don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 29 Gennaio 2023

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4° domenica del T.O.   A 

Prima Lettura  Sof 2,3; 3, 12-13 
Dal libro del profeta Sofonia 

 
Cercate il Signore 
voi tutti, poveri della terra, 
che eseguite i suoi ordini, 
cercate la giustizia, 
cercate l’umiltà; 
forse potrete trovarvi al riparo 
nel giorno dell’ira del Signore. 
«Lascerò in mezzo a te 
un popolo umile e povero». 
Confiderà nel nome del Signore 
il resto d’Israele. 
Non commetteranno più iniquità 
e non proferiranno menzogna; 
non si troverà più nella loro bocca 
una lingua fraudolenta. 
Potranno pascolare e riposare 
senza che alcuno li molesti. 
    
 

 
http://www.maranatha.it/images/crs4.jpgVangelo  Mt 5,1-12a 
Dal vangelo secondo Matteo 

 
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: 
«Beati i poveri in spirito, 
perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati quelli che sono nel pianto, 
perché saranno consolati. 
Beati i miti, 
perché avranno in eredità la terra. 
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, 
perché saranno saziati. 
Beati i misericordiosi, 
perché troveranno misericordia. 
Beati i puri di cuore, 
perché vedranno Dio. 
Beati gli operatori di pace, 
perché saranno chiamati figli di Dio. 
Beati i perseguitati per la giustizia, 
perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».  
  

1° Lettura 

– Il periodo storico 

in cui si pone la pagina di Sofonia 

è  da collocarsi poco prima della disfatta  

con la deportazione e la distruzione di 

Gerusalemme, quindi verso il 587 a. C. 

E’ un tempo di incertezza, di confusione 

e di caos  sia morale che civile e religioso. 

Sembra che l’ideale di vita sia la ricchezza, 

il benessere, 

a cui si è arrivati con tutti i mezzi: 

imbrogli, inganni, raggiri, ingiustizie… 

Il profeta Sofonia 

prende la parola, a nome di Dio 

contro i commercianti (banchieri e palazzinari),  

contro i dignitari di corte (politici) 

contro tutti coloro che commettono ingiustizie 

 (mafiosi, massoni, ecc…) 

a danno dei poveri; 

e annuncia la scelta della “povertà, 

come un atteggiamento interiore positivo, 

verso la serenità. 

La persona povera, non per forza, 

ma che accetta questo stato di vita, 

è quello che si fida interamente di Dio, 

e non si appoggia ad alcuna sicurezza. 

Questo atteggiamento e lo spirito di povertà 

che riprenderà Gesù 

nel Vangelo di oggi, 

diventa una scelta ideale di vita 

che porta alla serenità e alla libertà. 

Es. S. Francesco d’Assisi, 

Alcide De Gasperi, 

Annalena Tonelli 

Giorgio La Pira 

don Lorenzo Milani, 

quanti preparano una borsa di alimentari  

per le famiglie in difficoltà 

VANGELO 

– Nella 1° lettura si accenna all’ “ira di Dio” 

è l’atteggiamento che Dio mette in atto 

a difesa dei poveri: 

è giustizia dettata dall’amore verso chi soffre. 

N.B.  

Non mettiamo in bocca a Dio 

né parole nè sentimenti  

che sono propri di noi uomini. 

Dio non ha ira verso alcuno, 

ma Dio ha piuttosto a cuore  

la causa e la salvezza del povero, 

oppresso dal ricco e potente 

e a cui nessuno dà attenzione. 

– La povertà evangelica 

non è la povertà sociale; 

si usa la medesima parola, 

ma hanno significato 

totalmente diverso e in contrasto. 

Povertà sociale 

è non possedere, 

non avere neppure il minimo  

per una vita dignitosa; 

è soffrire per mancanza di alcuni beni 

necessari per la vita: mangiare, vestire, 

alloggio, sicurezza, giustizia, ecc… 

assicurare un minimo di benessere  

alla propria famiglia… 

il mondo è pieno di poveri “arrabbiati”, 

resi poveri dal potere e dai ricchi. 

L’Italia è stata resa povera da Governi 

e Istituzioni che dei poveri  

non si sono mai interessati: non esistono. 

Almeno non votiamo questa gente, 

perché non continui a fare danni. 

Povertà evangelica 

è la scelta alla rinuncia di tutto o in parte 

di quanto abbiamo. 

E’ sempre una scelta libera, 

spontanea, liberante,  

arricchente nella libertà. 

E’ una scelta libera di rinunciare a qualcosa 

perché qualcuno possa,  

con la nostra disponibilità, 

avere un aiuto. 

Quindi è una scelta nella carità. 

La povertà evangelica 

se non è segno di libertà personale 

e aperta alla carità 

non ha senso, 

sarebbe una forma di masochismo. 

Rinuncio a qualcosa (denaro, tempo…) 

per qualcuno… 

N.B. 

L’ideale del Vangelo e di Gesù 

non è la povertà in sé, 

quanto piuttosto il benessere  

di tutte le persone di questo mondo: 

che tutti possano magiare 

e stare bene…. 

questo è il punto di riferimento di Dio, 

l’obiettivo che Dio vuole raggiungere. 

Questa è stata la missione dei Profeti; 

Dio non vuole che tutti diventiamo poveri, 

ma che tutti siano ricchi; 

e se qualcuno impedisce a tanti, ai più 

di avere 

anche il minimo per la vita, 

Dio gli chiede di rivedere il suo egoismo. 

Non era necessario che venisse Enghel o Marx 

a dirci questo 

o a muoverci verso la lotta di classe, 

a far sì che i ricchi cedessero qualcosa 

della loro ricchezza (capitale) 

a favore delle classi povere… 

Già 3000 anni fa Dio aveva mandato  

decine e decine di profeti 

a dire le cose che poi i sociologi marxisti 

hanno scoperto…  

l’acqua calda era già stata inventata prima 

da Dio. 

Conclusione: 

Dio non vuole tutti poveri, 

Dio vuole tutti ricchi e benestanti. 

E se uno sceglie la povertà 

è perché qualcuno possa godere  

di questa rinuncia… e per essere libero… 

Fonte