Alcune sottolineature
– Il Profeta Isaia vissuto
cinque secoli prima di Gesù,
scrive di un personaggio misterioso
che sarebbe venuto
a fare fedelmente
la volontà di Dio;
lo chiama “Servo del Signore”
– Questo “Servo del Signore”
nella lettura di oggi,
si presenta alla sua comunità
e oggi a noi,
parlando della sua missione,
dell’incarico ricevuto da Dio:
annunciare al mondo
un messaggio di consolazione
e di speranza.
Questo “Servo” si presenta e parla anche del modo
con cui annuncerà il suo messaggio:
tutto ciò che sentirà da parte di Dio
lo annuncerà con parole forti ed efficaci,
alle quali è impossibile resistere.
Alla fine della pagina di Isaia,
il Servo del Signore descrive
le conseguenze della sua opera:
per non essere sceso a compromessi,
verrà emarginato, condannato e ucciso.
“Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,le mi e guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.”
(Profezia che sembra una descrizione
perfetta di quanto succederà proprio a Gesù
durante la passione e morte).
Mentre il profeta Isaia sta scrivendo
non sa di chi sta parlando;
sotto ispirazione di Dio,
il profeta scrive di questo personaggio strano
e misterioso,
senza conoscerlo;
senza rendersi conto che sta dipingendo
un “identikit” del futuro Messia.
Vangelo
alcune sottolineature
– Gesù vive i suoi ultimi giorni
iniziando con la Cena del martedì sera
4 aprile dell’anno 30 d.C.
fino alla domenica della Risurrezione (9 aprile)
– Perché Gesù doveva morire
in croce ?
1° Gesù fin dall’inizio ha fatto una scelta
(ricordiamo le tentazioni)
rifiutando il potere,
contestando l’insegnamento religioso
della classe sacerdotale,
rivedendo molti aspetti della legge mosaica,
fatta passare per legge di Dio;
compiva miracoli per far capire che
il Regno di Dio era presente e stava già salvando;
viveva poveramente,
senza approfittare della sua missione
(a differenza della ricca classe sacerdotale)
sapeva parlare come nessun altro…
La povera gente lo seguiva…
Non poteva non suscitare gelosia e invidia!
Questo comportamento
e scelte di vita mette Gesù in rotta di collisione
con le autorità religiose in particolare
che con la complicità del potere politico
riusciranno a farlo tacere per sempre.
Almeno così credevano e speravano.
Questo il motivo concreto,
dal punto di vista umano:
una persona troppo onesta
e coerente con i valori umani e spirituali
non trova spazio
in mezzo a gente che vive
di sotterfugi e di inganno.
Motivo teologico
– L’altro motivo per cui Gesù
doveva morire in quel modo
è il fatto che Gesù fa tutto
per amore del Padre… fino a dare la vita.
E non poteva se non essere così.
Gesù non ha dato al Padre “qualcosa”,
un poco del suo tempo, o di se stesso;
ha dato tutto: la vita.
(come un genitore
è disposto a fare per un figlio).
Il sacrificio di Gesù in croce
è la donazione totale di se stesso al Padre:
è un olocausto
in cui Lui è la vittima e il sacerdote.
E siccome quella vittima e quel sacerdote
erano “le cose” più gradite a Dio,
più di ogni altra (es. il sacrificio di animali),
il sacrificio di Gesù
è stato un gesto dal “valore infinito”.
Gesù si è sacrificato per amore del Padre;
ha dato tutto al Padre, anche la vita.
N.B.
Non è la croce a salvarci
e non dobbiamo guardare alla croce
come fosse la nostra salvezza;
noi siamo stati salvati dall’Amore di Dio,
prima della croce e senza la croce di Gesù.
Si continua a dire che
“Gesù è morto in croce per salvarci”
in realtà è l’Amore di Gesù
che ci ha salvati:
è l’Amore che ha dato un senso alla croce.
Non è la croce a salvare,
ma l’Amore
per cui e con cui Gesù è finito in croce.
Il Padre ha accolto questo sacrificio,
non ha sottratto il Figlio alle nostre mani,
lo ha lasciato in nostra balìa,
per farci capire
(visto che abbiamo la cuticagna dura)
che amava più noi del Figlio.
Quindi la morte di Gesù in croce
è il massimo segno dell’amore di Gesù
per il Padre
e contemporaneamente
è il massimo segno dell’amore del Padre
per noi… peccatori,
ma amati da Dio più del Figlio.
N.B.
il sacrificio della croce
è il segno massimo della GLORIA di Dio;
il segno più grande dell’Amore di Dio che salva.
GIUDA
tra gli Apostoli era il più intuitivo, furbo,
attaccato ai soldi, ladro, il più capace;
aveva seguito Gesù per interesse
nella speranza di crearsi un avvenire
seguendo un Personaggio che faceva miracoli
e che dava da mangiare pane e companatico
a tutti e gratuitamente…
Quando tuttavia si rende conto che Gesù
non intendeva andare al potere
e che seguendolo non avrebbe avuto alcun futuro…
abbandona il Maestro…
Giuda è comunque uno strumento
del progetto di Dio.
Inconsapevole… libero nelle scelte,
colpevole comunque…
Dio sa trarre il bene
anche dal male…
scrive dritto anche su righe storte,
fa nascere i fiori anche dal fango…
Es. la tela del grande Pittore (Dio)
rovinata dal figlio stupido…(il peccato)
ridipinta dal grande Artista
e resa ancora più mirabile
Giuda
(come molti altri…
S. Francesco d’Assisi
profeta della povertà nella Chiesa,
Camillo Benso di Cavour
con l’incameramento dei beni ecclesiastici,
Mandela per l’apartheid,
Gandhi per l’indipendenza dell’India,
Mao per la Cina,
Gorbaciov che tenta di portare
l’Unione Sovietica nel mercato mondiale, ecc…)
… sono tutti strumenti inconsapevoli
in mano a Dio.
Giuda non ha alcun merito per aver tradito Gesù;
è stato certamente salvato anche lui…
Teniamo presente anche che Giuda,
tra i discepoli
è stato l’unico che ha avuto il coraggio
di difendere Gesù
davanti al tribunale ebraico,
dichiarando che stavano uccidendo un “innocente”.
Certamente ha pensato
che il gesto del tradimento
fosse troppo enorme per essere perdonato…
e si è impiccato.
Gesù
come aveva perdonato Pietro,
che aveva tradito davanti auna donna,
ha perdonato anche Giuda,
anche se lui non ha chiesto nulla
e non gli si è inginocchiato davanti.
Chi ha tradito Gesù?
Giuda
Pietro
gli Apostoli e tutti i discepoli
i miracolati,
il popolo beneficato,
le autorità religiose…
La responsabilità della classe sacerdotale.
E’ la vera responsabile del rifiuto a Gesù.
E’ responsabile perché ha impedito alla gente
di credere a Gesù,
avevano costruito una barriera davanti a Gesù
per cui il popolo non poteva credere a Gesù,
contro il parere dell’autorità religiosa.
E’ responsabile perché non ha voluto credere
all’evidenza dei miracoli.
E’ responsabile dell’invidia
che ha suggerito il rifiuto prima,
le menzogne poi,
fino alla condanna a morte.