don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 1 Agosto 2021

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1° Lettura

– La Lettura è una eziologia

per giustificare un fatto straordinario

che il popolo non sapeva spiegarsi

razionalmente:

“Da dove vengono queste quaglie

e questa manna?”

Non sapendo dare una spiegazione scientifica

a un fatto

(es. perché si muore,

perché il dolore,

perché tante lingue nel mondo

perché la donna partorisce nel dolore,

perché il mar morto è 350 metri al del livello

del mare, ecc…

il popolo ebreo cerca in Dio la spiegazione

e la motivazione.

 

In realtà

i due fatti, quello della manna e delel quaglie

non sono in sé miracolosi:

sono naturali:

anche oggi si verificano:

in primavera e in autunno le quaglie

e altri uccelli migratori passano

e si fermano a riposare e a nidificare

sulla penisola del Sinai;

per cui il popolo, per giorni e giorni

hanno avuto la possibilità

di mangiare carne fresca.

 

Per quanto riguarda la manna

(sembra che la parola derivi dall’ebraico:

man-hu = che cos’è?)

è la secrezione di una pianta del deserto

(il tamerice della manna)

e si poteva cogliere ogni mattino

e mangiarla in giornata.

 

Nel cammino verso la Terra Promessa,

in pieno deserto,

avvengono questi due fatti, tra gli altri, 

che dimostrano la presenza di Dio

operante in mezzo al suo popolo:

altre volte ha fatto scaturire acqua potabile

in pieno deserto,

altre volte li ha salvati dai serpenti velenosi,

altre volte compariva una nube

per proteggerli dal sole, ecc…

 

In questi due fatti: quaglie e manna,

che il popolo interpreta come “prodigiosi”

come tanti altri strani

e umanamente impiegabili,

il popolo vede un segno

della presenza costante di Dio.

I fatti in realtà sono “naturali”

ma diventano “”prodigiosi”

per il momento in cui si sono verificati,

per la grande quantità di carne e manna,

e per le modalità in cui si verificano:

         dopo la richiesta

         e la mormorazione del popolo,

         e dopo la preghiera di Mosè;

 

– Dio pone una condizione:

“Ognuno può prendere la quantità

di carne e di manna

che servono per la famiglia

e per un solo giorno”;

se qualcuno vuole farne incetta

e accumularne per i giorni seguenti

(e sarebbe una mancanza di fede),

la quantità messa via, come scorta,

andrà a male.

 

N.B.

Nel “Padre nostro”

diciamo:

“dacci oggi il nostro pane quotidiano”

quel “quotidiano”

sembrerebbe una tautologia,

una ripetizione di quanto abbiamo già detto:

“dacci oggi…il pane di oggi…”

in realtà è una sottolineatura:

il pane di cui abbiamo bisogno “oggi”

è solo per oggi,

non vogliamo oggi il pane di domani

e neppure quello per dopo-domani

tanto per accumularlo e mettercelo via.

Chiediamo a Dio di darci il pane

(vestito, casa, lavoro, salute, ecc…)

di cui oggi abbiamo bisogno;

e noi confidiamo che Dio

provvederà anche domani

a darci ciò di cui avremo bisogno domani.

 

A differenza di noi oggi

che cerchiamo di accumulare

e avere sempre di più

togliendo il necessario a chi non ha

quasi nulla;

perché noi o la nostra società del benessere

arraffiamo tutto ciò che è disponibile

per la paura che ci manchi il pane domani

accumuliamo e accumuliamo

privando i poveri del necessario,

mentre noi abbiamo il superfluo.

 

         VANGELO

 

– Un giorno

Gesù moltiplica e condivide

il pane e il pesce con migliaia di persone.

Alla sera,

Gesù saluta la folla

e mentre chiede ai suoi

di attraversare il lago di Genezareth,

Lui si ritira sul monte a pregare.

 

Prima dell’alba,

mentre è ancora buio,

Gesù  (sceso dal simbolico monte)

camminando sull’acqua

cerca di raggiungere la barca

che aveva percorso un breve tratto di lago

per il vento contrario…

         Pietro lo vede e si butta in acqua

per raggiungere Gesù prima degli altri.

Pietro voleva bene a Gesù.

Gesù raggiunge la barca

e calma la tempesta.

 

Al mattino inoltrato

approdano all’altra riva.

Qui,

speravano che non ci fosse nessuno

per aver modo di riposare…

invece Gesù e i discepoli si vedono circondati

da tanta gente…

 

Gesù allora coglie l’occasione

per un discorso piuttosto lungo

prendendo lo spunto dal pane

che avevano mangiato il giorno prima,

affermando esplicitamente

di avere un altro Pane

che mangiato anche una sola volta,

può togliere la fame per sempre:

è un Pane che dà la vita.

 

Gesù parla a lungo,

ma nessuno capisce che cosa intende

quando afferma che il Pane è la sua Carne

e il suo Sangue è acqua che disseta.

 

Un anno dopo,

durante l’Ultima Cena,

Gesù prendendo il pane e offrendolo a tutti, dice:

“Questo è il mio Corpo….”

Solo allora i Discepoli collegheranno questo gesto

al discorso di Gesù sul Pane di vita

costituito dalla sua carne.

Il discorso che stiamo leggendo noi

in queste domeniche

e che i Discepoli non avevano capito.

 

N.B.

E’ il metodo educativo di Gesù:

dire prima,

annunciare prima ciò che avrebbe fatto in seguito;

“Ve l’ho detto fin ora,

perché sappiate che quando succederà

vi ricordiate che lo avevo già detto”:

Es.    – con Nicodemo parla del Battesimo

         e ancora non aveva detto: “Andate e battezzate…”

         – con i Discepoli parla più volte della sua passione e morte…

         – annuncia la sia Risurrezione prima,

         – annuncia il Pane di vita,

         – li avverte di persecuzioni e morte…

 

Avviso:

 

– Per sei domeniche di seguito

(iniziando dalla scorsa domenica

con il miracolo dei pani)

noi ascolteremo Gesù che ci parla

di Pane, carne, Sangue, corpo, ecc…

 

Io invece vorrei fare

non un commento alla pagina del Vangelo

di queste domeniche

quanto piuttosto una sintesi

del Sacramento dell’Eucaristia;

tenendo presente questo discorso di Gesù,

l’Ultima Cena,

la storia del Sacramento come si è evoluto,

gli errori commessi,

la pastorale eucaristica

come la stiamo vivendo

e come invece dovrebbe essere.

 

1° Eucaristia

è un Sacramento = mezzo di salvezza

non è il fine         (per i buoni)

ma un mezzo…(per i peccatori)

 

 

2° Eucaristia è     memoriale:

                                            ricordo

                                            presente

                                            futuro

 

3° Eucaristia è              Rito (Parola – Pane)

                                    Comunione di persone

                                    Sacerdozio

                                    Servizio

         Un tutt’uno inscindibile e indivisibile.

 

Nelle prossime domeniche

continuerà la riflessione sull’Eucaristia.

 

 

Da ricordare:    diamo 2 euro al povero che incontriamo

                           oggi..


Fonte