quando sono quelli del Tempio.
L’occhio del Signore vigila attento sui poveri e sulle vedove, poiché la sua ricchezza ed il suo amore verranno riversati con abbondanza nel loro grembo, una misura abbondante pigiata e scossa, sarà per l’eternità.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

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