1° Lettura
– Dei 10 comandamenti.
abbiamo due versioni, una dall’Esodo, questa,
e un’altra dal Deuteronomio 5, 6-21
Introduzione:
“Io sono il Signore tuo Dio,
che ti ha fatto uscire dal Paese d’Egitto,
dalla condizione di schiavitù…”
1°
I 10 Comandi non sono stati creati da Dio
al tempo di Mosè,
appositamente per il popolo ebreo,
come se prima non esistessero.
I 10 comandi – il decalogo –
era già legge naturale dell’umanità,
da sempre e per tutti gli uomini
da migliaia di anni… da sempre…
Ogni essere umano
riflettendo sulla sua natura,
per il fatto di vivere in una famiglia
in una società,
sente che deve darsi
delle regole di comportamento:
una legge morale.
Per esempio,
si rende conto
che non può fare del male agli altri,
e tanto meno uccidere,
perché la vita è importante
e perché si rischia che altri possano fare
del male a te.
Quindi devi rispettare le persone,
non ucciderle, non recare danno fisico, ecc…
per essere rispettato a sua volta.
Vivendo in una società
ci si rende conto che bisogna dire la verità,
in caso contrario non si possono instaurare
rapporti sociali durevoli;
anche un popolo primitivo
si rende conto ancora
che deve rispettare le cose degli altri,
non deve rubare, ecc…
perché non si può vivere se non ci si sente sicuri,
protetti,
se si corre il rischio che altri ti portino via
ciò che ami, che ti appartiene
e per cui tu hai faticato e lavorato…
La legge morale,
i 10 comandamenti
costituiscono la regola base per la vita famigliare
e per il vivere sociale;
fuori e senza questa legge
c’è il disordine
si vive nel il caos,
è resa impossibile ogni tipo di convivenza.
Quindi il decalogo
non l’ha scoperto Dio per Mosè
1500 anni prima di Gesù,
ma è una legge presente nel cuore
e nella coscienza umana da sempre.
Dio affidando questa legge a Mosè,
ha semplicemente chiesto che il popolo ebreo
la mettesse in pratica
perché era la base della loro vita,
del loro benessere,
della convivenza come popolo libero.
Dio non ha voluto imporre leggi nuove
o in più.
In seguito il popolo ebreo
si darà anche altri leggi
scelte liberamente,
e che costituiscono l’anima
la caratteristica del popolo ebreo;
e facevano la differenza
rispetto ad altri popoli:
- la circoncisione,
la legge del sabato,
i sacrifici a Jaweh
la festa della Pasqua
ecc…
Queste leggi di Mosè,
specie quelle inerenti alla vita sociale, famigliare e civile
che verranno promulgate in tempi successivi
per un buon andamento del vivere sociale,
saranno fatte passare per “leggi di Dio”,
in realtà, dirà Gesù in seguito,
sono leggi umane, fatte passare per leggi di Dio.
Dio al suo popolo, tramite Mosè
non chiede nulla di più di quanto non chiede
a tutti gli altri popoli
per una convivenza di pace
e nella giustizia…
Mentre certi usanze sul cibo, le abluzioni,
sul sabato, sulle decime, sul divorzio, ecc…
passate per “legge di Dio”
in realtà sono frutto dell’esperienza umana,
dettate da un legislatore umano;
fatte passare per legge di Dio
perché fossero più obbliganti e messe in pratica.
Es. la messa domenicale di precetto…
N.B.
Le 10 leggi
se studiate con attenzione,
sono e garantiscono la libertà, la giustizia, il bene,
il benessere, la pace, la sicurezza, ecc…
di tutti e della singola persona,
senza mancare o impedire la libertà degli altri.
2°
Il decalogo è in negativo:
non uccidere,
non dire falsa testimonianza,
non rubare,
non commettere adulterio, ecc…
perché permette più libertà di azione e di scelta.
Il decalogo (deca-logos = 10-leggi)
è una legge che richiede “il minimo”
per rendere possibile la vita
e la libertà a tutti.
Per la libertà di tutti
e per la convivenza sociale
devo limitare la mia libertà.
3°
Il Decalogo
è la legge valida per tutti gli uomini,
di tutti i tempi
ed è alla base di tutte le Leggi
e le Costituzioni nazionali.
Es: non rubare… non ammazzare…
4°
Al decalogo (10 parole)
non sono collegate sanzioni o punizioni,
ma
“perché si prolunghino i tuoi giorni
nel Paese che ti dà il Signore”.
Chi non osserva i Comandamenti
non avrà da vedersela con un Dio iroso
che punirà i trasgressori,
o dovrà subire i castighi futuri,
quanto piuttosto ne va di mezzo
la rovina personale
la propria vita
e quella degli altri.
“Io ti ho posto davanti la vita e la morte…
scegli la vita,
perché possa vivere tu e la tua discendenza”.
(Deut. 30,19)
5°
Il decalogo è composto
da 10 leggi
primitive, il modello “base” per la vita
e la convivenza sociale…
Sarà Gesù
che dalle 10 leggi
passerà a una sola:
la legge dell’amore..
che non sarà più in negativo,
ma tutta in positivo,
prospetta un ideale da raggiungere:
“Amatevi come io vi ho amato”.
VANGELO
L’episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio
ha evidentemente un significato simbolico;
Gesù non ha fatto una strage,
e neppure la rivoluzione in piazza…
probabilmente ha rovesciato uno o due tavole
di cambiavalute e venditori…
nulla più…
probabilmente in piazza pochi se ne sono accorti.
Qual è il senso di quel gesto di Gesù ?
Siamo poco prima della Pasqua:
purificazione,
passaggio verso una vita nuova…
In una parola è presto detto:
non ci si può servire di Dio, della religione,
della veste, del ruolo che occupiamo…
per fare i nostri interessi;
non lo deve fare il prete
e neppure il politico o l’amministratore o il giudice.
In quel piazzale del Tempio
dove si vendevano pecore e capre,
dove i cambiavalute facevano affari…
tutto era in mano alla classe sacerdotale.
I Sacerdoti del Tempio
erano ricchi e potenti,
erano i veri padroni del sacro
e tenevano le gente in soggezione,
con la minaccia del castigo di Dio.
Dietro la facciata della religione,
dentro al Tempio,
con la scusa di celebrare il culto a Dio,
in realtà facevano il contrario di quanto
piaceva a Dio
e che tutti i profeti avevano predicato:
avere a cuore la situazione dei poveri.
Invece succedeva che i Sacerdoti,
come i governatori e gli amministratori
arricchivano sulla miseria della gente.
Il gesto di Gesù insegna due cose:
– non è Dio a volere quel tipo di culto,
ma lo vogliono i sacerdoti per arricchire
e tenere i fedeli sottomessi,
con la minaccia dei castighi di Dio;
– non serviamoci di Dio
e non nascondiamoci dietro la religione
per i nostri interessi;
Es. è uscito lo scorso anno il “Corriere del Veneto”
con la denuncia di tutti i beni della Curia di Padova:
centinaia di case e campagne.
Mi ha sorpreso e scandalizzato…
Io stesso sono stato sorpreso da tutto questo,
anche se credo che molti di quei “beni”
siano più un onere che un vantaggio…
comunque bisognerebbe disfarsene.
N.B.
Capiamo perché Camillo Benso (il Cavour)
Primo Ministro del Regno d’Italia nel 1870
confiscò tutti i beni della Chiesa e dei monasteri
per metterli a disposizione della povera gente…
anche se poi finirono in mano solo agli ebrei
e a quanti non si sentivano sottomessi al Magistero
e non temevano la scomunica di Papa Pio IX,
oggi addirittura beato….
Conclusione:
– Necessario: purificare il nostro culto:
“Dio si adora in Spirito e Verità”
e togliere
tutto ciò che può avere parvenza di guadagno;
noi preti bisogna che
non amministriamo il denaro della parrocchia;
non possiamo dare l’impressione
che ci si guadagni a fare il prete.
bisogna che alieniamo i beni (mobili e immobili)
che possono servire ai poveri.
Non ha senso che la Chiesa, le parrocchie abbiano
soldi in banca,
o possiedano terreni e case.
PER I GRUPPI
1° Si potrebbe vivere senza i 10 comandamenti ?
2° Quali, secondo te,
sono i due o tre comandamenti
più importanti
3° Non si potrebbe fare anche senza
i primi tre comandamenti,
quelli cioè che stabiliscono i rapporti con Dio ?
Es. non avrai altro Dio fuori di me
non nominare il nome di Dio
ricordati di santificare le feste.
4° Che cosa ti sembra più grave
di quanto fa la Chiesa
e in che dovrebbe cambiare?
5° Hai conosciuto sacerdoti poveri ?
SEGNO: un bancarella di cose inutili rovesciata
all’entrata della chiesa
– Come è possibile che Dio chieda
la morte di un figlio ?
1° quando nella Bibbia è scritto:
“Dio disse…”
non è Dio che sia Dio a parlare in maniera concreta,
reale;
potrebbe essere piuttosto una ispirazione,
una convinzione forte attribuita a Dio.
Il patriarca Abramo, pur dialogando con Dio,
aveva ancora un concetto di Dio
simile a quello dei suoi contemporanei:
un Dio lontano ed esigente,
che premia e castiga
ed esige offerte e sacrifici…
Certo era un’idea errata di Dio e della sua volontà…
ma questo possiamo dirlo noi ora,
dopo aver ascoltato Gesù.
Anche lui, pur essendo molto amico di Dio,
ha di Dio il concetto di ogni altro suo contemporaneo.
2° A quel tempo c’era la consuetudine,
in occasione di grandi avvenimenti
(una catastrofe naturale, una guerra,
la fondazione di una città…)
sacrificare dei bambini:
i bambini non costavano nulla
e non producevano nulla
e non erano adatti alla guerra…
potevano essere sacrificati
per propiziarsi la divinità pagana…
Abramo ha creduto,
seguendo la cultura del tempo,
che Dio gli chiedesse il sacrificio del figlio,
come gesto massimo di onore e tributo a Dio,
all’inizio del suo cammino verso una terra nuova.
– Qual è il messaggio della pagina di oggi?
1° Dio rifiuta e ripudia ogni sacrificio umano,
perchè è il signore della vita:
quindi basta sacrifici umani:
Dio non viene onorato con questo tipo di offerte.
2° la pagina è un segno della fede
e dell’amore di Abramo verso Dio:
un amore così grande
da essere disposto a dargli tutto,
anche la cosa più cara: il figlio.
N.B.
questo gesto di sacrificare il figlio per amore,
sarà il gesto stesso di Dio
quando sacrificherà il Figlio per amore nostro.
E il gesto di Abramo che sacrifica Isacco
diventa immagine, segno, anticipo
di un altro sacrificio vero, reale, concreto
di Dio Padre che sacrifica il Figlio Gesù.
VANGELO
– Il fatto della “trasformazione” di Gesù
avviene poco dopo (sei giorni dopo)
aver detto ai suoi discepoli,
lungo la strada verso Gerusalemme,
che sarebbe stato preso, condannato
e crocefisso.
Pietro si ribella a questa prospettiva
e consiglia Gesù
di cambiare strada.
A lui Gesù risponde:
“Tu sei per me di inciampo,
passa dietro a me…”
– La prospettiva della morte
annunciata da Gesù
aveva messo in grosse difficoltà
suscitando lo sconcerto dei discepoli:
“Come può morire il Messia ?”
– Qualche giorno dopo
(“sei giorni dopo”
il sesto giorno è il giorno della creazione dell’uomo,
e sei giorni Mosè rimase sul monte in dialogo con Dio)
Gesù sale su un monte
(il monte è simbolo e segno – non è reale –
dell’uomo che si incontra con Dio…
oggi noi diremmo “andare a pregare in chiesa”)
e mentre prega
(probabilmente sempre quando si metteva in preghiera
Gesù si trasformava a contatto con il Padre)
cambia aspetto, diventa luminoso,
perfino la sua veste assume un biancore inusitato,
mai visto, abbagliante.
Il cambiamento di Gesù
sotto gli occhi di alcuni testimoni,
è un fatto inaspettato per i tre discepoli,
e si spaventano.
Le stranezze sono appena cominciate:
vedono anche Mosè ed Elia
(vissuti, Mosè 1500 anni prima
ed Elia almeno 800 anni prima)
accanto a Gesù
in conversazione con Lui.
(Sappiamo anche quello che si dicevano,
ma S.Marco non lo riferisce)
I tre fortunati apostoli
non sono ancora riusciti a rendersi conto
di quanto stavano vivendo.
Però quanto stanno vivendo
è una cosa straordinaria, unica, meravigliosa…
Varrebbe la pena di viverla per sempre:
perciò dicono:
“Facciamo tre abitazioni!
Rimaniamo qua per sempre,
senza dover affrontare la società, il mondo,
le autorità ecclesiastiche
che vogliono la morte di Gesù…
Rimaniamo qui:
è bellissimo…
e vale la pena di lasciare tutto il resto
per godere questo paradiso.”
Mentre stanno ragionando così,
si vedono avvolti da una nube,
segno della presenza di Dio,
(la “nube”, era una specie di caligine luminosa,
una specie di nebbia che illumina e rischiara…).
Anche la voce di Dio
deve averli spaventati non poco:
”Questi è mio Figlio.
Lui ascoltate!”
non altri…
N.B.
La trasformazione di Gesù
davanti ai suoi amici
voleva essere un segno:
Gesù sarebbe morto,
ma dovevano capire
che la sua morte sarebbe stata il trionfo della vita.
I discepoli dovevano avere fiducia,
se anche l’avessero visto in croce finito…
Lui era la vita e sarebbe ritornato in vita.
La morte avrebbe potenziato la sua Persona,
avrebbe messo in risalto chi era veramente!
– Gesù raccomanda loro di non parlare con alcuno
di quanto avevano visto e udito;
perché comunque altri non avrebbero capito nulla;
loro stessi non riuscivano a capire che cosa significava:
“Risorgere da morte”
Come avrebbero potuto capire e spiegare ad altri
ciò che era successo
e ciò che avevano vissuto?
Conclusione.
Ma per noi, oggi,
per la nostra vita,
questo momento di Gesù
che cosa significa?
Nella vita viviamo momenti neri, bui
difficili, contradditori,
momenti di pessimismo…
ma viviamo pure momenti belli,
vivaci, di gioia, di festa…
Per es. anche solo stare con le persone che ci sono care
e mangiare insieme la domenica…
Per es. un momento di preghiera
può diventare un momento di paradiso?
Per es. uno spettacolo al mare
o in montagna in mezzo alla neve…
Per es. questa pagina vuole farci capire
che nella vita ci sono questi momenti di luce,
bisogna saperli cogliere…
Quali sono le nostre “trasfigurazioni”
che ci aiutano a superare
contraddizioni, momenti difficili della vita.
PER I GRUPPI
1° Il sacrificio di Isacco:
come può essere che Dio
abbia chiesto ad Abramo di uccidere il figlio?
Una prova ?
Un errore di Dio ?
Un errore di Abramo ?
2° Domenica scorsa: le tentazioni di Gesù,
oggi ci viene proposta la Trasfigurazione:
che senso hanno questi momenti della vita di Gesù
nella nostro cammino della Quaresima ?
3° Perché Gesù solo con tre discepoli
va sul monte ?
4° Che senso ha nella vita degli Apostoli
la Trasfigurazione ?
E che senso ha per la mia vita di cristiano ?
5° Quale segno potrebbe esprimere
questa II domenica ?
5 minuti di preghiera a casa mia o in chiesa…