1° Lettura
– Lo scritto di Sofonia,
un profeta vissuto verso il VII sec. a.C.)
nel Regno del Sud
è tutta una invettiva contro la corruzione
dei Re, della corte, dei sacerdoti,
perfino il popolo è corrotto
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e ha smarrito i valori per una convivenza
serena, forte, …
(tutto il mondo è paese anche oggi
e i tempi o i costumi non cambiano mai…)
Sofonia continua a minacciare catastrofi:
“Sta per giungere il giorno del giudizio,
giorno d’angoscia e di afflizione…”
e va avanti su questo tono per tutto il libro.
Improvvisamente alla fine,
ecco la profezia contenuta nella pagina di oggi:
“Esulta, sii felice, rallegrati con tutto il cuore…”
Come mai questo cambiamento?
Il popolo ha cambiato vita,
si è convertito?
I re e i sacerdoti hanno capito
e non si lasciano più corrompere?
No!
La ragione del cambiamento
è un’altra:
“Dio ha revocato la sua condanna”,
“Il Signore Dio è un Salvatore potente”.
Dio è come uno sposo
nei confronti di una moglie infedele
(il popolo di Israele);
Dio la rinnoverà con il suo Amore;
Gerusalemme
tornerà ad essere bella come una giovinetta.
E i castighi minacciati ?
L’ira di Dio
non è contro le persone,
ma contro il male e il peccato:
Dio contro il male continuerà la sua opera
di salvezza,
indicando il vero bene
e quale sia l’interesse per il popolo.
Sofonia a nome di Dio,
mettendosi dalla parte di Dio,
ha minacciato castighi e rovine
per il comportamento immorale
del popolo eletto,
ma ciò non impedisce a Dio
di continuare ad amare il suo popolo
e a salvarlo con il suo amore.
Es. come una moglie tradita dal marito;
se è innamorata veramente,
pensa di poterlo ricuperare
con la forza e con i segni del suo amore.
“Ti rinnoverà con il suo amore”
L’amore ha la forza e la costanza
di cambiare la persona.
L’amore infinito di Dio
è in grado di ricuperarci sempre
e comunque.
VANGELO
– Giovanni Battista
è il protagonista della pagina odierna.
Gesù è ancora defilato;
forse lo sta ascoltando
tra la gente…
ma non si è ancora rivelato.
– Abbiamo un esempio della predicazione
di Giovanni;
molto concreta, pratica, essenziale,
decisa, dura perfino;
non fa sconti a nessuno.
Dice:
alla gente in genere:
“Chi ha da vestire e da mangiare
divida con chi non ne ha”
Due vestiti sono troppi…
uno si può dare in carità.
Niente deve essere fatto forzato;
sono sempre scelte libere:
S.Francesco darà tutti e due i vestiti
mentre noi diamo i calzini usati…
La rinuncia e la povertà
sono significative e lodevoli,
se libere, fatte con gioia.
Ai pubblicani
(quanti avevano commerci con i pagani,
quanti toccavano denaro di romani,
gente che non frequentava la sinagoga,
non più credenti)
diceva:
“Non siate esigenti”
“Non alzate troppo le tasse
o il prezzo delle merci o del cibo…”
Ai soldati:
“Non maltrattate la gente,
non siate violenti.
Accontentatevi delle paghe
che vi danno…
senza andare in giro a rubare
o a forzare le persone a sborsare altro denaro
per non essere maltrattate…”
N.B.
1° Giovanni non chiede preghiere
né di andare al Tempio a offrire sacrifici.
Questo è molto indicativo
se pensiamo che Giovanni
ha l’incarico di preparare la venuta del Signore;
andare al Tempio per il sacrificio
sarebbe stato logico.
Non fa neppure riferimento a Dio
e ai diritti di Dio.
Dio non ha diritti o esigenze su di noi.
2° Giovanni chiede un cambiamento di vita,
(conversione)
che è sulla linea della carità,
dell’attenzione agli altri,
del rispetto verso le persone
e dei più deboli.
3° Giovanni non minaccia castighi di Dio;
quanto piuttosto la necessità di un cambiamento
per il nostro bene.
4° Abbiamo un immenso bisogno anche noi,
nella nostra attuale società civile,
nella politica,
nella vita sociale,
nell’amministrazione del denaro pubblico,
nella Chiesa,
necessità di riforme e di cambiamenti
grandi e profondi
della Curia romana,
della pastorale,
della teologia…
Dobbiamo cambiare radicalmente
per la nostra credibilità e autenticità.
Es. il papa sta rivedendo le modalità
con cui sceglie i Vescovi:
tra i parroci.,
non tra i diplomatici vaticani.
Questo è un esempio di inizio di riforma
nella Chiesa.