don Franco Scarmoncin โ€“ Commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2019

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1ยฐ Lettura

โ€“ Nelle aule di Tribunale รจ scritto:

โ€œLa Legge รจ uguale per tuttiโ€.

Ma non รจ cosรฌ;

chi puรฒ permettersi degli avvocati bravi

- Pubblicitร  -

potrebbe venire assolto

anche se รจ colpevoleโ€ฆ

e abbiamo tanti esempi,

specie in politica

e tra i manager delle grandi strutture statali.

 

Ma oltre agli avvocati bravi

puรฒ succedere che posso addirittura permettermi

di comprare il Giudice

(e anche di questo

abbiamo le prove storiche in Italia).

 

Inoltre se anche la giustizia รจ uguale per tutti

e il Giudice รจ serio e imparziale,

chi sa parlare e difendersi (es. i mafiosi)

lโ€™avrร  sempre vinta sul povero diavolo

anche innocente,

ma che non riesce a dimostrarloโ€ฆ

 

โ€“ In tutte le Costituzioni mondiali

e anche in quella Ebraica (Libro del Siracide)

si raccomanda che il Giudice non accetti regali

perchรฉ non potrebbe essere piรน imparziale poiโ€ฆ

 

Sullโ€™esperienza umana

qualcuno potrebbe pensare che Dio

sia come un Giudice di questo mondo

e si lasci comprare con un paio di Messe

e qualche offerta alla Chiesa o al Vaticanoโ€ฆ

Dio non si lascia comprare nรฉ corrompere

per tranquillizzare le nostre coscienze.

 

Il Siracide attacca duramente

questa falsa religione:

non รจ venendo in chiesa e mangiando particole

che possiamo permetterci di fare i nostre comodi

e rubare a man salva,

danneggiando i poveriโ€ฆ

Se sei un pedofilo,

resti tale anche se sei diventato prete o Vescovo

in barba al Vaticano.

 

Dio รจ un Giudice che non fa preferenze,

anzi fa veramente giustizia,

cioรจ:

mette tutti sul medesimo piano

perchรฉ possano difendersi alla pari.

Per questo Dio sta dalla parte del povero,

di chi non ha mezzi, nรฉ avvocati,

di chi non ha amici e non sa parlare

per dargli la possibilitร  di un giudizio giusto

e imparziale.

Anzi se ha una debolezza Dio,

ce lโ€™ha con e verso i poveri

e verso le preghiere dei poveri.

 

 

         VANGELO

 

Eโ€™ una pagina del Vangelo

non di facile lettura,

nรฉ per la comprensione.

 

1ยฐ      I due protagonisti:

il fariseo:

รจ una persona retta, onesta,

osserva la legge,

cerca di non commettere peccati,

digiuna,

versa al fisco e al Tempio le decime

dei prodotti dei campi e del bestiame,

osserva il sabato e pregaโ€ฆ

Puรฒ essere orgoglioso della sua rettitudine

e della sua onestร .

Non ha nulla di cui vergognarsiโ€ฆ

 

A lui spetta di diritto il Paradiso,

Si potrebbe eccepire

che sia un pochino orgogliosoโ€ฆ

ma insomma non possiamo pretendere

che sia perfetto.

Eโ€™ un uomo a posto

sia dal punto di vista religioso

che civile, umano.

 

Il pubblicano

รจ un esattore esoso delle tasse.

I pubblicani erano

collaborazionisti con gli odiati romani;

potevano essere ladri

per bisogno o per natura;

non erano osservanti delle tradizioni religiose,

non frequentavano il Tempio,

non potevano,

e come le prostitute, o i lebbrosi

erano tutte persone da evitareโ€ฆ

 Venivano visti come dei poco di buono.

Per loro era impossibile la salvezza;

erano giร  carne da inferno.

 

Ma, ecco la cosa strana e impensabile:

questo pubblicano โ€œfu reso giustoโ€ da Dio,

mentre Dio non รจ riuscito

a rendere giusto il fariseo.

 

Dove sta la differenza tra i due:

            il fariseo

non ha bisogno di Dio,

รจ giร  a posto

e si merita di diritto il Paradiso;

            il pubblicano

sa di essere un poco di buono;

confida che Dio lo possa ascoltare comunque,

anche se non pretende di essere salvato.

 

โ€“ Eโ€™ una parabola strana !

 

โ€“ Il pensiero di Gesรน,

espresso nella parabola,

sta tutto qui:

non sono le nostre opere buone

a salvarci

ma รจ lโ€™Amore di Dio.

 

Se ci comportiamo bene,

se facciamo opere buone, offerte,

se diciamo preghiere, messeโ€ฆ

lo facciamo perchรฉ sta bene

e fa bene a noi stessi;

e ancora come segno che abbiamo capito

e rispondiamo allโ€™Amore di Dio.

 

Chi pensa come il fariseo

non รจ cattivo,

non ha ancora capito niente di Dio.

 

La vita eterna รจ un dono

non va guadagnata.

 

Lโ€™idea di โ€œlucrare una indulgenzaโ€

di guadagnarci il Paradiso

รจ molto radicata tra i fedeli e i credenti,

allora,

come anche oggi.

 

Su questa idea ritornerร  S.Paolo

per darci anche altre 2 motivazioni.

1ยฐ con le opere buone

non possiamo guadagnarci il Paradiso

perchรฉ Dio รจ su un altro piano,

per quanti sforzi possiamo fare

non potremmo mai fare un salto di natura

e arrivare ad essere Dio.

Es. un cane

se gli stiamo vicino

e gli in segniamo tante cose umane:

leggere, scrivere, andare in auto (va sulla luna)

vestirsi con la cravatta,

stare a tavola come un invitato qualsiasi,

gli insegniamo anche un paio di lingue,

usare il computerโ€ฆ eccโ€ฆ

giร  i bastardini

sono piรน educati e affettuosi di noi umaniโ€ฆ

rimarrร  comunque sempre un cane

che sa fare meraviglieโ€ฆ

ma rimarrร  un cane

e avrร  sempre la natura animale del cane;

non sarร  mai una persona.

 

Solo Dio รจ in grado

di elevarci alla sua natura divina;

solo perchรฉ Lui รจ in grado e lo vuole.

 

2ยฐ motivo per cui

noi non riusciamo a salvarci

con la nostra buona volontร 

e con tutte le opere buone compiute

รจ che se cosรฌ fosse

non sarebbero stati necessari

la venuta e il sacrificio di Gesรน.

Il sacrificio in croce di Gesรน

e la sua Risurrezione sarebbero stati inutili,

perchรฉ noi ce la potremmo fare anche da soli.

 

Ecco il profondo significato della parabola

del buon fariseo

e del cattivo pubblicano:

Dio salva tutti per Amore,

anche i casi disperati e i malvagi.

Commento a cura di don Franco Scarmoncin โ€“ Diocesi di Padova