1° Lettura
– Il Libro del Siracide
scritto probabilmente nel II sec. a.C.
contiene una serie di consigli,
di norme di buon senso
e di buona condotta,
sembrano proverbi e frasi fatte;
una specie di vademecum
per il buon ebreo che deve comportarsi
seguendo non la cultura greca (ellenismo),
che andava diffondendosi
e stava contaminando con i commerci,
gli scambi e i viaggi…
la cultura ebraica,
ma bisognava piuttosto seguire
la tradizione dei Padri e l’Alleanza.
il libro prende in considerazione
tutti gli aspetti della vita sociale,
famigliare, civile, religiosa,
e traccia delle linee di condotta.
– Nella nostra pagina di oggi,
l’autore sacro raccomanda:
1°
la modestia
nel comportamento
e anche nella considerazione di se stessi;
saremmo ridicoli se pensassimo
o facessimo sfoggio delle qualità,
e delle doti che abbiamo
come fossero merito nostro
e non doni di Dio.
2°
l’umiltà
anche se occupiamo un alto posto
e un ruolo importante;
la persona umile è gradita a Dio
e agli uomini
e può instaurare rapporti solidi e sinceri;
mentre si evita la persona superba
e piena di sé.
3°
la saggezza
che è data dall’ascolto
delle persone anziane e piene di esperienza…
dai fatti della vita,
e potremmo anche dire
mettendoci in ascolto della Parola di Dio.
4°
un proverbio:
come l’acqua spegne il fuoco,
così l’elemosina espia i peccati.
Non tanto la confessione,
quanto la carità toglie il peccato;
perché il peccato è sempre un atto egoistico,
mentre la carità è un gesto che
ci costringe ad uscire da noi stessi
per andare verso gli altri.
Mentre il peccato ci chiude in noi stessi,
la carità ci apre al fratello.
VANGELO
– Si parla di pranzi e banchetti di nozze.
Il massimo nostro onore
è avere a pranzo una personalità,
una persona importante,
un Ministro, un politico noto,
ci accontentiamo anche del Sindaco…
Siamo convinti
che avere un personaggio importante
alla nostra tavola,
sia un onore. dia lustro al nostro pranzo,
e sia un gesto
di cui andare fieri e vantarsene.
Siamo noi stessi che diamo senso e onore
alla nostra tavola,
non gli altri,
che per quanto siano modesti,
attirano sempre su di sé ogni attenzione
e fanno venire meno
il senso del mangiare in famiglia
con i propri cari.
Un mio amico qualche anno fa
era stato invitato a una cena tra sostenitori
di un politico.
Era presente il politico
che era al centro dell’interesse di tutti,
alcuni suoi galoppini
e molti paesani
che avevano invitato il parlamentare
assicurando il loro voto
e il sostegno di tutto il paese.
Era presente anche questo mio amico,
che non era interessato alla politica,
ma siccome era uno che in paese contava
non si poteva non invitare.
Durante la cena
tutti avevano libertà di parlare
in modo da far presente al politico
e ai suoi collaboratori
le esigenze locali,
i bisogni del territorio e della gente
la situazione degli alberghi, ecc…
Il mio amico mi disse:
“Era uno spettacolo inverecondo
vedere il politico e gli amici mangiare
mentre gli altri si alternavano
a presentare istanze e programmi;
il politico a testa bassa
mangiava a più non posso,
mentre ogni tanto annuiva con la testa,
mentre mangiava e beveva
che sembrava non mangiasse da alcuni giorni.
A quel pranzo,
chi era stato invitato
si è sentito un previlegiato…
Avere avuto la possibilità
di sedere a mensa con un politico di Roma
era un onore di cui parlarne per anni…
In realtà era il politico il privilegiato
che stava mangiando a sbaffo
ingannando quei poveracci
che pensavano di essere dei prescelti,
mentre erano quelli che pagavano
un politico che ne aveva più di loro.
– Gesù in questa pagina
cerca di dare alcune norme di educazione pratica;
teniamo presente che allora
non esisteva né il galateo,
né la buona educazione…
ne abbiamo poca anche noi…
allora ce n’era anche meno!
Gesù dà 2 suggerimenti ai suoi?
1° – non prenderti il primo posto,
cerca di essere concreto
e non pensare di essere l’unico invitato
o il più importante…
2° – non invitare a pranzo
quanti hanno già da mangiare
perché sono già ricchi e benestanti;
invita piuttosto poveri, ciechi, zoppi…
e avrai un merito in cielo…
– L’ospitalità, come la suggerisce Gesù,
è una forma di carità,
ed è un ideale a cui tendere!
– E’ difficile invitare un estraneo a mangiare
alla nostra stessa tavola.
Personalmente l’ho fatto, ma rare volte;
in alcuni casi mi sono trovato a disagio
perché ogni persona ha una sua maniera
di mangiare e bere.
Oggi siamo diventati molto riservati;
la casa e la famiglia sono per chi ci abita.
Non andiamo neppure a trovare parenti
se prima non telefoniamo.
La privacy è diventata la tomba
dell’ospitalità, dell’accoglienza,
dell’attenzione agli altri…
Attualizzazione
1°
Anche scambiare una parola
con una persona che incontriamo
o che viene a bussare alla nostra porta
è una forma di attenzione
e di ospitalità.
2°
Abbiamo un bisogno impellente
di visibilità.
In questi ultimi anni
importante è apparire,
farsi vedere,
essere presenti,
andare alla televisione
(magari per dire al mondo
le miserie personali
e della propria famiglia…)
3°
Ora tutto passa e viene messo
in Facebook e in WhatsApp
e trasmesso in tutto il mondo:
foto vergognose e imbarazzanti
di amici e confidenti,
messaggi che vanno in pasto alla curiosità
di guardoni insaziabili.
Sentimenti e pensieri
che dovrebbero rimanere nell’ambito
personale e della coscienza
tutto viene pubblicizzato
come fosse un vanto di cui andare fieri.
Sembra non esistere più l’umiltà,
la riservatezza,
la semplicità.
Il nostro valore
non è dato dalla pubblicità
che ci facciamo
o da quanti parlano di noi…
Ma o l’abbiamo dentro
per i nostri valori…
o nessuno,
né la TV, né i giornali,
nè i rotocalchi ce la possono dare.
4°
Chi si colloca davanti e sopra gli altri,
spesso non vede chi sta dietro di lui
o sotto di lui.
es. tante persone in fila, o in un’aula…
Chi sta dietro vede tutti e può controllare
la situazione.
5° Mettersi dietro gli altri,
non farsi vedere,
occupare gli ultimi posti…
ci dà la possibilità di venire ricuperati
in un secondo momento.
es. don Milani e le sue idee
sulla scuola,
sull’obbedienza che non sempre è una virtù,
sulla guerra
sulla obiezione di coscienza a usare armi,
sulla necessità della scuola e di cultura…
Sono tutti concetti che abbiamo fatti nostri
perché qualcuno ha fatto spazio e ricuperato
quel prete dapprima scomodo ed emarginato.
6°
Un elemento che da qualche tempo
sembra mancare nei rapporti sociali,
tra noi persone educate,
in strada, al lavoro, in un locale
(dove 4 ragazzi parlano e bestemmiano
come fossero soli nel locale),
o quanti non buttano lattine,
bottiglie di plastica vuote,
sacchetti di rifiuti…
è la mancanza di rispetto.
Io l’ho notato specie in auto,
correndo con l’auto per la strada:
non segnano il cambio di careggiata,
entrano ed escono da una rotatoria
ma devi stare a debita distanza,
si immettono in strada da un parcheggio
senza badare a chi sta sopraggiungendo,
occupano il centro della strada
come stessero guidando un bilico, ecc.
Ognuno si comporta
come fosse solo in strada
e non dovesse tener presente
che sta usando uno spazio che è di tutti.
Gesù oggi ci suggerisce
di guardarci attorno:
c’è sempre tanta gente attorno a noi;
e merita il nostro rispetto
e la nostra attenzione.