1° Lettura
– Siamo 850 anni prima di Gesù
e i protagonisti del tempo sono:
il re Acaz, la regina Gezabele
e il profeta Elia.
La regina aveva portato a corte sacerdoti pagani
e aveva favorito il culto a false divinità;
mentre Elia continuava a denunciare
la corruzione morale e religiosa
che stava diffondendosi per colpa in particolare
del re e della regina.
Il Profeta Elia arriva al punto di sfidare
i falsi sacerdoti di corte
a un singolare duello:
il vero Dio o Baal manderà un fuoco
a bruciare la legna sull’altare del sacrificio,
dove è stato posto e immolato un animale.
Elia con l’intervento di Dio (?)
vince la sfida
e fa uccidere tutti i sacerdoti pagani.
Naturalmente la regina Gezabele
medita vendetta;
vuole far pagare questo affronto al profeta
e lo cerca,
per ucciderlo.
Elia è costretto a scappare
e tenersi nascosto per mesi.
In questa sua fuga
arriva al monte Oreb
dove cerca rifugio in una grotta.
La pagina che abbiamo letto
inizia a questo punto.
Elia attende sul monte
(simbolo dell’incontro con Dio
e di preghiera)
che Dio si faccia vivo
e gli suggerisca che cosa deve fare.
La pagina di oggi riferisce
la maniera semplice e pacifica
in cui Dio si presenta ad Elia:
non sono il vento impetuoso,
o il terremoto che spacca le pietre
e neppure il fuoco distruttore…
i segni della presenza di Dio:
ma il silenzio, lo spirito (vento leggero)
il sussurro impercettibile… la pace…
Il vero Dio
non è un Dio che spaventa,
né vuole incutere timore;
il vero Dio si presenta nel silenzio
e con i segni del dialogo e della pace.
Quando Elia sente la brezza leggera
capisce che Dio gli vuole parlare
e allora si prostra davanti alla grotta
in ascolto di Dio.
E Dio gli parlerà:
Elia deve avere forza e fede,
alla fine i due malvagi a corte periranno
e allora il vero culto potrà essere ripreso
e il Tempio tornerà ad essere luogo
di preghiera.
VANGELO
La pagina del Vangelo
presenta delle contraddizioni
e delle stranezze:
– perché Gesù non parte insieme con i discepoli?
– perchè Gesù li fa partire alla sera?
– perché così tante ore per attraversare il lago?
– perché Pietro pretende di camminare sull’acqua? Non poteva aspettare sulla barca?
– E’ una pagina vera, storica,
il fatto è realmente avvenuto,
ma viene raccontato con risvolti simbolici:
– il mare e le acque agitate
sono immagini del male, della forza del male
che ci circonda;
– il vento contrario… niente ti favorisce
per andare avanti nel bene;
– “venuta la sera… e poi “la notte”:
sono immagini della vita e del cammino della vita;
– la barca agitata è immagine
della chiesa-comunità, sempre in balia del dubbio
e di quanti la vorrebbero annientare;
– come mai gli stessi discepoli
non riconoscono Gesù,
pur conoscendolo bene…
perché non è facile riconoscere
e sentire la sua presenza… quando le cose si mettono male
e sembra che Dio sia assente…
– “Perché dubiti, Pietro,
uomo di poca fede?”
Perché noi dubitiamo,
gente di poca fede!”
E’ una parola dire: “Non dubitate!”
Sta tutta qui la nostra essenza
e realtà cristiana:
o crediamo che Gesù sia in mezzo a noi (Pasqua)
o continuiamo a vivere male,
sempre incerti e sospesi…
con il rischio di affogare.
Ci sta anche il dubbio…
ma ci devono essere alcune certezze,
qualche aspetto più luminoso
che siano in grado di illuminare
e farci superare i dubbi e i lati oscuri.
– Questa è una pagina di teologia;
e significa:
– che è stata scritta perché abbiamo da capire
Gesù,
il nostro rapporto con Lui,
il suo comportamento anche oggi:
– è sempre presente
anche e specialmente quando tutto sembra dire
che è assente
– la comunità dei credenti
deve avere fiducia in questa presenza;
– Lui è il Figlio di Dio
e ci salva sempre…
anzi siamo già salvati.
Conclusione:
1° Gesù-Dio è sempre presente
anche quando sembra assente
2° tu cristiano sta in barca (dentro la comunità-Chiesa).. è più sicuro
e non fare il bravo (come Pietro)
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova