Commento alla Prima Lettura
– Noi abbiamo fatto esperienza
e la stiamo tuttora facendo
di stranieri in Italia,
nel nostro Paese,
entrano nei nostri negozi
e spesso vengono ad abitare
nei nostri palazzi e condomini.
Noi li guardiamo con sospetto,
con diffidenza,
ci teniamo alla larga da loro;
proviamo una naturale paura e sospetto:
sembrano diversi da noi,
temiamo che ci possano fare del male,
che vengano a disturbare la nostra privacy
e la nostra serenità.
– Il medesimo concetto e sospetto
lo avevano gli ebrei
per quanti non erano ebrei:
in origine con gli Egiziani,
poi con i popoli di Canaan,
con gli Assiri e i Samaritani…
infine con i Babilonesi e Persiani,
presso i quali finiscono come deportati.
A Babilonia gli ebrei sconfitti, umiliati
ed esiliati
vengono a contatto diretto con i loro vincitori
con queste popolazioni pagane,
culturalmente diverse
e si rendono conto che,
pensandoci bene e vivendoci insieme
gomito a gomito,
non sono poi così malvagi,
non sono peggiori di loro:
lavorano, hanno una famiglia,
adorano le loro divinità,
vivono obbedienti alle leggi e alle tradizioni…
in altre parole,
sono persone perbene,
è gente buona, seria, simpatica,
generosa e ospitale,
desiderosa di vivere in pace,
conduce una vita morale e civile
molto elevata e impegnata.
– In questo contesto dell’esilio a Babilonia
fa capolino il sospetto che Dio, il loro Dio,
il Dio creatore dell’universo,
non sia il Dio esclusivo degli Ebrei,
ma pure il Dio di tutti, universale.
– Il profeta
(il 3° Isaia vissuto in esilio verso il 550 a.C.)
vive questo cambiamento di idee e dice:
“Dio farà cadere tutte le barriere,
che dividono i popoli,
verrà a radunare le nazioni di tutte le lingue”.
Gli stranieri saranno tanto devoti
del vero Dio
che gli sceglierà come sacerdoti e leviti,
missionari per portare la salvezza a tutte le genti.
Una profezia inaudita
e poi realizzata.
– Collegamento con la pagina del Vangelo:
in questa Lettura si accenna alla possibilità di Dio
di chiamare anche stranieri e non solo Ebrei
a essere sacerdoti e leviti
per la sua causa…
Nel Vangelo Gesù dice che molti
del suo popolo eletto, Ebrei,
potrebbero essere esclusi dal Regno,
mentre succederà che stranieri,
venuti da occidente e da oriente
troveranno porte aperte nel suo Regno….
VANGELO
– “Sono pochi quelli che si salvano?”
Cosa può rispondere Gesù?
“Sì sono pochi!”
allora … non vale la pena impegnarci…
tanto noi non saremo tra i fortunati…
“No, si salvano in molti… tutti…”
rischia di creare false certezze e
favorire il disimpegno,
se ci salviamo tutti…
non è necessario impegnarsi, andare in chiesa,
fare carità, rispettare le persone, ecc…
Quindi Gesù non risponde alla domanda
che sembra più originata da curiosità
che da volontà di entrare nel Regno di Dio
e nell’impegno richiesto da Gesù.
“Sforzatevi, piuttosto…
di entrare per la porta stretta”.
Come si fa ad entrare se la porta è stretta?
lasciando i vestiti che ingombrano,
contorcendosi,
“facendosi poveri e piccoli”…
allora si entra.
“Non vi conosco…”
Come non ci conosci… abbiamo…?
Non ci riconosce perché
non siamo né poveri, né piccoli…
Es. se ci presentiamo come autorità,
persone importanti,
con le tasche piene
senza aver perdonato
sembra che non ci riconosca come “suoi”,
e di conseguenza
come possiamo entrare nella sua casa.
Io sono convinto che Dio
salvi tutti,
ha già salvato tutti…
tuttavia,
non può dire: fate come volete,
comportatevi da banditi e immorali
che tanto è tutto lo stesso…
Le cose non stanno così:
Lui è venuto per indicarci un comportamento
che sia salvezza per ciascuno e
anche per gli altri.
Per questo
pur essendo tutti già salvi
ciò non ci esime da collaborare con Dio
per la salvezza anche dei fratelli.
– “Alcuni tra i primi
saranno ultimi…
Il riferimento è agli ebrei
e ai responsabili del popolo ebreo,
classe sacerdotale, Sinedrio, scribi, ecc…
erano stati chiamati per primi nel Regno…
e hanno preferito tenersene alla larga…
e alcuni ultimi,
saranno primi…”
sono i popoli pagani
che da ultimi chiamati nel Regno
passano davanti al popolo eletto
chiamato per primo…
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova
Letture della
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,18b-21
Così dice il Signore:
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Salmo 116 (117)
R. Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.
Seconda Lettura
Il Signore corregge colui che egli ama.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,5-7.11-13
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Parola di Dio
Vangelo
Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 22-30
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Parola del Signore