don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 8 Agosto 2021

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         1° Lettura

 

– Siamo durante il regno di Acab

e della moglie Gezabele

regina affascinante, abile e perfida.

850 anni prima di Cristo.

 

Il Regno di Acab gode un certo benessere,

la città di Gerusalemme viene fornita d’acqua

con canali e sistemi idraulici

esistenti anche ai nostri giorni;

i commerci sono fiorenti;

Acab ha stipulato alleanze con potenze vicine…

dal punto di vista sociale, politico, economico

sembra che le cose siano più che buone

e la vita serena e godibile…

 

Dal punto di vista religioso tuttavia

si nota corruzione, dissolutezza,

perdita della pratica religiosa,

non si osservano le tradizioni dei padri…

         Come mai ?

La regina Gezabele, una pagana del Nord,

una volta introdotta a corte

aveva diffuso il culto alle sue divinità pagane

Baal e Astarte;

e queste sono le deleterie conseguenze

sotto l’aspetto morale e religioso.

 

Unico a sfidare la regina è il Profeta Elia.

Un grande profeta,

che non ha lasciato scritti,

ma di lui parlano in maniera diffusa i libri

dei Re e delle Cronache

e occupa un notevole momento storico di Israele.

 

Elia affronta la regina e i suoi sacerdoti,

pagati dal potere,

sfidando i falsi e corrotti sacerdoti di corte

e dimostra con un prodigio che le divinità Baal

sono frutto della fantasia umana,

non sono divinità reali, vere;

non c’è alcun altro Dio, fuori di Jaweh.

 

La rivalità e il dissidio tra i due

continua per anni;

alla fine Elia deve soccombere

e scappare perché la regina lo vuole uccidere.

Perfino il popolo sembra stare dalla parte

di Gezabele pagana e immorale.

 

N.B.

Quando uno ha il potere trova sempre

lacchè e servitori disposti ad approvare

le sue nefandezze…

vedi Governi italiani dal 1994 al 2018.

 

Un giorno Elia scappa per non essere ucciso,

e tenta di attraversare il deserto.

Il suo desiderio è incontrarsi con Dio

sul monte Oreb,

dove anche Mosè aveva incontrato Dio

e gli aveva parlato.

 

Ma il deserto è molto più insidioso e grande

di quanto lui pensi;

e dopo giorni di cammino,

finite tutte le scorte di cibo e acqua

allo stremo delle forze

si butta sotto un cespuglio invocando la morte.

 

Le Lettura di oggi parte da questo punto.

 

Mentre sfinito, affamato e assetato,

Elia sta attendendo la fine,

un Angelo lo scuote e gli ordina

di mangiare e di bere

ciò che Dio gli ha messo vicino.

Guardandosi attorno Elia vede

del pane e una brocca d’acqua.

Mangia e beve tutto, fino a saziarsi.

“Con la forza datagli da quel pane,

Elia camminò per 40 giorni e 40 notti

fino al monte di Dio l’Oreb”,

dove appunto incontrerà Dio

che gli parlerà.

 

La vicenda di Elia è la nostra.

In certi momenti siamo talmente

scoraggiati e delusi

che neppure la fede riesce a darci forza.

In questi momenti non pensiamo certo

al  “pane” eucaristico:

cioè: alla Parola e all’Eucaristia.

E’ questo tuttavia

per chi ha fede,

il suggerimento della Lettura:

quel Pane (Parola e Pane)

potrebbe essere la nostra salvezza.

 

         VANGELO

 

(continua la riflessione sul Sacramento dell’Eucaristia

iniziata la scorsa domenica, con

 

         Eucaristia è:        Sacramento

                                    mezzo di salvezza

                                    (non “fine” ma “mezzo”)

 

                                    Memoriale:          passato

                                                              presente

                                                              futuro

 

                                    Parola

                                    Pane

                                    Assemblea in preghiera

                                    Sacerdozio

                                    servizio

 

                                    è il vero Sacramento del perdono

 

                                    è un bisogno

                                    (non un obbligo)

 

 

Segno:      rispetto per il pane sulla tavola

Fonte