Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs
Un consolatore che ci è sempre vicino da chiamare, invocare, lasciare agire
«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre». Gesù è il primo «chiamato vicino», per essere il consolatore: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi – diceva – e io vi consolerò» (Mt 11, 28).
La sua vita e le sue azioni sono concretamente il volto di Dio che si è fatto vicino, tanto da scendere al fondo della nostra condizione umana, nell’abisso della morte. Vinta la morte Gesù indica un «Altro Paràclito», una presenza, per sempre e per tutti i discepoli, lo Spirito che da consolatore fa risuonare nel cuore le parole che Gesù diceva ai suoi quando era con essi: «Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia: io ho vinto il mondo!» (Gv 16, 33).
Egli è difensore nello scoramento e nelle difficoltà e rende presente Gesù nei segni che ci ha lasciato e ci dà accesso all’intimità con Dio. Certo essendo il «chiamato vicino» va chiamato, invocato e lasciato agire e parlare nella libertà che ha aperto strade nuove ai discepoli di tutti i tempi.
Don Fulvio Capitani