Divido la pagina del Vangelo di oggi in tre momenti:
1°
“Vedendo le folle, Gesù sentì compassione,
perché erano sfinite e stanche
come pecore senza pastore”
Gesù prova com-passione per la folla povera e
allo sbando.
Hanno tutti fame di pane e di Parola:
per questo seguono Gesù.
Lui in più occasioni ha dato pane e companatico
con cui sfamarsi.
A quel tempo, si mangiava una sola volta al giorno;
e la povera gente, non sempre poteva farlo.
Inoltre Gesù annuncia una Parola che affascina.
Non è la parola solita e stantia
degli scribi e dei sacerdoti del Tempio.
La Parola di Gesù annuncia un Dio Padre,
che perdona e accoglie tutti;
annuncia un Regno dove non ci sono esclusi,
come nel Tempio, dove alcune categorie di persone
non potevano entrare.
Inoltre Gesù avvalora quanto afferma
con dei segni straordinari: guarisce i malati;
per significare che Dio è presente
e sta salvando.
Guarire dalle malattie,
scacciare spiriti maligni,
risuscitare i morti (lebbrosi)
erano segni del Nuovo Regno
e del Messia.
2°
Ci vengono presentati i 12 Apostoli (inviati).
Il numero 12 simboleggia
tutto il popolo d’Israele.
“Andate piuttosto alla pecore perdute
della Casa di Israele”.
Sembra che siano proprio i suoi connazionali Ebrei
ad avere bisogno più di altri
di una parola di salvezza.
Se oggi Gesù ritornasse:
chi sarebbero i suoi oppositori più accaniti ?
I Russi comunisti?
I musulmani terroristi?
I milioni di atei e i senza Dio ?
No!
Saremmo noi preti e la Gerarchia cattolica!
Questi 12 costituiscono la prima comunità cristiana;
attorno a Gesù e a loro poi si aggregheranno anche
alcuni discepoli… e tutti accompagnano Gesù
per le strade e i villaggi di Palestina.
“La messe è molta, gli operai sono pochi”
Gesù intendeva dire che i bisogni e le miserie,
le sofferenze della gente comune e povera,
possono essere alleviate
da “operai” volontari, persone di buona volontà
che si dedicano e possono dare
la loro disponibilità a dare una mano,
ad aiutare chi è maggiormente in difficoltà.
Gesù non fa riferimento ai sacerdoti,
ma alle persone buone, generose,
compassionevoli,
che si prestano ad alleviare la miseria
della povera gente.
Gesù non intendeva creare una religione nuova,
quanto formare una comunità di buona gente
che seguendo il suo messaggio,
si mettesse a servizio di chi è povero
ed è dimenticato da tutti.
Nessuno si presta ad aiutare i poveri.
Gesù, creando la “chiesa” pensava a questo!
Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date”
La Parola che vi è stata annunciata e
il dono delle guarigioni…
sono tutti doni di Dio… gratis.
Per essere credibili in questa missione,
bisogna non pensare di fare i propri interessi,
Tutto si deve fare nella carità
e nella gratuità…
senza mezzi, senza strutture,
senza denaro,
ciò che serve a chi annuncia la Parola
è solo la fede!
3° momento:
“Scacciare i demoni”
E’ il segno che Dio è presente.
Gli spiriti e i demoni
non sono quelli che predichiamo noi preti
e che abbiamo raffigurato nei nostri affreschi medioevali o di cui parla Dante nell’Inferno.
Il concetto che avevano gli Ebrei e Gesù stesso
del diavolo non è il nostro concetto attuale;
questo nostro
ci viene dalla iconografia e dalla spiritualità medioevale.-
Il “diavolo” e lo “spirito immondo” del Vangelo
erano tutte le malattie che debilitavano il fisico,
la persona… che facevano star male.
Ogni forma di malessere era attribuita a uno “spirito”,
a un “diavolo”.
Il diavolo del Vangelo non è il diavolo persona di cui parliamo noi oggi;
e l’inferno del Vangelo era la Geenna,
la discarica pubblica di Gerusalemme
dove si briciavano le scorie infette.
Non è il nostro inferno eterno.
Sono tutte immagini simboliche, non reali!
Conclusione:
Il messaggio di Gesù è sempre di salvezza,
non per creare paura…
Questa l’abbiamo creata noi preti.
La Chiesa di Gesù è la comunità
che si presta e si organizza
per venire incontro a quella parte di società
dove si vive male,
quella povera, quella che nessuno aiuta…
Là deve essere presente il cristiano.