don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 23 Gennaio 2022

523

1° Lettura

Da un centinaio di anni

il popolo ebreo è ritornato dall’esilio

di Babilonia;

la vita a Gerusalemme e di tutto il popolo

non solo è durissima, povertà assoluta,

ma caotica e senza legge:

l’anarchia è totale,

- Pubblicità -

si commettono furti, soprusi, violenze

angherie,

specie nei confronti dei poveri…

 

Il re di Persia Artaserse,

dal quale dipende la Palestina,

decide di mandare Esdra

sacerdote e scriba,

un esperto di organizzazione

e di grande prestigio e autorevolezza.

 

Come Esdra arriva

si rende subito conto

che manca ogni tipo di rispetto

per la legge morale, civile e religiosa:

ognuno si fa la legge da se.

 

Succede in quei giorni

un fatto straordinario e incredibile:

durante i lavori tra le macerie del Tempio

gli operai trovano un rotolo scritto

(un libro)

ma non sapendo leggere,

lo portano al sacerdote Esdra

il quale si rende conto subito

del grande tesoro costituito da quel volume:

era la Torah,

che da secoli nessuno aveva più letta

né sentita leggere;

ogni copia del libro era andata perduta

con la distruzione della città e del Tempio

e questa unica copia

si era salvata sotto le macerie.

Esdra organizza per bene le cose

in modo che tutti possano

finalmente ascoltare la Parola

che Dio aveva trasmessa a Mosè.

Sospende i lavori di ricostruzione del Tempio,

costruisce un palco per la lettura in pubblico,

ammaestra alcuni leviti a leggere

e a commentare i brani letti,

organizza una specie di liturgia

come segno di rispetto verso il libro sacro.

Tutti sono invitati,

praticamente obbligati a prendere parte

all’assemblea pubblica, grandi e piccoli.

Il popolo mentre ascolta,

piange per la gioia di poter ascoltare ancora

la Parola di Dio.

La lettura del testo sacro si protrae

per bel otto giorni;

al termine di ogni giornata, alla sera,

Esdra ordina che quando ritornano a casa

facciano festa:

mangino “carne grasse e bevano vini dolci”

perché questo giorno è consacrato al Signore.

“Non vi rattristate,

perché la gioia del Signore è la nostra forza”

Quale parallelo esiste

tra questa pagina e il Vangelo di oggi?

Gesù entra nella Sinagoga di Nazareth

e legge la Parola di Dio

davanti a tutta la comunità riunita

e la spiega

dando un significato nuovo.

VANGELO

– E’ l’inizio del Vangelo di S.Luca.

Luca è un medico, un intellettuale,

di origine e formazione greca

e scrive per le comunità non ebraiche:

per i pagani.

 

-Oggi voglio soffermarmi e commentare

le prime righe della pagina che abbiamo ascoltato

e che costituisce appunto l’inizio

del Vangelo di Luca;

domenica prossima

leggeremo qualcosa del primo incontro di Gesù

tornato nella sinagoga di Nazareth.

 

Dopo che Gesù se ne era andato da Nazareth

si era fatto battezzare da Giovanni,

aveva passato qualche settimana

al nord della Palestina ad annunciare:

“Il Regno di Dio è in mezzo a voi”.

 

Il primo fatto che Luca racconta di Gesù

è il suo ritorno al paese natale

e i suoi compaesani lo rifiutano.

Su questo ci soffermeremo domenica prossima.

– Luca dunque inizia dicendo

che sono già stati scritti molti libri

su Gesù

e che giravano tra le comunità cristiane;

tutti questi documenti lui li ha visti, li ha letti

e ora ha pensato di organizzarli

in altro modo, con un altro stile,

per cristiani che vengono dal paganesimo,

mettendo in risalto quanto a lui

sembra più importante del messaggio di Gesù.

– Luca scrive verso l’anno 80 d.C.

e pertanto i Vangeli di Marco e Matteo

come le Lettere di S.Paolo erano già note

alle comunità cristiane.

– S.Luca non ha conosciuto direttamente Gesù,

ma fa riferimento a “testimoni” oculari

da cui lui ha appreso quanto scrive.

Quanto dirà, anche se sembrerà assurdo e impossibile,

non se lo è inventato;

riferisce quanto lui stesso ha ricevuto

da S.Paolo, da Pietro, da Giovanni

e probabilmente parlando con Maria,

la Madre di Gesù.

– “Ho deciso di fare delle ricerche accurate

su ogni circostanza,

fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato”

per te cristiano o pagano che leggi…

“in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”.

– La nostra fede è Gesù e di Gesù comincia subito a parlare.

(ed è appunto quanto vedremo la prossima domenica).

Fonte