Riflessione sulla pagina del Vangelo di Marco 1, 21-28
Il fatto narrato da Marco avviene nella sinagoga di Cafarnao
e siamo allโinizio, nei primi mesi dellโattivitร pubblica di Gesรน.
Pochi giorni prima Gesรน era andato a Nazareth
e i suoi compaesani lo avevano rifiutato e cacciato fuori.
Da allora Gesรน sceglie Cafarnao, sulle rive del lago di Genezaret,
come sua patria adottiva, come โpied a terreโ, da cui partire
per evangelizzare i paesi limitrofi.
Al sabato, ogni ebreo adulto era chiamato in sinagoga
per ascoltare la Parola di Dio, dalla bocca del rabbino,
il quale poi leggeva le note che i sapienti e saggi rabbini di un tempo
avevano inserito ai margini del testo sacro
e che costituivano, oggi diremmo lโomelia del celebrante.
Quindi nessun rabbino o sacerdote o scriba che presiedeva
lโassemblea in sinagoga al sabato
si permetteva di commentare in maniera personale
la pagina biblica o fare un commento al testo della Legge
o chiosare le pagine dei profeti;
il rabbino leggeva il commento giร scritto
e magari giร letto altre volte.
Quindi per i fedeli ebrei in ascolto, sia la Parola di Dio,
sia il commento successivo,
non avevano nulla di originale o di interessante;
erano concetti giร sentiti piรน e piรน volte.
Teniamo presente inoltre che in sinagoga non si celebravano
riti di culto religioso, non era come le nostre chiese cattoliche;
solo nel Tempio a Gerusalemme si celebravano i riti sacri
come culto e adorazione a Dio, esempio i sacrifici di animali.
In sinagoga si ascoltava la Parola dei Profeti,
si leggevano i libri della Legge (Torah),
si cantavano e si ballavano i Salmi
al suono degli strumenti musicali;
cโerano momenti per il dialogo e per le relazioni sociali.
Il sabato era il giorno dedicato a Dio
e lo si trascorreva prevalentemente in sinagoga,
dal mattino fino al primo pomeriggio,
quando si rientrava in famiglia per consumare il pasto
preparato il giorno prima.
Al sabato non si poteva fare alcun lavoro,
neppure prepararsi da mangiare.
Quindi il tempo trascorso in sinagoga
era piuttosto lungo e a volte doveva essere abbastanza noioso.
Sappiamo che a differenza delle nostre assemblee liturgiche cristiane,
i presenti potevano intervenireโฆ e parlare;
Gesรน prendeva sempre la parola;
altri non credo che lo potessero fare:
erano quasi tutti analfabeti
e i testi sacri erano scritti in ebraico antico,
difficile da leggere a prima vista,
sia perchรฉ nel testo sacro non erano scritte le vocali,
sia perchรฉ le parole erano scritte tutte attaccate,
per non sprecare carta.
Solo Gesรน e pochi altri
potevano leggere la scrittura sacra in ebraico antico
e poi commentarla.
La novitร della pagina di oggi รจ costituita da due elementi
e ambedue fanno capo a Gesรน:
โLa gente resta stupita
perchรฉ Gesรน parlava a braccio e con autoritร ,
non come gli scribi e i rabbiniโ che leggevano
i commenti al testo sacro scritti da altri rabbini precedenti.
โGesรน insegnava con autoritร โ
significa
che Gesรน non faceva riferimento ai saggi profeti passati
per avvalorare la sua parola,
ma insegnava e parlava come se Lui stesso fosse lโautoritร ;
come se avesse coscienza di avere autorevolezza e potere
di dire liberamente quanto affermava
perchรฉ era Lui stesso lโautore del testo antico:
Gesรน si poneva alla pari degli antichi profeti e di Mosรจ
che avevano scritto quelle pagine ispirati da Dio;
per cui ogni ebreo riteneva il testo scritto: Parola di Dio.
Ora cโera un Personaggio che si metteva sul medesimo piano
della Parola di Dio,
indirettamente facendo intendere di essere pure Lui
Parola di Dio.
Lโaltro particolare che Marco sottolinea รจ la guarigione
di un malato davanti a tutti.
Ogni malattia era attribuita a uno โspirito impuroโ
che non ha nulla in comune con il nostro โdiavoloโ dantesco.
Gesรน guarisce il malato per farci capire:
1ยฐ che anche il sabato รจ per la salvezza e il benessere della persona;
non รจ la persona al servizio del sabatoโฆ ma esattamente il contrario:
il benessere della persona ha la precedenza sul sabato.
2ยฐ che Lui, Gesรน, puรฒ operare (lavorare) anche al sabato,
contro il parere della Legge e degli scrivi,
perchรฉ Lui รจ โpadrone del sabatoโ,
quindi indirettamente fa intendere di essere Dio,
il creatore del sabato.
3ยฐ che finalmente cโรจ Uno in grado di vincere il male
in tutte le sue manifestazioni: Dio sta salvando.
La salvezza in concreto รจ stare bene, essere sereni,
poter godere di un minimo di benessere,
di poter gestire la propria vita con dignitร ,
essere liberi di scegliereโฆ
Guarendo le malattie Gesรน manifesta indirettamente
di essere il Signore della vita,
il Dio che vince il male e anche la morte.
Conclusione
Inevitabile la meraviglia di quanti stavano nella sinagoga di Cafarnao
quel sabato
e dovrebbe essere pure la nostra meraviglia;
ponendoci una domanda:
ma chi รจ questo nuovo Personaggio
che parla con autoritร
e guarisce le malattie ?