don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 23 Maggio 2021

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1° Lettura

La Pentecoste era una festa ebraica

legata ai raccolti sui campi,

ed era memoriale di un avvenimento storico

legato all’Esodo.

   Pentecoste

significa 50° giorno.

Il popolo ebreo a Pentecoste ricordava

i 50 giorni dall’uscita dall’Egitto;

quando arrivato al monte Sinai,

Mosè

salì sul monte per ricevere da Dio la Legge

(la Torah).

Quindi la Pentecoste ricordava la Legge di Dio.

La Legge era necessaria per dare un’anima

al popolo,

creare unità.

Dio e il popolo Ebreo avevano stipulato un patto,

un’Alleanza:

Dio avrebbe difeso il suo popolo,

mentre il popolo avrebbe adorato Jaweh

come unico vero Dio.

 

Il Libro dell’Esodo

narra come Mosè sul monte

ricevette la Legge

tra lampi, tuoni, terremoto,

grandi segni e

sconvolgimenti della terra e del cielo…

per significare quanto importante fosse

quella Legge

e quella promessa di Alleanza con Dio.

I segni straordinari atmosferici

sono la cornice del messaggio

esprimono un genere letterario

per sottolineare l’importanza di quella Legge.

 

– Questa nuova Pentecoste

narrata da Luca

avviene ancora tra vento impetuoso,

fuoco e terremoto

per significare che quanto sta avvenendo

è un fatto sconvolgente,

grandioso, creativo:

Dio comunica il suo Spirito agli uomini.

Si sta creando una nuova Alleanza

tra Dio e l’umanità.

 

Qual è l’effetto immediato dello Spirito di Dio

sulla prima comunità cristiana

ancora timorosa e indecisa,

riunita in assemblea e in preghiera?

 

Io riassumo i doni dello Spirito

in questi fondamentali:

coraggio,

sapienza,

bontà

e condivisione dei beni.

 

I Discepoli avevano bisogno

di coraggio.

Pur essendo amici di Gesù

al momento della prova nell’orto degli olivi

erano tutti scappati.

Nessuno aveva difeso Gesù,

anzi qualcuno di loro aveva pure tradito.

Dopo lo Spirito

affronteranno il Sinedrio, i processi,

le percosse, le contestazioni,

la morte…

ma non faranno un passo indietro…

tanto che le autorità religiose

non sanno come fermare la diffusione

del messaggio di Gesù,

perché neppure ammazzando Stefano e Giacomo

erano riusciti a mettere paura ai Discepoli.

Neppure se li ammazzavi

i credenti si fermavano

dall’annunciare Gesù morto e risorto.

Il coraggio dell’annuncio

veniva loro dallo Spirito.

 

I Discepoli avevano bisogno

di sapienza

per ricordare e capire le cose dette da Gesù

e poterle comunicare fedelmente

a quanti li avessero ascoltati.

Quando Gesù era con loro

non brillavano per eccessiva capacità razionale

e a volte sembrava che non sapessero neppure

quello che dicevano.

Dopo la Pentecoste Pietro farà alcuni discorsi

che lasciano stupiti

per intuito, intelligenza e sintesi del Vangelo;

tanto che neppure i giudici in Sinedrio

sapranno come rispondere.

 

I Discepoli avevano anche bisogno

di bontà

di sentirsi più fratelli e solidali

gli uni gli altri,

più disponibili al perdono

e al servizio nella carità….

hanno cominciato a mettere le proprie cose

insieme, condividerle…

solidali nella povertà e nella carità.

      Riuscire a mettere i propri beni

a disposizione e in comune con gli altri

è un atteggiamento

a cui non arrivano

neppure i preti che vivono

nella medesima casa, insieme:

ognuno preferisce fare per conto proprio.

 

 

       VANGELO

 

La pagina di oggi

ricorda una parte del lungo discorso

fatto con il cuore da Gesù

durante l’Ultima Cena;

mentre i discepoli stanno facendo festa

per la solennità della Pasqua,

Gesù sta anticipando la sua passione e morte.

Possiamo intuire lo stato d’animo di Gesù

che non riesce

a far comprendere ai suoi amici

quanto sta per succedere.

 

In questa pagina

troviamo alcune parole chiave,

caratteristiche del Vangelo di Giovanni

e che danno senso al discorso di Gesù

se ne comprendiamo il significato:

Paraclito,

Spirito di Verità

 

– Paraclito.

E’ la persona che ti sta vicino

ti appoggia, ti sostiene,

sta con te per difenderti,

per darti coraggio

e suggerirti il da farsi…

 

Può essere un tuo genitore,

un amico sicuro e leale,

un sacerdote,

un avvocato che in tribunale ti difende

con forza e conoscenza dei fatti.

 

Lo Spirito Santo

(Grazia di Dio

Amore gratuito di Dio)

per ogni persona

è tutto questo:

presente sempre (anche se invisibile)

sostegno, incoraggiamento,

difensore…

a volte attraverso persone concrete e vicine.

 

Spirito di Verità.

La Verità è Gesù stesso

Lo Spirito della Verità è lo Spirito di Gesù

sempre presente (appunto perché Spirito)

in chi crede.

 

E’ ascoltando Lui e la sua Parola

che arriviamo alla Verità

e alla Verità tutta intera.

Es. avremmo bisogno di saper leggere

alla luce della fede e della Parola di Dio

quanto stiamo vivendo nella società civile,

nella politica e nella Chiesa, come

segni dei tempi: 

            l’immigrazione,

            la novità portata da papa Francesco,

            la scarsità dei preti,

            la caduta libera della frequenza in chiesa,

            le Unità Pastorali…

E’ lo Spirito della Verità che ci potrebbe dare

degli utili suggerimenti

per delle scelte evangeliche, vere, coraggiose…

 

 

Segno:     una candela accesa

                sulla tavola da pranzo.

Fonte