1° Lettura
– Siamo intorno al 630 a.C.
Geremia, appena ventenne,
viene chiamato dal Signore
a essere profeta.
Geremia è un giovane buono, sensibile,
intelligente,
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desidera formarsi una famiglia,
avere dei figli e vivere in pace.
Dio invece ha un progetto diverso su di lui:
lo chiama ad annunciare un messaggio
ostico e contrario alle attese del suo popolo.
In un tempo in cui dal più grande al più piccolo
tutti commettono frodi,
perfino la classe sacerdotale
pratica l’usura e la menzogna
e tutti sono convinti che così va bene…
Geremia è chiamato a proclamare:
“Così non va bene!”
La vita del povero profeta è un susseguirsi
di drammi e insuccessi.
Geremia è intelligente,
è dotato di una spiccata sensibilità
che lo porta a rendersi conto
della distanza tra il vero bene del suo popolo
e le scelte di morte che invece percorre.
Quando vede le ingiustizie
e le angherie verso deboli, poveri, vedove
da parte dei potenti
e di chi ha in mano il potere…
Geremia non può tacere;
pur essendo una persona buona e timida
le ingiustizie verso i poveri
i soprusi, le violenze,
l’inettitudine di chi regge le sorti del popolo
(sembra che stiamo leggendo un giornale
dei nostri giorni…)
lo spingono ad alzare la voce.
Dio annuncia a Geremia
che non avrà vita facile;
che gliela faranno pagare
ogni sua parola contro le autorità.
Ma non devo scoraggiarsi:
“Ti muoveranno guerra,
ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti”.
In realtà Geremia, dopo aver patito e sofferto,
morirà martire della verità:
perché il popolo e le autorità
lo accuseranno di andare contro il bene del popolo,
di essere un pessimista e un disfattista
di scoraggiare la gente
invece di trasmettere
fiducia e coraggio.
Geremia è immagine e tipo di Gesù:
come Geremia anche Gesù
(lo ascoltiamo nel vangelo di oggi),
sarà rifiutato proprio dai suoi compaesani.
Gesù è la Parola di Dio fatta Persona
sarà accusato di bestemmiare,
di essere amico di tanta brutta gente,
e di essere un indemoniato,
cacciato dalla Sinagoga
e poi anche dal Tempio.
VANGELO
Un pensiero solo
a proposito di quello che succede a Gesù
nella Sinagoga di Nazareth;
la medesima cosa (essere rifiutato) gli succederà
anche in altre sinagoghe
perché operava miracoli proprio di sabato…
A Gerusalemme i sacerdoti del Tempio
e gli scribi
in più occasioni invitano Gesù
a uscire dal luogo sacro…
Chiediamoci:
Che cosa andavano a fare in sinagoga
o nel Tempio
ogni sabato tutti gli adulti ?
Andavano a pregare Dio
che mandasse il Salvatore,
il Liberatore
il Messia…atteso…
Un giorno Gesù entra nella sinagoga di Nazareth,
dove era entrato e aveva pregato
per trent’anni,
dove conosceva tutti
e tutti lo conoscevano benissimo…
Quel sabato
Gesù compie e dice alcune cose strane:
1° intanto si era allontanato e aveva abbandonato la famiglia e il paese
ma nessuno sapeva perché;
avevano sentito parlare di Lui
da conoscenti di altri paesi;
ora erano curiosi di vederlo,
sentirlo…
Che novità è questa ?
2° Gesù coglie la possibilità
di prendere la parola.
Nessuno lo faceva mai,
perché nessuno sapeva leggere e scrivere.
Gesù si alza per leggere il libro di Isaia
scritto in ebraico,
lo legge a voce alta con sicurezza.
Dove avrà imparato mai a leggere ebraico antico?
– Si chiedeva la gente –
3° Gesù legge un passo del Profeta Isaia
in cui sta scritto:
“Lo Spirito del Signore è su di me,
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
mi ha mandato ad annunciare ai poveri
il lieto messaggio (Vangelo),
a proclamare ai prigionieri (per debiti)
la liberazione
e un tempo di grazia del Signore”
Il profeta queste parole
le aveva attribuite a se stesso,
perché doveva presentarsi a predicare
davanti al popolo
e pertanto deve presentarsi a nome di Dio:
dice che se è lì a predicare
è perché Dio lo ha consacrato
e inviato ad annunciare ciò che dirà…”
Gesù fa sue queste parole,
dicendo: “Adesso sì
si avvera veramente la profezia del Profeta”
La gente resta a bocca aperta.
Ma chi pretende di essere?
E comincia lo scontro:
sono diffidenti,
lo guardano con sospetto:
“Compi anche da noi oggi
i miracoli che si dice tu abbia fatto a Cafarnao?
Puoi aver ingannato e illuso chi non ti conosceva,
ma noi sappiamo bene chi sei,
conosciamo la tua famiglia…
da dove vieni fuori…
Datti meno arie!”
4° Gesù ci sta male !
Non pensava che lo avrebbero contestato.
Dice:
“Anche quella volta che Elia (850 a.C.)
aveva bisogno di magiare
e c’era un carestia tremenda in Palestina…
ma se volle trovare un po’ di fede,
rispetto e ospitalità,
fu costretto ad andare fuori, tra i pagani,
per trovare una donna che gli aprì la casa.
E al tempo di Eliseo (800 a.C.)
c’erano tanti lebbrosi tra popolo ebreo,
ma nessuno ebbe fede nel profeta,
solo un pagano, Naaman,
lo pregò di guarirlo!
E guarì.
L’allusione alla loro incredulità e ottusità
imbestialisce l’assemblea;
cercano di prenderlo
per buttarlo giù da un precipizio.
Gesù, probabilmente guardando
ciascuno negli occhi,
se ne andò
per non ritornare mai più a Nazareth.
5° Domanda:
Che cosa andavano a fare in Sinagoga
ogni sabato tutti questi buoni ebrei ?
Andavano a leggere le Sacre Scritture,
a cantare e ballare i Salmi,
a invocare Dio
che mandasse il Salvatore, il Messia.
Dio li aveva ascoltati,
il Messia era entrato nella Sinagoga…
aveva parlato, si era presentato…
ma loro lo avevano cacciato fuori
e per poco non lo ammazzavano.
6°
La settimana dopo,
le stesse persone erano certamente
ancora tutte in Sinagoga
a pregare Dio
che mandasse il Salvatore…
ma che cosa e perché pregavano
se il Salvatore lo avevano mandato via
loro stessi
la settimana prima ?