don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 12 Dicembre 2021

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1° Lettura

 

– Lo scritto di Sofonia,

un profeta vissuto verso il VII sec. a.C.)

nel Regno del Sud

è tutta una invettiva contro la corruzione

dei Re, della corte, dei sacerdoti,

perfino il popolo è corrotto

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e ha smarrito i valori per una convivenza

serena, forte, …

(tutto il mondo è paese anche oggi

e i tempi o i costumi non cambiano mai…)

 

Sofonia continua a minacciare catastrofi:

“Sta per giungere il giorno del giudizio,

giorno d’angoscia e di afflizione…”

e va avanti su questo tono per tutto il libro.

 

Improvvisamente alla fine,

ecco la profezia contenuta nella pagina  di oggi:

“Esulta, sii felice, rallegrati con tutto il cuore…”

 

Come mai questo cambiamento?

Il popolo ha cambiato vita,

si è convertito?

I re e i sacerdoti hanno capito

e non si lasciano più corrompere?

No!

 

La ragione del cambiamento

è un’altra:

“Dio ha revocato la sua condanna”,

“Il Signore Dio è un Salvatore potente”.

Dio è come uno sposo

nei confronti di una moglie infedele

(il popolo di Israele);

Dio la rinnoverà con il suo Amore;

Gerusalemme

tornerà ad essere bella come una giovinetta.

 

E i castighi minacciati ?

L’ira di Dio

non è contro le persone,

ma contro il male e il peccato:

Dio contro il male continuerà la sua opera

di salvezza,

indicando il vero bene

e quale sia l’interesse per il popolo.

 

Sofonia a nome di Dio,

mettendosi dalla parte di Dio,

ha minacciato castighi e rovine

per il comportamento immorale

del popolo eletto,

ma ciò non impedisce a Dio

di continuare ad amare il suo popolo

e a salvarlo con il suo amore.

 

Es. come una moglie tradita dal marito;

se è innamorata veramente,

pensa di poterlo ricuperare

con la forza e con i segni del suo amore.

 

“Ti rinnoverà con il suo amore”

L’amore ha la forza e la costanza

di cambiare la persona.

L’amore infinito di Dio

è in grado di ricuperarci sempre

e comunque.

 

VANGELO

 

– Giovanni Battista

è il protagonista della pagina odierna.

Gesù è ancora defilato;

forse lo sta ascoltando

tra la gente…

ma non si è ancora rivelato.

 

– Abbiamo un esempio della predicazione

di Giovanni;

molto concreta, pratica, essenziale,

decisa, dura perfino;

non fa sconti a nessuno.

Dice:

alla gente in genere:

“Chi ha da vestire e da mangiare

divida con chi non ne ha”

 

Due vestiti sono troppi…

uno si può dare in carità.

Niente deve essere fatto forzato;

sono sempre scelte libere:

S.Francesco darà tutti e due i vestiti

mentre noi diamo i calzini usati…

La rinuncia e la povertà

sono significative e lodevoli,

se libere, fatte con gioia.

 

Ai pubblicani

(quanti avevano commerci con i pagani,

quanti toccavano denaro di romani,

gente che non frequentava la sinagoga,

non più credenti)

diceva:

“Non siate esigenti”

“Non alzate troppo le tasse

o il prezzo delle merci o del cibo…”

 

Ai soldati:

“Non maltrattate la gente,

non siate violenti.

Accontentatevi delle paghe

che vi danno…

senza andare in giro a rubare

o a forzare le persone a sborsare altro denaro

per non essere maltrattate…”

 

N.B.

         1° Giovanni non chiede preghiere

né di andare al Tempio a offrire sacrifici.

Questo è molto indicativo

se pensiamo che Giovanni

ha l’incarico di preparare la venuta del Signore;

andare al Tempio per il sacrificio

sarebbe stato logico.

Non fa neppure riferimento a Dio

e ai diritti di Dio.

Dio non ha diritti o esigenze su di noi.

 

         2° Giovanni chiede un cambiamento di vita,

(conversione)

che è sulla linea della carità,

dell’attenzione agli altri,

del rispetto verso le persone

e dei più deboli.

 

         3° Giovanni non minaccia castighi di Dio;

quanto piuttosto la necessità di un cambiamento

per il nostro bene.

 

         4° Abbiamo un immenso bisogno anche noi,

nella nostra attuale società civile,

nella politica,

nella vita sociale,

nell’amministrazione del denaro pubblico,

nella Chiesa,

necessità di riforme e di cambiamenti

grandi e profondi

della Curia romana,

della pastorale,

della teologia…

Dobbiamo cambiare radicalmente

per la nostra credibilità e autenticità.

 

Es. il papa sta rivedendo le modalità

con cui sceglie i Vescovi:

tra i parroci.,

non tra i diplomatici vaticani.

Questo è un esempio di inizio di riforma

nella Chiesa.

Fonte