Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs
Cosa ha visto il centurione per dire «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!»
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
Quest’uomo dal corpo martoriato ed il volto sfigurato, che grida verso Dio il suo essere abbandonato e il suo abbandono. Quest’uomo che porta in sé il volto ed il carico di tanti altri uomini, schiacciati, misconosciuti e offesi. Quest’uomo in mezzo a colpevoli e inconsapevoli. Proprio la morte di quest’uomo muove il centurione.
Che cosa ha visto per far scaturire in lui una tale affermazione. Il centurione è un estraneo, non ha tutto un percorso di fede e tradizione, e proprio perché vede quell’uomo nudo intessere con il suo Dio l’estremo dialogo fatto di abbandono nelle mani di un Padre di cui sulla croce aveva provato l’abbandono.
Solo un Figlio conserva ostinatamente contro ogni evidenza umana la sua confidenza nel Padre. Anche noi nei momenti d’abbandono conserviamo la fede confidente nel Padre.