Commento a cura di don Fulvio Capitani
Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs
«Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»
Chiedersi chi siamo è una sorta di domanda che non sempre trova una risposta solo in noi stessi, è come se fosse: “chi sono io per …” è una ricerca di una risposta. Nessuno trova la risposta da solo, non possiamo sollevarci prendendosi per i capelli!
Come per ogni essere umano, così anche per Gesù l’essere riconosciuti avviene non staccandosi dal resto degli altri ma riconoscendo la propria appartenenza al genere umano immergendosi nella sua fragilità. È questo il luogo in cui veniamo riconosciuti e messi relazione con Dio, il Padre, una relazione che fonda la nostra identità e destino.
Dalle acque del Giordano per Gesù, dalle acque del battesimo per noi, inizia il cammino della nuova umanità, che passa dallo stretto sentiero dell’esperienza della morte per entrare nella pienezza della vita nella resurrezione. Grazie a Gesù che si è immerso nella nostra umanità, noi veniamo immersi (battezzati) nell’amore del Padre che ama il figlio e che si compiace in Lui.