In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli,
perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora.
Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re [dei Caldei] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa:
«Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto:
«Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e parta!”».
Vangelo Gv 3,14-21
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato;
ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo:
la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce
perché le sue opere non vengano riprovate.
Invece chi fa la verità viene verso la luce,
perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
1° Lettura
La 1° Lettura è uno sguardo sulla storia
del popolo ebreo:
dalle origini (1800 a.C. con Abramo) fino al IV sec. a.C.
La domanda che ogni ebreo si poneva era:
“Ma perché a noi è successo tutto questo:
re indegni, guerre continue,
povertà, deportazioni,
distruzione del Tempio e di Gerusalemme,
perdita della nostra identità,
umiliati
e deportati in mezzo a un popolo pagano.
Non siamo più nessuno….
La conclusione e l’amara riflessione
a cui arriva
l’autore sacro delle “Cronache”
(la “Storia di Israele”):
tutto è conseguenza
della nostra cattiva condotta.
Abbiamo abbandonato Dio
e la sua legge morale;
non abbiamo ascoltato i Profeti,
che Dio ci mandava per richiamarci sulla via giusta
e ora siamo finiti in un disastro:
distrutti Gerusalemme e il Tempio,
noi deportati a Babilonia,
migliaia di chilometri lontano dalla nostra Patria,
senza alcuna prospettiva di ritorno
e di salvezza.
Lo scrittore sacro delle “Cronache”
mette in bocca a Dio
parole e riflessioni proprie di ogni uomo:
“Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole
e schernirono i suoi profeti
al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.”
Alla fine sembra che Dio si sia proprio stancato
di questa condotta malvagia
e punisce il popolo con:
guerra, fame, distruzione, deportazione…
In realtà:
sono state proprio
la condotta morale del popolo
e le scelte sbagliate e guerrafondaie dei re
a provocare la disfatta.
Dio non ha punito alcuno…
Hanno voluto perseverare su una strada
che avrebbe portato tutti alla morte.
E così è successo.
Ma Dio,
come aveva sempre mandati i Profeti
alla fine suscita Ciro, un re pagano,
un persiano,
per salvare il popolo ebreo,
in modo che possa ritornare in Patria
e ricostruire il Tempio.
Ciro diventa lo strumento in mano a Dio
per salvare il suo popolo.
Ciro diventa 5 sec. prima di Cristo
immagine di Gesù,
mandato da Dio
per salvare tutti i popoli.
Oggi possiamo vedere altri strumenti
in mano a Dio,
a volte strumenti ribelli e imperfetti…
coscienti o meno…
ma sempre strumenti finalizzati
a portare il bene, la pace,
e far progredire l’umanità verso
un minimo di benessere e di democrazia, ecc…
Strumenti in mano a Dio:
scienziati, medici, Capi di Stato, Premi Nobel,
da Mandela a Gandhi,
da Gorbaciov a Mao,
da L. Milani a Chiara Lubich,
da Fratel Schulz di Taizè al dott. A. Schweitzer
VANGELO
Attualizzazione
Noi stiamo vivendo una situazione sociale e politica
a livello mondiale
che ci spaventa:
innocenti vengono sgozzati,
villaggi in Nigeria bruciati,
donne rapite e violentate,
bambini addestrati alla guerra
e imbottiti di esplosivo.
Ma
è da più di 10 anni che noi occidentali
siamo all’attacco del mondo islamico:
in Afghanistan (2001), in Iraq (2003),
in Somalia (2006)…
In Libia (2011)
e con bombardamenti, incursioni belliche,
con droni in tutte le zone di guerra Africa
e medio orientali.
Senza contare che da decine di anni
abbiamo rubato la loro ricchezza (il petrolio),
per avere la supremazia territoriale,
per vendere armi…
Abbiamo camuffato le nostre imprese come
“missioni di pace”.
Oggi 150 milioni di cristiani
sono oggetto di persecuzione,
si verificano attentati in tante città:
New York, Londra, Madrid, Parigi…
Siamo presi d’assalto da sbarchi clandestini
di centinaia di migliaia di persone
che scappano dalla guerra in Africa.
L’Italia è invasa da almeno 15 milioni di immigrati,
in massima parte musulmani…
i nostri Governi
non hanno mai predisposto un disegno di legge
per regolare l’immigrazione clandestina…
… e poi ci lamentiamo ?
Ma se le abbiamo create noi queste situazioni
di disagio,
se abbiamo fatto un massacro della legge di Dio
e della legge naturale e della giustizia,
del rispetto della persona,
dei diritti dei popoli all’indipendenza.
Se abbiamo messo Dio fuori dalla porta…
da un bel po’…
di che cosa ci lamentiamo ora?
Es. ci hanno fatto vedere persone sgozzate
come capretti,
e qualcuno mi ha chiesto:
“Ma perché Dio non interviene?
Dio dovrebbe intervenire:
se fulminasse i tagliatori di gole,
questi macellai dell’ Isis,
con i mezzi di comunicazione moderni (Internet),
tutto il mondo saprebbe
che Dio è intervenuto
e si guarderebbero bene dal continuare
su questa strada…
Dio dovrebbe intervenire ?
Magari per far precipitare
tutti gli aerei da guerra americani
i droni e le missioni di guerra… ?
O dovrebbe far schiattare quanti
ordinano decidono la guerra e la fame dei poveri ?
Dovrebbe fulminare
quanti hanno potere di decidere questi massacri ?
Ma Dio è onnipotente nell’amore;
agisce in altra maniera:
non con la forza,
Lui non si impone,
non usa la violenza….
La via di Dio e i mezzi di Dio sono diversi:
il dialogo, il perdono,
la collaborazione…
Questa è la via di Dio.
Ma noi su questa linea non vogliamo metterci.
Ecco perché stiamo vivendo
giorni amari.
La risposta l’abbiamo dal Vangelo di oggi:
“Dio infatti ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio unigenito
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,
ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
La luce è venuta nel mondo,
ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce,
e non viene alla luce
perché vuole continuare a operare nel male.”
Conclusione:
Non aspettiamoci miracoli
o che la situazione critica che stiamo vivendo
possa risolversi con un gesto magico…
o un miracolo di Dio.
E’ un cammino che ci è richiesto,
e la Quaresima ne è il simbolo,
la Quaresima chiede appunto “cambiamento”
personale, sociale, politico, economico:
mettere Dio e la persona
al centro della vita
di ogni scelta,
della società
mettere i valori della giustizia, della pace,
del dialogo, del perdono, della verità, del bene,
della collaborazione…
come punti di confronto e di riferimento…
ognuno nel suo piccolo,
migliorando quel metro e mezzo di spazio
che ha attorno.
E’ un cammino e un impegno lungo,
travagliato, pieno di ostacoli…
ma non ci sono scorciatoie,
né Dio, né Madonne, nè Santi
che ci possono salvare
da noi stessi.
PER I GRUPPI
1° Possiamo leggere la nostra storia
con due punti di vista diversi.
Quali sono ?
2° Perché Dio non può intervenire
per fermare la cattiveria umana
o impedire che innocenti soffrano ?
3° Qual è il senso e il nocciolo
del discorso di Gesù con Nicodemo ?
4° La Quaresima come può essere
immagine e simbolo del nostro cammino
verso Dio ?
Qualche esempio ?
SEGNO: Alcune testimonianze, durante l’omelia,
che cosa significhi Quaresima
e come la si vive