Non siamo noi a salvare Gesù dall’insuccesso e dalla morte ma è Lui che ci salva nell’insuccesso e nella morte
«Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Pietro … pur essendo entrato nell’intimità della rivelazione del Padre che gli aveva fatto conoscere in Gesù il Messia figlio del Dio Vivente, tenendosi custode di tale rivelazione si pone davanti a Gesù per deviarlo da quello scontro con le autorità che l’avrebbe condotto ad una ignominiosa morte.
Il suo intento è proteggere il Messia da sé stesso, da quello strano modo di interpretare il la missione di messia, agli occhi suoi e al ragionamento umano “perdente”. Ma Gesù non vuole essere difeso, egli come figlio del Dio vivente, segue la volontà ed il pensiero di Dio, che sono puro amore che si fa dono/servizio a costo della propria vita.
Un perdersi nell’abisso della morte per dare la vita a tutti. A Pietro e a noi Gesù chiede di mettersi dietro a Lui senza volerlo salvare ma accettando di essere salvati da un Dio che si rivela sulla croce come misericordia e perdono.
Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs