don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 17 Settembre 2023

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Riflessione.

Così anche il Padre mio celeste farà con voi
se non perdonerete di cuore,
ciascuno al proprio fratello».

  • 10.000 talenti 1 talento equivaleva a 33 chili d’oro
    330.000 chili d’oro
    3.300 quintali
    33 tonnellate
    quindi una somma immensa, assurda,
    impossibile da ripagare o restituire.
    Ma per un Ministro, un Satrapo orientale
    che poteva governare su una parte di Impero, poteva essere possibile.
  • 500 denari corrisponde a 500 giorni di lavoro
    2 anni di lavoro di un bracciante:
    20 mila euro.
  • La sproporzione delle due somme
    ci fa capire la bontà d’animo del Re (Dio)
    che perdona e condona a noi ogni debito;
    e la grettezza d’animo del Ministro (noi)
    nei confronti dell’amico.
  • La conclusione sarebbe:
    Se Dio perdona sempre e tutto,
    anche debiti e peccati imperdonabili… (Hitler)
    dobbiamo essere altrettanto disponibili anche noi
    nei confronti degli altri.
  • Il dovere di perdonare
    è tra gli insegnamenti fondamentali
    del messaggio di Gesù,
    insieme alla preghiera,
    a vivere la comunità,
    la fede, il servizio e la carità.
  • Se ci guardiamo attorno
    ci rendiamo conto quanto sia vero e attuale
    la raccomandazione di Gesù.
    Sembra che nei nostri Tribunali
    stiano in attesa milioni di cause per litigi,
    controversie, divergenze di visioni e scelte,
    per offese,
    per contrasti che si protraggono per anni;
    tra parenti, vicini di casa
    e di condominio,
    tra operai e datori di lavoro,
    per imbrogli o furti,
    per violenze e danni recati.

Ricordo il figlio del Prof. Bachelet ucciso
dalle Brigate Rosse
che perdona gli uccisori del padre.

Una mamma a cui un balordo uccide il figlio
e lei non solo lo perdona,
ma si presta ad aiutarlo perché è solo.

Credo che ricordiamo la strage di Erba
in cui vengono uccisi un bambino,
la mamma, la nonna e la vicina,
si dice da marito e moglie
con cui a volte litigavano.
Il nonno del bambino un certo Castagna,
ha perdonato, perché diceva:
non voglio vivere con il rancore dentro.

Persone che perdonano ce ne sono
e tante.
E il perdono non è un segno
di aver torto,
di debolezza,
di incapacità a reagire…
Il perdono è segno di forza,
di coraggio,
di intelligenza.

Chi perdona per primo
e chiede “scusa”
in famiglia, per esempio, tra marito e moglie,
vuol dire che è intelligente,
e probabilmente ha pure ragione.

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