don Fulvio Capitani – Commento al Vangelo del 26 Febbraio 2023

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Il tentatore ci parla con voce suadente, e noi quante volte ci caschiamo!

«I l tentatore gli si avvicinò e gli disse …».

Sì, parla il tentatore! Parla a Gesù e parla a noi. Ha sempre parlato, le sue parole sono suadenti, e raggiungono il profondo del nostro essere, nella sua fragilità

e nel suo bisogno. La sua voce si intreccia con i nostri pensieri, si offre come alleato dei nostri desideri e aspirazioni: «se sei… dunque di’… dunque gettati… dunque prendi…» È così che mi inganna, e quante volte ci casco, quando accarezza i miei ingenui pensieri di riconoscimento, le mie invidie e soprattutto le mie antipatie.

Parla a Gesù, quando è affamato e stanco, parla alla sua debolezza tutta umana. Si illude di poter entrare nelle fessure della sua umanità. Gesù però ben consapevole della sua umana fragilità, non entra in dialogo con il tentatore, ma entra in dialogo con il Padre e con le sue parole e sazia la sua fame. Si affida alla parola della scrittura, senza porla a servizio del suo successo.

In questo tempo di quaresima mettiamo a tacere la voce del tentatore e preghiamo con un canto di Taizè: Gesù Cristo, luce interiore, non lasciare che le mie tenebre mi parlino. Gesù Cristo, luce interiore, permettimi di accogliere il tuo amore!

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Don Fulvio Capitani Commento a cura di don Fulvio Capitani

Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs