Anche oggi ricchezza e povertà sono vicine ma non si guardano
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta …». Ci sono ancora uomini così: da una parte nella ricchezza e nell’agio, dall’altra parte nella povertà e nel
disagio. Quello che li divide non è lo spazio: essi vivono in mondi contigui «alla porta».
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Li divide la capacità di vedere, di accorgersi e di muoversi. Una cecità che è del cuore e della volontà, che distrugge la capacità di dare fiducia e di riconoscere la comune appartenenza alla famiglia umana.
Non è sempre cattiveria, o mancanza di affetti, il ricco aveva affetto per i suoi fratelli, ma rimane il fatto che viene meno la possibilità di comunicazione e di contatto. Dopo la morte, se pur a sorti inverse le distanze o le vicinanze, l’indifferenza o l’aiuto tipiche della terra permangono.
Nell’oggi viviamo con le nostre scelte la stessa dimensione che vivremo dopo la nostra morte. Gesù ci ha avvertiti!
Don Fulvio Capitani
Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs