1° Lettura
– I protagonisti della pagina biblica
(siamo 750 prima di Gesù)
sono una coppia di sposi, ormai anziani,
e il Profeta Eliseo.
Questo Profeta non ha lasciato nulla di scritto
come tanti altri profeti;
ma è noto per i numerosi miracoli
narrati nei due Libri storici dei Re.
– Il Profeta e un suo discepolo
erano soliti passare e sostare
per riposarsi
presso una famiglia di Sunem;
come una volta erano soliti fare anche
alcuni frati che passavano di casa in casa
a chiedere offerte per il convento.
– Marito e moglie, abbastanza benestanti,
di comune accordo decidono
di costruire una stanza in muratura
sopra la loro casa, fatta di un unico piano,
in modo che Eliseo potesse trovare ospitalità
e fermarsi quando fosse tornato da quelle parti.
– Come segno di ringraziamento
per il grande gesto di generosità
dei due coniugi,
il Signore accoglie una loro preghiera
che avevano sempre rivolta a Dio
ma che non era mai stata esaudita:
concede loro un figlio.
Il Profeta li assicura che al suo ritorno,
tra un anno,
terranno in braccio un bambino.
Così infatti avverrà.
– Conclusione:
fino a che punto di generosità
o di accoglienza ci siamo spinti noi ?
Ricordiamo un gesto particolare
di attenzione verso una persona in difficoltà ?
VANGELO
– “Chi ama il padre e la madre
più di me,
non è degno di me…”
Chi ama il figlio o la figlia più di me,
non è degno di me”
Ma queste parole sono dettate
da una persona equilibrata
o da uno che è abituato a spararle grosse
e un poco megalomane?
Come può pensare Gesù
che abbiamo da amare Lui più dei nostri genitori?
O che un genitore possa amare Dio
più di quanto ami un figlio?
Non è proprio pensabile!
E allora, come si possono spiegare
queste parole di Gesù?
Risposta:
Gesù sta parlando ai suoi Discepoli,
a quanti cioè lo stanno seguendo
nel cammino verso Gerusalemme,
dove verrà preso e crocefisso.
Non sta parlando alla gente comune,
ma solo a quanti lo stanno fisicamente
accompagnando verso la capitale.
A questi Gesù fa un discorso molto serio,
senza creare illusioni
(tutti erano convinti che Gesù avrebbe
creato una sommossa di popolo,
avrebbe vinto i Romani,
dando vita al Regno di cui parlava sempre)…
se si fosse avverata questa possibilità,
i suoi amici discepoli che lo stavano seguendo
avrebbero ottenuto qualche posto di potere.
Gesù tenta in tutti i modi di far capire
come invece stanno le cose
e cosa li sta aspettando a Gerusalemme.
Perciò dice:
“Se continuate a seguirmi,
sappiate che non avete nulla da guadagnare
né ora nè in futuro,
ma solo avversità, umiliazioni e percosse.
Quindi
se continuate a seguirmi
dovete rinunciare alla vostra famiglia,
al padre e alla madre,
rinunciare a formarvene una vostra;
perché non potete seguire me e affari,
famiglia, impegni, interessi vari…
Se preferite me
alla famiglia,
se siete convinti di seguire me…
dovete amare me
e stare con me
più che con vostro padre e vostra madre…
Se ve la sentite,
continuate a seguirmi,
altrimenti,
se avete dei dubbi,
tornate sui vostri passi
e amici come prima”.
Es. Giuda a un certo momento
lascia Gesù…
non se la sente di continuare
a rinunciare a tutto.
– Chi crede di salvare la sua vita
circondandola di attenzioni e sicurezze,
che pensa di vivere solo per se stesso…
la sua vita è persa,
inutile se vissuta solo per se stessi…
Se al contrario,
la vogliamo realizzare,
dare alla nostra vita uno scopo alto e grande,
se vogliamo dare un senso,
un obiettivo
che vada oltre alla nostra esistenza…
dobbiamo donare la vita e
viverla per gli altri.
– E’ un discorso di “fede”;
per chi crede in Gesù
questo non solo è vero e giusto,
ma pure il nostro bene.