1° Lettura
Da un centinaio di anni
il popolo ebreo è ritornato dall’esilio
di Babilonia;
la vita a Gerusalemme e di tutto il popolo
non solo è durissima, povertà assoluta,
ma caotica e senza legge:
l’anarchia è totale,
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si commettono furti, soprusi, violenze
angherie,
specie nei confronti dei poveri…
Il re di Persia Artaserse,
dal quale dipende la Palestina,
decide di mandare Esdra
sacerdote e scriba,
un esperto di organizzazione
e di grande prestigio e autorevolezza.
Come Esdra arriva
si rende subito conto
che manca ogni tipo di rispetto
per la legge morale, civile e religiosa:
ognuno si fa la legge da se.
Succede in quei giorni
un fatto straordinario e incredibile:
durante i lavori tra le macerie del Tempio
gli operai trovano un rotolo scritto
(un libro)
ma non sapendo leggere,
lo portano al sacerdote Esdra
il quale si rende conto subito
del grande tesoro costituito da quel volume:
era la Torah,
che da secoli nessuno aveva più letta
né sentita leggere;
ogni copia del libro era andata perduta
con la distruzione della città e del Tempio
e questa unica copia
si era salvata sotto le macerie.
Esdra organizza per bene le cose
in modo che tutti possano
finalmente ascoltare la Parola
che Dio aveva trasmessa a Mosè.
Sospende i lavori di ricostruzione del Tempio,
costruisce un palco per la lettura in pubblico,
ammaestra alcuni leviti a leggere
e a commentare i brani letti,
organizza una specie di liturgia
come segno di rispetto verso il libro sacro.
Tutti sono invitati,
praticamente obbligati a prendere parte
all’assemblea pubblica, grandi e piccoli.
Il popolo mentre ascolta,
piange per la gioia di poter ascoltare ancora
la Parola di Dio.
La lettura del testo sacro si protrae
per bel otto giorni;
al termine di ogni giornata, alla sera,
Esdra ordina che quando ritornano a casa
facciano festa:
mangino “carne grasse e bevano vini dolci”
perché questo giorno è consacrato al Signore.
“Non vi rattristate,
perché la gioia del Signore è la nostra forza”
Quale parallelo esiste
tra questa pagina e il Vangelo di oggi?
Gesù entra nella Sinagoga di Nazareth
e legge la Parola di Dio
davanti a tutta la comunità riunita
e la spiega
dando un significato nuovo.
VANGELO
– E’ l’inizio del Vangelo di S.Luca.
Luca è un medico, un intellettuale,
di origine e formazione greca
e scrive per le comunità non ebraiche:
per i pagani.
-Oggi voglio soffermarmi e commentare
le prime righe della pagina che abbiamo ascoltato
e che costituisce appunto l’inizio
del Vangelo di Luca;
domenica prossima
leggeremo qualcosa del primo incontro di Gesù
tornato nella sinagoga di Nazareth.
Dopo che Gesù se ne era andato da Nazareth
si era fatto battezzare da Giovanni,
aveva passato qualche settimana
al nord della Palestina ad annunciare:
“Il Regno di Dio è in mezzo a voi”.
Il primo fatto che Luca racconta di Gesù
è il suo ritorno al paese natale
e i suoi compaesani lo rifiutano.
Su questo ci soffermeremo domenica prossima.
– Luca dunque inizia dicendo
che sono già stati scritti molti libri
su Gesù
e che giravano tra le comunità cristiane;
tutti questi documenti lui li ha visti, li ha letti
e ora ha pensato di organizzarli
in altro modo, con un altro stile,
per cristiani che vengono dal paganesimo,
mettendo in risalto quanto a lui
sembra più importante del messaggio di Gesù.
– Luca scrive verso l’anno 80 d.C.
e pertanto i Vangeli di Marco e Matteo
come le Lettere di S.Paolo erano già note
alle comunità cristiane.
– S.Luca non ha conosciuto direttamente Gesù,
ma fa riferimento a “testimoni” oculari
da cui lui ha appreso quanto scrive.
Quanto dirà, anche se sembrerà assurdo e impossibile,
non se lo è inventato;
riferisce quanto lui stesso ha ricevuto
da S.Paolo, da Pietro, da Giovanni
e probabilmente parlando con Maria,
la Madre di Gesù.
– “Ho deciso di fare delle ricerche accurate
su ogni circostanza,
fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato”
per te cristiano o pagano che leggi…
“in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”.
– La nostra fede è Gesù e di Gesù comincia subito a parlare.
(ed è appunto quanto vedremo la prossima domenica).