don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 6 Novembre 2022

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1° Lettura

– Ci porta verso il II sec. a.C.

La Palestina è stata assegnata

a un generale di Alessandro Magno

che l’aveva conquistata anni prima.

I successori di Alessandro,

si dividono il grande impero

e Antioco Epifane diventa re e governatore

del popolo di Israele.

 

E’ un pagano

e con le buone e le cattive cerca di imporre

le leggi macedoni e greche a questo popolo

che da sempre credeva in un unico Dio

spirituale.

 

– Antioco convinto di riuscire a far cambiare

al popolo le proprie usanze e  tradizioni religiose

manda in tutto il territorio soldati e araldi

per convincere la gente a cambiare religione,

promettendo doni e riconoscimenti.

 

– Molti, piuttosto della morte,

tradiscono la fede dei padri

e bruciano vittime e incenso

davanti alle divinità pagane…

Ma non tutti si sottomettono:

ci sarà, per esempio,

il vecchio Eleazaro

che preferisce morire

piuttosto che dare cattivo esempio

alle nuove generazioni;

ci sarà una famiglia di 5 figli (i Maccabei)

che con il padre si ribelleranno e

diventeranno capi e punti di riferimento

per tutti gli ebrei che non accettano

queste imposizioni…

Questo gruppo di ribelli alla fine

riusciranno anche a scacciare

i Macedoni dalla Palestina.

 

– Oggi ci viene presentato

il caso di una famiglia:

una madre con 7 figli

ai quali viene chiesto con lusinghe

e poi con minacce di bruciare l’incenso

davanti agli dei pagani,

oppure, mangiare carne di maiale

davanti a tutti.

 

– A queste proposte

tutti i figli dal più grande al più giovane,

incoraggiati dalla madre,

preferiscono i tormenti della tortura,

ma non abiurano alla loro fede.

“Siamo pronti a morire piuttosto che

tradire le patrie leggi”. Dicono.

 

– Il coraggio di questi giovani è tale

che lascia stupiti perfino i carnefici.

“Tu re scellerato, ci elimini dalla vita presente,

ma il re del mondo, dopo che saremo morti

per le sue leggi,

ci risusciterà a vita nuova ed eterna”.

 

Conclusione:

         al di là del coraggio di questi giovani

e di tanti altri che in quell’occasione

hanno preferito ribellarsi e la morte

piuttosto che sottomettersi a una religione

in cui non credevano;

è da sottolineare

la fede in una vita futura, dopo la morte…

concetto e fede non comuni in quel tempo.

         Solo Gesù due secoli dopo

parlerà di una vita eterna,

come continuazione della presente,

accanto a Dio Padre.

 

Collegamento con la pagina del Vangelo:

sia nella 1° Lettura che nel Vangelo

si parla di vita futura, dopo la morte

e Gesù esprimerà concetti del tutto originali

a proposito:

per esempio

– è sempre la medesima vita a continuare

in forma diversa,

– Dio è Dio dei vivi,

non esiste il Regno dei morti.

VANGELO

– Importante in questa pagina è tenere presente

chi sono coloro che interpellano Gesù;

sono “i Sadducei”

da non confondere con i Farisei.

 

I Sadducei sono imprenditori e commercianti,

quindi ricchi;

non si facevano scrupoli morali o religiosi

a collaborare con i Romani

pur di ottenere i loro scopi;

erano conservatori

e materialisti…

quindi non credevano nell’al di là,

nella vita futura,

e probabilmente neppure in Dio.

 

N.B.

La classe sacerdotale ebraica era composta fondamentalmente di sadducei.

– Loro si rivolgono a Gesù

perché va dicendo che la vita continua

anche dopo la morte…

Allora loro si fanno avanti con una obiezione

che sembra inattaccabile:

         non è possibile che ci sia una vita

         dopo la morte

         perché potrebbe capitare che una donna

         sposi un uomo e poi questo muoia;

         il “cognato” è tenuto a sposare

         la vedova del fratello morto.

         (per la legge del “levirato”).

         Se anche questo fratello muore,

         come tutti i sette fratelli…

         Cosa succederà nell’al di là?

         Questa donna a chi andrà in moglie?

 

         Quindi è evidente che la tua affermazione,

         Gesù,

         non sta in piedi:

         non ci può essere vita dopo la morte.

 

– Erano convinti di aver incastrato Gesù,

come in altre occasioni.

 

– Gesù ha tutt’altro concetto di quello dei sadducei:

 

1° i Sadducei partono dal presupposto

che la vita futura

sia la continuazione della presente:

stesso corpo,

stessa vita,

stesse persone care,

stessi sentimenti…

         Non è così !

Non avrebbe senso farci morire

per poi continuare come prima…

 

2° Come sarà la vita futura?

L’uomo non può immaginare

come sarà la vita con Dio.

Gesù non vuole fare il misterioso,

ma se anche ce lo spiegasse,

non saremmo in grado di capirlo,

perché sono concetti e realtà “totalmente altri”

al di fuori di ogni comprensione

e fantasia umana…

 

3° Dopo che siamo morti

e crediamo che tuto sia finito…

In realtà proprio allora

arriverà la vera vita.

La persona morta agli occhi degli uomini,

in realtà non è morta,

ma continua a vivere in Dio.

Il mondo di Dio  (Paradiso)

è un mondo di vivi, di luce e di festa.

Allora

saremo talmente presi e affascinati da Dio

che perderemo ogni altro interesse.

E quando penseremmo di aver perso tutto…

Proprio allora si realizzerà ogni sogno e feiità.

Fonte