don Gabriele Nanni – Commento al Vangelo del 4 Giugno 2021

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Come rugiada, io ti ho generato

La profezia fatta a Davide per mezzo dello Spirito Santo preannunciò il Messia, suo discendente. Il Salmo composto da Davide, Re e Profeta, indica il profilo del Re vittorioso, ma anche del Sacerdote dell’Ordine di Melkisedek, senza genealogia né stirpe. Il discendente di Davide è quindi Re e Sacerdote, dalla stirpe di Davide in quanto alla natura umana, ma Figlio di Dio per la sua natura divina.
Il Salmo di Davide viene illuminato da Gesù che lo spiega superando l’interpretazione degli scribi. Il discendente di Davide è in realtà il Figlio di Dio, cioè è generato da Dio. Gesù afferma con autorità inequivocabile che il Salmo parla della sua natura divina.
Quello che sembra un dettaglio trascurabile, in realtà è messo da parte da chi non comprende la profondità della parola di Dio.
Gesù insegna che Davide fu mosso dallo Spirito Santo e chiamò il proprio discendente Signore. Ora Dio si rivolge a Dio: “Dice il Signore al mio Signore”, cioè Davide chiama Signore il suo discendente.

Orbene il Signore dice del discendente di Davide, che è Signore, cioè Dio, generato da Dio, che starà alla sua destra, ovvero avrà la potenza di Dio suo Padre, che sarà sacerdote non proveniente da stirpe umana.
Gesù ancora una volta spiega la Scrittura donando tutto il peso della verità, e rifiutando le interpretazioni aggiustate, minimaliste. Egli, infatti, sottolinea l’importanza della singola parola, che non va trascurata, né adattata al pensiero umano.
Se Davide dice che il Signore parla al suo discendente chiamandolo suo Signore, ciò non va ignorato, non è un dettaglio incomprensibile, ma uno scoglio nel mare che indica la profondità della conformazione della realtà sotto l’apparente uniformità della superficie.

Così la nostra lettura della Scrittura deve essere fatta per mezzo della illuminazione dello Spirito, altrimenti quello che è detto rimane oscuro e contraddittorio.
La tentazione di molti è quella di passare oltre, di ignorare, di piallare le escrescenze fastidiose delle superfici piane, politicamente corrette, ovvie, quando non scontate.

Gesù insegnando con autorità, mostra la fede che dobbiamo avere nella Parola rivelata. Altrove dice: che la Scrittura non può essere annullata (Cf Gv 10,35), che neppure uno Iota passerà senza che tutto sia compiuto e infine che sarà chiamato minimo chi non insegnerà a rispettarla fino nei dettagli (Cf Mt 5,18-19).
I dettagli sono dunque importanti, e spesso nascondono dimensioni nelle quali si entra solo se si comprende con fede e rispetto la Parola di Dio.

Molti al tempo di Gesù furono traditi dalle proprie aspettative, le quali non permettevano di comprendere la novità del Cristo, che indicava l’ingresso alla comprensione della Scrittura e quindi di se stesso:
“Io sono il pane vivo disceso dal Cielo, Io sono la porta per entrare nel Regno, Io sono la vita, la verità, Io sono la Via che conduce al Padre, Io sono il Signore, Figlio del Signore, che mi ha generato come rugiada dall’aurora, cioè Io sono generato da Dio che è la luce, ed Io sono la luce del mondo.”.

Come gli scribi allora, anche noi rischiamo di essere interpreti ciechi della Scrittura, quando la minimizziamo, quando ne traiamo indicazioni generiche, quando ignoriamo le parole e non le applichiamo alla nostra vita, quando facciamo della profondità una superficiale banalità, quando rendiamo le parole che parlano dell’eternità, parole che si adeguano alla materia.
Invece dobbiamo dire: “Tu solo hai parole di vita eterna”, tu solo Gesù parli con lo Spirito e alimenti lo Spirito che hai messo in noi. Solo le tue parole aprono la nostra mente alle immensità dell’eterno, quella dimensione che è, che era e che sarà.

Solo le tue parole, accolte tutte e con fede ci fanno vivere con speranza in questo mondo, danno nobiltà al nostro essere, cambiano i nostri stracci in vesti splendenti, ci dicono che siamo déi, destinati a realizzare la nostra adozione a Figli di Dio, poiché tu, che sei generato dall’aurora per noi come rugiada, dai vita alla nostra terra e la fecondi, per far germogliare in noi il seme di vita immortale: tu eterno, generato dal Padre diventi discendente di Davide per essere nostro Re e siedi alla destra di Dio Padre e ci fai regnare con te, ci rendi figli di Re, per la tua potenza di amore.

Dio vi benedica!
Gabriele Nanni

Fonte YOUTUBE | SPREAKER