1° Lettura
– Come è possibile che Dio chieda
la morte di un figlio ?
1° quando nella Bibbia è scritto:
“Dio disse…”
non è Dio che sia Dio a parlare in maniera concreta,
reale;
potrebbe essere piuttosto una ispirazione,
una convinzione forte attribuita a Dio.
Il patriarca Abramo, pur dialogando con Dio,
aveva ancora un concetto di Dio
simile a quello dei suoi contemporanei:
un Dio lontano ed esigente,
che premia e castiga
ed esige offerte e sacrifici…
Certo era un’idea errata di Dio e della sua volontà…
ma questo possiamo dirlo noi ora,
dopo aver ascoltato Gesù.
Anche lui, pur essendo molto amico di Dio,
ha di Dio il concetto di ogni altro suo contemporaneo.
2° A quel tempo c’era la consuetudine,
in occasione di grandi avvenimenti
(una catastrofe naturale, una guerra,
la fondazione di una città…)
sacrificare dei bambini:
i bambini non costavano nulla
e non producevano nulla
e non erano adatti alla guerra…
potevano essere sacrificati
per propiziarsi la divinità pagana…
Abramo ha creduto,
seguendo la cultura del tempo,
che Dio gli chiedesse il sacrificio del figlio,
come gesto massimo di onore e tributo a Dio,
all’inizio del suo cammino verso una terra nuova.
– Qual è il messaggio della pagina di oggi?
1° Dio rifiuta e ripudia ogni sacrificio umano,
perchè è il signore della vita:
quindi basta sacrifici umani:
Dio non viene onorato con questo tipo di offerte.
2° la pagina è un segno della fede
e dell’amore di Abramo verso Dio:
un amore così grande
da essere disposto a dargli tutto,
anche la cosa più cara: il figlio.
N.B.
questo gesto di sacrificare il figlio per amore,
sarà il gesto stesso di Dio
quando sacrificherà il Figlio per amore nostro.
E il gesto di Abramo che sacrifica Isacco
diventa immagine, segno, anticipo
di un altro sacrificio vero, reale, concreto
di Dio Padre che sacrifica il Figlio Gesù.
VANGELO
– Il fatto della “trasformazione” di Gesù
avviene poco dopo (sei giorni dopo)
aver detto ai suoi discepoli,
lungo la strada verso Gerusalemme,
che sarebbe stato preso, condannato
e crocefisso.
Pietro si ribella a questa prospettiva
e consiglia Gesù
di cambiare strada.
A lui Gesù risponde:
“Tu sei per me di inciampo,
passa dietro a me…”
– La prospettiva della morte
annunciata da Gesù
aveva messo in grosse difficoltà
suscitando lo sconcerto dei discepoli:
“Come può morire il Messia ?”
– Qualche giorno dopo
(“sei giorni dopo”
il sesto giorno è il giorno della creazione dell’uomo,
e sei giorni Mosè rimase sul monte in dialogo con Dio)
Gesù sale su un monte
(il monte è simbolo e segno – non è reale –
dell’uomo che si incontra con Dio…
oggi noi diremmo “andare a pregare in chiesa”)
e mentre prega
(probabilmente sempre quando si metteva in preghiera
Gesù si trasformava a contatto con il Padre)
cambia aspetto, diventa luminoso,
perfino la sua veste assume un biancore inusitato,
mai visto, abbagliante.
Il cambiamento di Gesù
sotto gli occhi di alcuni testimoni,
è un fatto inaspettato per i tre discepoli,
e si spaventano.
Le stranezze sono appena cominciate:
vedono anche Mosè ed Elia
(vissuti, Mosè 1500 anni prima
ed Elia almeno 800 anni prima)
accanto a Gesù
in conversazione con Lui.
(Sappiamo anche quello che si dicevano,
ma S.Marco non lo riferisce)
I tre fortunati apostoli
non sono ancora riusciti a rendersi conto
di quanto stavano vivendo.
Però quanto stanno vivendo
è una cosa straordinaria, unica, meravigliosa…
Varrebbe la pena di viverla per sempre:
perciò dicono:
“Facciamo tre abitazioni!
Rimaniamo qua per sempre,
senza dover affrontare la società, il mondo,
le autorità ecclesiastiche
che vogliono la morte di Gesù…
Rimaniamo qui:
è bellissimo…
e vale la pena di lasciare tutto il resto
per godere questo paradiso.”
Mentre stanno ragionando così,
si vedono avvolti da una nube,
segno della presenza di Dio,
(la “nube”, era una specie di caligine luminosa,
una specie di nebbia che illumina e rischiara…).
Anche la voce di Dio
deve averli spaventati non poco:
”Questi è mio Figlio.
Lui ascoltate!”
non altri…
N.B.
La trasformazione di Gesù
davanti ai suoi amici
voleva essere un segno:
Gesù sarebbe morto,
ma dovevano capire
che la sua morte sarebbe stata il trionfo della vita.
I discepoli dovevano avere fiducia,
se anche l’avessero visto in croce finito…
Lui era la vita e sarebbe ritornato in vita.
La morte avrebbe potenziato la sua Persona,
avrebbe messo in risalto chi era veramente!
– Gesù raccomanda loro di non parlare con alcuno
di quanto avevano visto e udito;
perché comunque altri non avrebbero capito nulla;
loro stessi non riuscivano a capire che cosa significava:
“Risorgere da morte”
Come avrebbero potuto capire e spiegare ad altri
ciò che era successo
e ciò che avevano vissuto?
Conclusione.
Ma per noi, oggi,
per la nostra vita,
questo momento di Gesù
che cosa significa?
Nella vita viviamo momenti neri, bui
difficili, contradditori,
momenti di pessimismo…
ma viviamo pure momenti belli,
vivaci, di gioia, di festa…
Per es. anche solo stare con le persone che ci sono care
e mangiare insieme la domenica…
Per es. un momento di preghiera
può diventare un momento di paradiso?
Per es. uno spettacolo al mare
o in montagna in mezzo alla neve…
Per es. questa pagina vuole farci capire
che nella vita ci sono questi momenti di luce,
bisogna saperli cogliere…
Quali sono le nostre “trasfigurazioni”
che ci aiutano a superare
contraddizioni, momenti difficili della vita.
PER I GRUPPI
1° Il sacrificio di Isacco:
come può essere che Dio
abbia chiesto ad Abramo di uccidere il figlio?
Una prova ?
Un errore di Dio ?
Un errore di Abramo ?
2° Domenica scorsa: le tentazioni di Gesù,
oggi ci viene proposta la Trasfigurazione:
che senso hanno questi momenti della vita di Gesù
nella nostro cammino della Quaresima ?
3° Perché Gesù solo con tre discepoli
va sul monte ?
4° Che senso ha nella vita degli Apostoli
la Trasfigurazione ?
E che senso ha per la mia vita di cristiano ?
5° Quale segno potrebbe esprimere
questa II domenica ?
5 minuti di preghiera a casa mia o in chiesa…