Commento alla Prima Lettura
– Cinque secoli prima di Cristo
tra gli esiliati a Babilonia
Dio fa sorgere un profeta
che annuncia agli esiliati
un futuro glorioso:
il ritorno e benessere economico.
Il profeta esorta tutti
a ritornare nella terra dei padri
promettendo prosperità, giustizia e pace…
(probabilmente molti erano incerti
se tornare o meno;
ormai nella nuova patria si erano creati
un lavoro, una famiglia, un futuro…
e non pensavano più di ritornare…
forse avevano perso anche la fede in Dio
e nell’Alleanza…)
Molti anni dopo
gli esiliati ritornati in patria
devono constatare che quella profezia
non si è realizzata:
la gente vive in condizioni miserabili,
i terreni sono occupati da usurpatori e
i poveri continuano a patire la fame.
A questo popolo scoraggiato
viene inviato un altro profeta
che rivolge al popolo le parole
che abbiamo sentito oggi nella 1° Lettura.
Egli invita il popolo ad avere fiducia
perché il lutto è finito;
Gerusalemme sarà come una madre
che allatta i suoi figli,
li porta in braccio e li protegge.
Chi legge queste righe della profezia
ed è un tantino scettico e anche critico,
resta sconcertato
perché gli sembrano solo parole e promesse;
mentre occorrono i fatti.
Tutti si stanno aspettando
un cambiamento sostanziale della situazione.
Il profeta si rende conto che i suoi contemporanei
avevano tutti i motivi per esprimere scetticismo;
le condizioni continuano ad essere disastrose,
ma i segni di un cambiamento
si possono intravvedere oggi…
Le profezie di Dio
non hanno mai una data di scadenza…
che solitamente è nei secoli
e vengono realizzate solo da Gesù…
Oggi in realtà possiamo constatare
che Gesù ha cambiato il mondo:
oggi ci si perdona, (qualcuno riesce a farlo)
si crede e si vive nella carità scambievole,
si crede nella solidarietà,
milioni di persone credono nella bontà,
nella giustizia, nella Verità,
agiscono per il bene comune;
milioni di persone sacrificano tutta
o in parte la loro vita
per Cristo e per gli altri.
Questi sono i miracoli di cui parlava il profeta
centinaia di anni fa.
– Il collegamento tra questa lettura
e il Vangelo:
nella 1° Lettura si parla di un tempo
di giustizia, di benessere,
di verità, di bene comune realizzato…
e nel Vangelo Gesù impartisce alcune indicazioni
ai discepoli su come comportarsi:
chiede di pregare Dio Padre,
raccomanda bontà di vita,
di annunciare il Vangelo,
devono curare i malati,
vivere di carità e nella povertà…
Questo, voluto e annunciato da Gesù
è il mondo nuovo, annunciato dai profeti…
non ancora realizzato totalmente
anzi solo in piccola parte,
ma di cui si vedono i segni.
VANGELO
– E’ una pagina teologica e simbolica:
– 72 discepoli
sono tutti i popoli del mondo
(Tanti allora si credeva fossero i popoli della terra)
e indica la volontà di salvezza
a cui sono chiamate le genti.
– due a due
per indicare che il messaggio di Gesù
non è una questione individuale,
personale,
ma di comunità;
è la comunità che annuncia il Vangelo
e la propria fede ad altre comunità.
– La preghiera
preghiamo non perché Dio
faccia quanto gli chiediamo,
ma per essere noi apostoli,
e missionari
in grado di fare la volontà di Dio.
– Lupi e agnelli
il lupo è immagine della ferocia, della fame,
dell’ingordigia,
è simbolo della volontà di prevalere,
di dominare,
di abuso di potere,
di violenze, di aggressione,
Il lupo
è immagine simbolica
di tanti nostri amministratori
e politici famelici, desiderosi di potere
e di denaro…
l’agnello
indica la fragilità, la debolezza,
la mansuetudine,
l’incapacità a difendersi…
L’agnello è immagine del povero,
di chi subisce sempre
e non c’è legge che lo tuteli.
– i mezzi.
I mezzi di cui devono servirsi i discepoli
devono essere poveri,
per non dare impressione
che siano i mezzi a ottenere gli effetti
e non la potenza di Dio.
Es. oggi la Chiesa Cattolica è poco credibile
e scarsamente testimoniante
per il potere
e la grandiosa disponibilità di mezzi
che manifesta e ostenta….
Es. annunciare il Vangelo alla TV
non serve proprio
anzi può essere controproducente…
– Non salutate nessuno, lungo la strada…
(qualcuno non saluta neppure
quando entra a casa mia…
o in Centro Infanzia,
o mi incontra in piazza davanti alla chiesa…)
Gesù non intendeva insegnare
la maleducazione o
la cattiva educazione ai suoi,
ma l’urgenza e l’importanza dell’annuncio…
come a dire:
“Non avete tempo da perdere
perchè l’annuncio del vangelo ha la priorità”
– Curate i malati…
Non credo che tutti i malati
che gli Apostoli incontravano
venissero guariti;
ma anche loro venivano “curati”:
seguiti, ascoltati;
anche a loro si annunciava il Vangelo,
e si doveva avere un momento di attenzione;
alcuni probabilmente venivano pure risanati.
Anche oggi succede… che malati guariscano…
ma nella linea del Vangelo:
nel silenzio, nella discrezione…
perché è così che Dio agisce.
Come probabilmente Dio protegge
chissà quante volte da pericoli
(in auto, in montagna, al mare…)
(serpenti e scorpioni)
e noi neppure ne abbiamo coscienza.
– Vedevo satana cadere dal cielo…
nel senso che il male
(satana non esiste,
ma siamo noi stessi il diavolo di noi stessi
e degli altri)
ha perso il suo vigore
e la sua influenza nel mondo
la sua forza incontrastata.
– Ultima nota di Gesù
che si può leggere tra le righe:
Dio non si offende, non manda castighi
non se la lega al dito…
se non si risponde alla sua chiamata,
se non si abbraccia la fede
o se non si crede e non si va in chiesa…
Siamo noi a rimanere privi
dell’aiuto che ci può venire dall’osservare
il Vangelo e la volontà di Dio,
di comportarci bene per averne bene…
Letture della
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,10-14c
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 65 (66)
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. R.
Seconda Lettura
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 6,14-18
Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12.17-20
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Parola del Signore
Oppure forma breve:
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova