1° Lettura
– Ai tempi di Baruc (V sec. a.C.)
la donna che rimaneva vedova
indossava gli abiti del lutto
si copriva il capo con un velo,
non prendeva cibo i giorni del lutto,
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sedeva per terra, non usava profumi, ecc…
La lettura di oggi
paragona la città di Gerusalemme a una vedova
a cui è stato sottratto il marito e i figli:
indossa le vesti del lutto,
siede sconsolata e piange.
Il riferimento è a uno degli avvenimenti più drammatici.
la guerra, la sconfitta,
la deportazione,
l’esilio di tanti figli di Gerusalemme
per tanti anni…
Ora arriva un annuncio:
“E’ finito il tuo lutto!
Deponi l’abito del pianto
e indossa una veste splendente”
Dio manifesterà la sua Gloria
(l’Amore che salva).
Per la sua trasformazione
Gerusalemme riceverà nuovi nomi:
che indicano il suo nuovo destino:
“Pace della giustizia”
“Gloria della pietà”…
cioè:
Gerusalemme sarà il luogo dove
regnerà la vera pace,
frutto della giustizia
“giustizia”
è la realizzazione del progetto di Dio.
Gli esuli ebrei
partiti nel pianto
troveranno una strada appianata,
colli abbassati,
valli colmate…
La Lettura è un invito alla gioia
e alla speranza.
In parte la profezia si è avverata
per quanto riguarda il ritorno in patria
del popolo ebreo,
sia allora nel 530 a.C. sia nel 1948;
non si è ancora verificata la pace totale,
la giustizia…
almeno che non le vediamo realizzate
in Gesù e nel messaggio di Gesù
che la comunità cristiana sta portando avanti.
Il collegamento con la pagina del Vangelo:
quanto affermava il Profeta Baruc
di un tempo di grazia, di gioia e di giustizia
si realizza con la venuta di Giovanni il Battista.
VANGELO
– Il periodo storico in cui Giovanni
comincia a predicare si colloca
tra il 27 e il 28 d.C.
Giovanni ha sui 35 anni.
– Tutti i riferimenti storici, geografici
e il nome di personaggi famosi
hanno lo scopo di farci capire
che quanto sta scrivendo non è una favola,
non è frutto di fantasia…
E’ storia vissuta, concreta, riscontrabile.
Vengono nominati 7 personaggi,
per significare che tutta la storia del mondo
ebraico, pagano, greco e romano
è coinvolto negli avvenimenti
che sta per raccontare.
Giovanni inizia la sua attività nel deserto
e la conclude in prigione;
non era un’autorità riconosciuta
né dalla gerarchia religiosa ebraica,
né civile,
per cui doveva predicare fuori,
in luoghi deserti…
non gli avrebbero permesso
di fare il maestro in qualche sinagoga
e tanto meno nel Tempio.
– Il battesimo di Giovanni
era un segno per quanti,
dopo aver ascoltato le parole forti di Giovanni,
volevano cambiare sistema di vita:
dalla violenza, dalla vendetta,
dall’arraffare a più non posso,
dal desiderio di accumulare,
dall’orgoglio di primeggiare…
a
una vita di perdono e di grazia,
di semplicità e di essenzialità,
di spiritualità….
alla scoperta dell’Alleanza
– Giovanni usa le medesime parole dei Profeti
per indicare il cambiamento di vita:
“Preparate la strada al Signore,
raddrizzate i suoi sentieri…”
“Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”
La salvezza di Dio
è Gesù.
N.B.
1° Giovanni si presenta (nelle vesti)
e predica come un Profeta;
non sa di esserlo;
lui risponde a una chiamata di Dio.
Gesù dirà che è “più che Profeta”
2° Giovanni non farà alcun miracolo;
la sua forza è data dalla sua vita povera
e dalla sua predicazione,
dalla morte eroica per essersi opposto al comportamento immorale di Erode.
Mentre Gesù è stato condannato dall’autorità religiosa e civile
come un impostore.
3° Il Battista
è il personaggio, con Maria Vergine,
ci accompagnano verso il Natale.
4° Gli storici
(es. Giuseppe Flavio verso il 70 d.C.)
nei loro Annali e nelle “Antichità giudaiche”
hanno alcune pagine dedicate a Giovanni,
mentre di Gesù,
appena un paio di righe;
segno che la collettività ebraica
aveva per anni ritenuto
che Giovanni fosse il Messia;
e la fama di Giovanni
aveva raggiunto Roma,
mentre Gesù (nonostante i miracoli)
è stato un perfetto sconosciuto.