1° Lettura
Il tema di questa Lettura e del Vangelo
è il perdono.
Ogni persona che si sente vittima
di qualche ingiustizia
è portata naturalmente a reagire,
ad aggredire i responsabili,
a vendicarsi.
Questo atteggiamento di vendetta
migliora o peggiora la situazione ?
La storia, come la Bibbia,
offrono varie risposte a questo interrogativo:
di solito chi reagisce
restituisce il male con gli interessi.
Es. la risposta all’attacco giapponese
alle navi americane a Pearl Harbor…
è stata la seconda guerra mondiale;
così ad ogni attentato palestinese in Israele,
gli Israeliani rispondono con raid aerei
o chiudono le strade ad ogni
rifornimento ai cittadini arabi,
oppure la possibilità ai musulmani
di accedere ai loro luoghi sacri…
A uno sgarbo
o a una mancanza di precedenza in strada,
si rincorre la moto che ci ha mancato di rispetto
e la si schiaccia sul guard-rail…
Già nell’A.T. (Levitico) si dice:
“Tu non ti vendicherai
e non serberai rancore verso i figli del tuo popolo,
ma amerai il prossimo tuo come te stesso.”
– Il Siracide rivolto al suo discepolo
raccomanda di evitare comportamenti insensati
dettati da desiderio di vendetta
o di rancore.
Questi sentimenti di vendetta
ci collocano su un piano che non è quello di Dio;
Dio è paziente, clemente,
misericordioso
e la clemenza è la condizione indispensabile
per poter pregare,
ottenere il perdono di Dio
e essere convinti che la nostra preghiera
sarà accolta.
Non possiamo pensare di metterci
a fare i vendicatori
con l’iuto di Dio.
VANGELO
– E’ forte la parabola di Gesù:
noi di fronte a Dio
siamo come quell’uomo che è stato perdonato
di un debito enorme,
mentre poi esigiamo
la restituzione di pochi spiccioli…
ci vendichiamo per un nonnulla
e di ogni piccolo sgarbo.
– Che cosa dobbiamo fare?
perdonare tre volte?
Perdonare 7 volte?
Non 7 volte… cioè sempre…
ma 70 volte 7… cioè: più che sempre.
Nei confronti di Dio
noi siamo debitori senza alcuna possibilità
di riuscire a restituire e metterci in pareggio.
Quindi,
conclusione:
bisogna perdonare
per essere perdonati.
Es.- basta che pensiamo alle cause civili
in attesa di un dibattito giudiziario:
9 milioni di cause…
probabilmente alcune o anche molte
si potevano lasciar perdere
anche a rischio di fare la figura del debole
o del “mona”.
Così:
tra famiglie del medesimo palazzo
bisognerebbe avere un tribunale
dentro ad ogni condominio
– Come abbiamo fatto ad accumulare
tutto questo debito nei confronti di Dio ?
Per quanti peccati possiamo aver fatto…
a volte non ci sembra proprio
di avere commesso questi grandi misfatti,
mentre qualcuno ci ha danneggiato e non poco…
Il problema non sta sulla quantità
delle colpe che ci imputiamo gli uni gli altri,
quanto sulla distanza immane
tra il cuore di Dio e il cuore umano.
Un altro punto sconcertante
è costituito dalla finale:
“Così anche il Padre vostro farà a ciascuno di voi
se non perdonerete di cuore al vostro fratello”
Non vuol dire che Dio
non ci perdonerà,
ci condannerà all’inferno se non perdoniamo,
ma la finale della parabola
forza la situazione
(voluta dalla comunità cristiana primitiva)
per dirci ciò che dobbiamo fare oggi…
La parabola è stata descritta
a tinte ed espressioni forti
dal linguaggio culturale del tempo di Gesù,
per forzare i cristiani
a mettersi sulla linea del perdono,
perché questa è la linea di Dio.
ALTRA RIFLESSIONE
1°
Il perdono è uno temi più ricorrenti e sentiti
del Vangelo.
Ricordiamo: – il Padre nostro
– la parabola attuale
– la parabola del Padre misericordioso
– la parab. della pecora smarrita
– “Padre perdono loro, perché non sanno…”
2°
Offese, ritorsioni, rancore, vendette,
mancanza di rispetto, litigi…
sono realtà comuni specie tra i giovani
al sabato sera…
3°
E’ sempre forte il desiderio di vendetta,
dimostrare la propria forza,
il bisogno di pareggiare il conto con chi ti ha offeso
o ti ha mancato di rispetto:
tra condomini,
per la strada in auto tra automobilisti,
ragazzi fuori dalle discoteche per uno sguardo…
4°
Difficile perdonare
perché si teme di fare la figura del debole,
o di avere torto.
5°
Se Gesù ha insistito ripetutamente
su questo aspetto della vita
è segno che ce n’è bisogno.
Esempi:
sono le cause civili e penali in tribunale,
in Italia oltre 9 milioni
6°
Se Gesù ha detto di perdonare
significa che:
se riusciamo a perdonare
è meglio per noi,
è il nostro bene…
Il farlo perché l’ha detto Lui
è un “atto di fede” sulla Parola di Gesù.
Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova