1° Lettura
– La pagina non è un racconto di cronaca e neppure di storia.
Al di là della narrazione plastica e simbolica l’autore sacro ci vuole trasmettere dei concetti:
1° Dio è il Creatore.
Dio ha creato l’uomo e la donna.
Come ?
Quando?
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Spetta agli scienziati che studiano
l’origine della vita delle cose, degli animali
e dell’uomo….
L’uomo è il risultato di una lenta evoluzione
di esseri preesistenti… ?
Tanto è vero che la Bibbia parla
di un Dio che crea l’uomo dal “fango”
da qualcosa che già esisteva…
- da una scimmia o da un invertebrato…
Va bene.
2° La donna è stata creata
con la materia stessa dell’uomo…
significa
che ha la medesima natura,
medesimi diritti e doveri,
pari dignità.
Certe culture non l’hanno ancora capito
e messo in pratica nella legislazione.
Noi occidentali
abbiamo cominciato a dare pari dignità alla donna
in questo secolo praticamente…
e la Chiesa istituzione è tuttora maschilista.
3° La sessualità;
la differenziazione dei sessi.
è voluta da Dio,
è una cosa buona
e ha lo scopo di spingere l’uomo fuori da se stesso,
verso il dialogo,
verso un rapporto
verso un incontro con l’altro…
L’uomo e la donna uniti
si completano;
ognuno è indispensabile per la realizzazione
dell’altro.
– Con il rapporto sessuale
l’uomo e la donna “creano la vita”
e sono veramente “immagini”
e “segno” di Dio Creatore.
– La sessualità è per il bene
e la felicità personale e di coppia.
N.B.
Si va contro il disegno della creazione di Dio
quando nel rapporto tra uomo e donna
si inserisce l’egoismo,
uno diventa oggetto dell’altro,
le decisioni non sono prese insieme,
uno cancella l’altro, ecc…
cioè:
quando invece di un dialogo nell’amore
diventa una forma di egoismo.
4° Indissolubilità.
E’ l’ideale
perché il vero amore è totale
e per sempre…
La realtà e la miseria umana
fanno si che nessun amore è totale
e per sempre;
per cui da sempre è esistito il divorzio
e le separazioni.
N.B.
La sessualità naturale (etero e omo)
ha come scopo primario
la felicità della coppia stessa;
non la procreazione.
VANGELO
– A proposito di matrimonio:
al tempo di Gesù
nella cultura e nella pratica sociale ebraica
il divorzio era permesso
e regolato da leggi precise.
Esistevano tuttavia due linee:
quella rigorista:
si può divorziare solo in caso
di evidente adulterio della donna.
linea più aperta:
l’uomo può decidere il divorzio
per qualsiasi motivo: serio o banale.
E’ su queste due possibilità
che pongono il quesito a Gesù,
non se si possa divorziare o meno;
il divorzio era praticato da sempre
e Mosè aveva anche messo dei punti fermi:
ma Gesù il Maestro
su che linea era?
Aperta o rigorista ?
– Gesù è evidentemente
schierato non sulla linea aperta
e neppure sulla rigorista,
ma fa osservare che Mosè
non ha dato il permesso di divorziare,
quanto ha cercato di porre un freno ai divorzi
troppo frequenti
e che davano origine a incomprensioni e litigi,
perché non essendoci regole né normative,
ognuno faceva quello che voleva.
Mosè pertanto ha ordinato che ogni divorzio
fosse accertato con una dichiarazione scritta.
Ciò costringeva tutti
a pensare prima di divorziare,
a rivolgersi all’autorità per il “certificato”
e poi a rendersi conto
che non si poteva più ritornare sulle proprie scelte.
Mosè, dice Gesù, ha messo dei limiti, delle regole,
ha tentato di frenare i divorzi…
non ha permesso il divorzio!
Ma all’origine, nella mente di Dio,
il matrimonio non era stato voluto
per la separazione,
anzi:
due persone diventano una sola persona.
Non si può dividere ciò che è unico!
Sono le nostre cattive abitudini, i nostri egoismi,
i nostri limiti e ignoranza
che hanno stravolto l’ordine giusto delle cose.
Il matrimonio unico, indissolubile,
come la natura l’aveva previsto,
sta all’origine della creazione
e dei piani di Dio.
Sappiamo tuttavia che anche i cristiani
nelle prime comunità cristiane
si dividevano e divorziavano
e poi potevano risposarsi “davanti al Signore”;
segno che anche Gesù,
pur mettendo in chiaro
la linea giusta, migliore, buona…
aveva accettato e gli Apostoli pure,
che i cristiani potessero divorziare
e risposarsi con rito religioso pubbloicamente.
Mai gli Apostoli si sarebbero permessi
di fare qualcosa che non fosse stata
sulla linea di Gesù.
Quindi se gli Apostoli accettavano il divorzio
e nuove unioni tra cristiani
era segno che corrispondeva alla volontà di Gesù,
che pur ribadendo l’indissolubilità,
aveva accettato anche i limiti degli uomini.
N.B.
Come sempre, Gesù prospetta l’ideale da seguire,
punta molto in alto,
ma poi capisce, accetta e si adegua alla nostra miseria.
Es. “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro…”
“Pregate sempre, senza interruzione…”
“Perdona settanta volte sette…”
– Gesù fa capire che
l’indissolubilità non è un obbligo
quanto piuttosto una esigenza dell’amore;
il bene dei due coniugi
passa attraverso un amore senza fine.
Gesù non pone l’indissolubilità
sul piano dell’obbligo,
della legge,
ma dell’ideale a cui tendere
per il bene stesso dei due che si vogliono bene
e che vogliono progettare il futuro.
N.B.
Oggi la Chiesa
su questo punto, come sugli omosessuali
è certamente più “rigorista” di Gesù Cristo,
più “cristiana” di Gesù Cristo.
Troppo!
Basterebbe essere “cristiani”
quanto Gesù Cristo.
Una assurdità:
Se divorzi,
non sarai mai perdonato dalla Chiesa;
se ammazzi la moglie,
hai buone possibilità di essere perdonato.
Da ricordare: Nulla nel messaggio di Gesù
ci viene presentato come “obbligo”,
ma come “bisogno”,
come un bene da raggiungere.