don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 11 Luglio 2021

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         1° Lettura

 

Per capire la pagina di oggi

è necessario ambientarla nel contesto

sociale, politico e religioso del tempo.

 

Siamo verso VIII sec. a.C.

La Palestina è divisa in due parti, due Regni:

quello del Sud (la Giudea),

con capitale Gerusalemme e il Tempio

e il Regno del Nord con capitale Samaria

e il Tempio a Betel.

 

Il fatto che stiamo per raccontare

avviene nel Regno del Nord.

 

Sia il Regno del Sud che quello del Nord

stanno godendo un relativo benessere,

si vive in pace

con i popoli vicini,

la vita sociale è vivace

con industrie tessili, i commerci,

la pastorizia, l’agricoltura.

 

La religione è praticata e favorita

dal sovrano Geroboamo II

che stipendia addirittura i sacerdoti

e gli inservienti del piccolo Tempio di Betel

in contrapposizione

al grande Tempio di Gerusalemme.

 

Un giorno, in questo contesto

apparentemente positivo e sereno

arriva a Betel un tipo mai visto

in realtà lui viene dal Sud: Amos.

Amos è un vero profeta, inviato da Dio,

nessuno lo conosce;

il suo comportamento e le sue parole

cominciano presto a dare disturbo ai sacerdoti

e profeti pagati dalla corte, a uso della corte.

Predica contro il re e la sua politica

e minaccia la punizione di Dio

per aver trasgredito alle leggi dei padri.

 

Amos stigmatizza con forza la corte corrotta,

le cortigiane (escort del tempo)

i corrotti amministratori,

i commercianti, i proprietari terrieri,

le classi dirigenti…

che arricchiscono se stessi

e lasciano la gente alla fame;

invece di comportarsi da responsabili

del bene comune

e da buoni pastori del popolo.

I ricchi ostentano la loro ricchezza,

le loro ville, i palazzi, le grandi stalle,

i cavalli

(le auto blindate del tempo),

passando da una festa all’altra,

davanti ai poveri e affamati

senza provare mai alcuna vergogna.

 

Da dove viene la loro ricchezza?

  – si chiede Amos –

E’ frutto di angherie, di imbrogli,

non pagano la giusta paga ai braccianti,

falsificano le bilance,

fissano a loro piacimento i prezzi,

aumentano continuamente le tasse

e i tassi bancari…

 

Una parola buona Amos

la riserva pure per le donne

che fanno le accompagnatrici dei potenti

e dei ricchi.

 

Ma almeno la pratica religiosa

sarà ben gradita a Dio,

seguita da tutto il popolo

con feste e sacrifici al Tempio!?

         No!

E’ solo esteriorità e menzogna.

A Dio ripugnano queste preghiere,

i sacrifici, le feste, il culto…

Prima dei sacrifici al tempio

c’è la carità e la giustizia verso i poveri…

 

Il capo dei sacerdoti del Tempio

Amasia

interviene per bloccare Amos:

lo denuncia al Re

e poi lo affronta in piazza

davanti a tutto il popolo:

gli ordina di andarsene,

che non è gradito a Betel:

è un disfattista, troppo negativo,

sempre pessimista,

annuncia solo castighi e disfatte;

è pericoloso per il morale del popolo.

 

(La pagina che abbiamo letto

si inserisce in questo momento)

 

– Amos risponde senza paura ad Amasia:

“Guarda che io non sono venuto qui

di mia spontanea volontà.

Io facevo il pastore

e stavo tranquillo a casa mia,

il mio lavoro mi dava da vivere con dignità

quindi non sono qui per portarti via

il posto

o la tua paga mensile che il re ti versa…

io sono qui perché Dio mi ha ordinato:

“Va profetizza al mio popolo…”

 

Se ora io vengo a dirvi cose spiacevoli

è perché Dio mi ha mandato a voi;

non fa piacere neppure a me dirvi

quanto vi sto dicendo…

e dovete rivedere

il vostro comportamento verso i poveri…

 

E visto che Amasia insisteva

nella sua condanna

e nel volerlo cacciare,

Amos aggiunge:

“Allora, visto che insisti e mi vuoi cacciare via

perché annuncio solo danni a questa città;

tieni ben presente che:

sia tu che il re morirete di spada,

Samaria (la capitale) sarà distrutta

e Israele (il popolo) sarà condotto in esilio

a Ninive (Mesopotamia)

lontano dal questa terra”

         Infatti

pochi anni dopo (721°.C.)

Samaria cadrà sotto i colpi dell’esercito Assiro

e gli abitanti del Regno saranno deportati

nella terra di Mesopotamia.

 

N.B.

Con la caduta del Regno del Nord,

entrano in quelle zone lasciate deserte

le popolazioni pagane limitrofe;

dando origine a una nuova popolazione,

i Samaritani,

che erano un misto di ebraismo e paganesimo.

Al tempo di Gesù

i Samaritani erano visti con diffidenza

dagli ebrei puro sangue del Sud,

perché appunto 700 anni prima

gli ebrei rimasti dopo la deportazione assira

si erano contaminati con matrimoni,

assumendo gli usi e i costumi pagani.

         E’ in questo contesto

         e in questo tempo

         che nasce la rivalità tra ebrei e samaritani,

         di cui sentiamo spesso accennare nel Vangelo.

 

 

         VANGELO

 

– Nella 1 Lettura

abbiamo due personaggi:

 

Amasia, Sacerdote stipendiato dal re,

e quindi è ricco,

ma non libero di dire la verità,

anzi costretto, se vuole mangiare,

e a chiudere un occhio o anche tutti e due,

sulla malefatte del re e dei potenti…

 

Amos è il profeta di Dio

è povero ed è una persona vera;

non ha senso per lui

forzare o tacere la verità

per far piacere a qualcuno

e non ha interessi personali da difendere.

 

La pagina del Vangelo di oggi

si pone sul piano

della povertà e della libertà

 

la povertà di chi annuncia la Parola di Dio

è condizione essenziale

per la libertà

e la credibilità.

         Es. la Chiesa, il Vaticano,

         tutte le chiese del mondo non sono povere…

         Noi siamo una potenza:

         di mezzi, strutture, persone, denaro, stampa,

         cultura, tradizioni, storia, concordati…

 

Il dovere dell’annuncio

non è dei missionari o dei preti,

ma di tutta la comunità.

         Es. è la famiglia che educa alla vita,

         all’amore, al perdono, al dialogo, al rispetto,

         E’ la comunità che deve essere sale e lievito    e       testimoniante il servizio e la carità nell’ambiente          sociale, nel lavoro, nella politica,    nella scuola, ecc…

 

L’annuncio va portato con povertà di mezzi,

affinchè sia chiaro che l’efficacia

non dipende dai mezzi,

dalla bravura umana,

ma dalla forza della Parola in sè.

 

         Es. la Chiesa ha cercato sempre accordi

         con i potenti della Terra

         convinta di essere più libera di annunciare il Vangelo,

         o per chiedere leggi a suo favore,

         ha accettato privilegi, favori e garanzie,

         (magari per avere i contributi alle scuole private)

         quanti rospi abbiamo dovuto mandar giù,

         quanti silenzi vergognosi,

         quante mani sporche abbiamo dovuto stringere…

         quanti compromessi e silenzi

         verso i personaggi potenti indegni e immorali

         tanto da rendere vano l’annuncio e il messaggio !

Fonte