La presunzione di essere giusti: solo scoprirsi fratelli dona la salvezza
«Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri».
La presunzione di essere giusti, di essere «normali» e di essere sani è un limite al nostro rapporto sia con Dio che con gli altri. Recentemente ho visto una serie tv, tratta da un libro di Daniele Mencarelli, che mi ha colpito: «Tutto chiede salvezza» che fa entrare in mondo dei non «giusti», dei non «normali» e dei non «sani».
Il protagonista, in Tso, si reputa diverso da loro ma poi scopre in quel mondo che: «Quei cinque pazzi sono la cosa più simile all’amicizia che abbia mai incontrato, di più, sono fratelli offerti dalla vita, trovati sulla stessa barca, in mezzo alla medesima tempesta, tra pazzia e qualche altra cosa che un giorno saprò nominare».
Scopre così anche la compassione e il non giudizio: «ho capito che l’intelligenza è sopravvalutata, come la stupidità sottovalutata, che bene e male esistono veramente, che l’uomo può perdere tempo prezioso in mille modi stupidi, il più stupido di tutti è giudicare gli altri, perché è troppo facile, perché non serve né a noi né agli altri.»
Scoprirsi fratelli è la via che dona la Salvezza.
Don Fulvio Capitani Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs