Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs
Questa nostra vita fragile è abitata da una presenza di infinito
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte» La prima generazione cristiana era in una attesa ardente e
imminente della fine del mondo e del ritorno del Signore.
Sono passati duemila anni e la storia e la vita sono andate avanti, tale attesa può sembrare delusa e sconfessata dalle cose. Ancora oggi ci sono predicatori della fine del mondo fuori e dentro la Chiesa, che forniscono anche date e scadenze e interpretano gli accadimenti come segni sicuri.
Gesù qui parla dell’«ora» e dei «segni» per un mondo segnato dall’essere «finito» e in un equilibrio fragile di divenire continuo, e anche la nostra vita è fragile e provvisoria. Egli indica però un modo di leggere e vivere il corso della vita e gli eventi che ci circondano.
Questo mondo e questa vita sono abitati da una presenza, di infinito e di compimento, sempre alle sue porte: quella del Signore e del suo Regno. Gesù ci invita a leggere i segni di questa presenza e dei suoi germogli nella realtà di tutti i giorni.
Don Fulvio Capitani